2009

Album fotografico 2009

Album fotografico dell’edizione 2009 del Festival cinematografico.

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MAREMETRAGGIO PORTA IN GRECIA IL CINEMA IN CORTO ITALIANO

Dopo il focus dedicato alla Grecia, il 25 settembre il festival triestino presenterà al Drama Film Festival, la più importante manifestazione greca dedicata al cortometraggio, una selezione di corti italiani targati Maremetraggio 2009.

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Relazione finale

Decimo traguardo raggiunto quest’anno da Maremetraggio, Festival Internazionale del Cortometraggio e delle Opere Prime con un ottimo successo di pubblico e critica. Quest’anno sono state raggiunte le circa quindicimila presenze complessive, suddivise nelle due sedi principali del festival il Cinema Ariston e il Cinema Estivo Giardino Pubblico… Continua a leggere

SUL CINECORRIERE DICONO DI NOI….

[b]Maremetraggio, il bilancio e i premi della 10ª edizione [/b]
[b]di Raffaele Rivieccio[/b]
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L’approdo! Diario di bordo di sabato 4 luglio

Trentacinque gradi, e sentirli tutti: il display rosso in fondo alla Via Battisti non mente, ed è un sabato all’insegna del fuego.
Giornata campale per lo staff di Maremetraggio, che si appresta a vivere il suo momento topico, senza aiuti da parte della meteorologia.
Maurizio Di Rienzo conduce, nel bianco del Maremetraggio Village, l’incontro “DAL CORTO AL LUNGO : QUALI ESORDI PRODURRE” e la conversazione assume toni accesi, appassionati, perchè il vero cinephìle si infervora quando viene toccato negli affetti filmici più cari.

Tutto oggi è perfetto, anche se trafelato: la simpaticissima Ambra Fedrigo dai capelli rosso tiziano riprende il riprendibile: a lei difatti va il
compito di realizzare un ricchissimo backstage sul Festival e ne uscirà un lavoro poetico e pieno, oltrechè cinematografico ed artistico.
Arrivano in tanti a festeggiare l’approdo di Maremetraggio 2009: Bebo Storti che gigioneggia con gli amici anche fuori dal set e dal palco, Giuseppe Battiston, Rolando Rovello, la dolcissima Marina Rocco, Giuseppe Cederna dalla voce magnetica, Fausto Brizzi e la nostra cara, amatissima Ariella Reggio.

Si beve un buon bianco scoppiettante, ci si intrattiene con le organizzatrici Maddalena Mayneri e Chiara Valenti Omero che hanno un sorriso per tutti.
Come già detto vestito d’oro e di nero, il pesantissimo e generoso catalogo è curato dalla insostituibile, velocissima Sara Silvestri responsabile anche
del preciso Ufficio Ospitalità. Un’altra nuova amica da ricordare: Giulia Cuofano da Sanremo, oltretutto abile pilota dei bolidi neri targati Maremetraggio.

Questo, si sarà già capito illo tempore, è il Festival delle donne: Giulia Basso dell’Ufficio Stampa e Comunicazione (una veneta di talento), Stefania Menegaldo della Segreteria Organizzativa, Maria Grazia Soranno, che non abbiamo conosciuto di persona, ma che ha inventato lo slogan 2009, Maria Rosaria Buffa che ha reso il Daily un supporto cartaceo elegante e da conservare, anche per le interviste da lei realizzate.

Inevitabilmente bellissime e tutte da citare le nostre hostess: Nicoletta Scarpa ,Silvia Benedetti, Giulia Mamolo, Silvia Perrone,Giorgia Poillucci, Caterina Porro, Giulia Chiozza, Roberta Tonazzi, una compagine femminile che ci rende orgogliosi. E un forte abbraccio a tutte quelle che abbiamo dimenticato!

Ore dodici: folla delle grandi occasioni per l’arrivo sul gold carpet di Alba Rohrwacher: di una semplicità disarmante, si ferma con tutti ed è visibilmente felice per il momento di meritato successo che sta attraversando.

Resterà con noi anche per le premiazioni pomeridiane, una lunga cerimonia che è rito collettivo, momento di confronto, approdo del nostro Festival.
Prima menzione per la poetica descrittiva tutta al femminile di Guendalina Zampagni, vincitrice come miglior opera prima per ” QUELL’ESTATE”.
Il pubblico di Maremetraggio 2009 ha invece voluto lodare l’impegno sociale senza riserve di Marco Amenta, autore di un film destinato a restare, “LA SICILIANA RIBELLE”.

L’arte della recitazione non si impara dalla sera alla mattina , quindi i giovani o giovanissimi che si cimentano nell’impresa vanno confortati: ecco come va letto il Premio Officine Artistiche a Mattia De Gasperis, adolescente di cristallo alle prese con i muri della vita nel bellissimo “PRIMO GIORNO D’INVERNO ” di Mirko Locatelli.

Attore antiretorico e defilato (lo vedemmo in teatro a Trieste in un memorabile “Giardino dei Ciliegi” di Cechov, diretto da Gabriele Lavia) Giuseppe Cederna viene premiato per il suo ruolo di guardiano notturno in “ASPETTANDO IL SOLE” di Ago Panini, opera a cui auguriamo concreta, duratura visibilità.
Ancora, Pia Lanciotti si porta a casa la palma di miglior attrice per “L’ESTATE D’INVERNO” di Davide Sibaldi.

Critica specializzata concorde, poi, nel considerare “PA – RA – DA “di Marco Pontecorvo film degno del loro Premio della Critica, appunto.
Al regista sono state riconosciute palesi doti di attendibilità storica e senso del cinema: davvero non male.

Premio CEI , quindi, a “TOUR” di Simoni Balasz, considerato vox populi il miglior rappresentante cinematografico dell’Iniziativa Centro – Europea: sorta di favola morale sul ciclismo , è stata apprezzata per l’efficacia della messa in scena e per il suo morbido sense of humour.

Standing ovation, poi, per il già citato “EL GRECO” di Iannis Smaragdis: un lavoro salutato da un calore umano quasi senza precedenti.
Ghiaccio,freddo e neve contrastano con questo cocente luglio triestino: ma la legge degli opposti e dei contrasti vince sempre, ed ecco l’Islanda di Runar Runarsson vincere i diecimila euro del Premio “SHOP & PLAY” Città Fiera per il suo “SMAFUGLAR”.
Spaccato di vita adolescenziale anche quello al centro de “IL TORNEO”di Michele Alhaique, vincitore del Premio Maremetraggio al Miglior Corto Italiano.
Davide Del Degan ha riscosso largo consenso da parte del pubblico di Maremetraggio: il suo “PRIGIONIERO”è stato difatti il corto più gettonato.
L’animazione – copiosamente presente quest’anno con lavori di raffinato cesello grafico – ha visto il suo alfiere vincitore in “BERNI’S DOLL”di Yann J (Premio TRUDI al Miglior Corto d’Animazione), mentre la surreale giungla suburbana di “CLACSON”ad opera Takehito Kuroha ha convinto tanto da meritarsi il premio “242 Movie TV”.

Ultimo tuffo per il Premio Imaghia al “corto che fa bene”che sceglie due lavori di delicata fattura, portatori sani di un messaggio universale altrettanto sano: sono “FELIX” di Andreas Utta e “MY LITTLE BROTHER FROM THE MOON” di Frederic Philibert.

Suggella il tutto un altro, interminabile brindisi che coinvolge veramente tutti, immortalati dal fotografo ufficiale della manifestazione Marco Pregnolato e dai tantissimi giornalisti ed appassionati presenti dentro e fuori il tendone.
Sarebbero ancora numerossimi gli amici da ricordare: il gentile e riservato Pippo Mezzapesa, il generoso artista Manuel Fanni Canelles, autore di una
performance quale “SENZA TELA”, che ci ha lasciati senza parole per forza evocativa, le bellissime Valentina Lodovini e Fabrizia Sacchi….
La lunga avventura di Maremetraggio 2009 vede poi il suo naturale epilogo con la Festa Greca allo Yacht Club Adriaco: un bel momento di comunicazione collettiva che sigilla dieci incredibili giorni, proprio come il titolo di un vecchio film di Claude Chabrol.
Il resto è ancora tutto da scrivere, per chi c’era e per chi non sa quello che si è perso mancando!

[b]Riccardo Visintin[/b] Continua a leggere

Diario di bordo di venerdì 3 luglio

“Cuore e Batticuore”, titolava una nota serie tv giallorosa con Robert Wagner e Stephanie Powers: noi rubiamo la definizione per spiegarvi il mood sentimentale che si vive nei giorni cruciali di un Festival, quando tutto deve funzionare alla perfezione e gli impegni si susseguono a ritmo vorticoso.

Venerdì mattina fa caldo – caldissimo, ma gli occhi sono ugualmente tutti puntati sui prestigiosi appuntamenti al Maremetraggio Village: la presentazione della ASSOCIAZIONE 100 AUTORI consente di fare il punto della situazione sul Cinema in Italia.
Leggi e legiferanti, nodi cruciali produttivi e distributivi, problemi inerenti la salvaguardia dei film: viene messo tutto sul piatto da Stefano Rulli e Mario Balsamo, ma tanti altri ospiti vogliono dire la loro e ne esce un quadro completo ed esaustivo.

Il tempo per un brindisi, ed ecco la presentazione del libro “IL SUONO DELLA NEVE” di Silvio Danese, eccellente esempio di narrativa italiana.
Doppio momento artistico, poi, nel pomeriggio: il consueto focus sulla manifestazione “FOTOGRAMMI INCROCIATI” a cura di Filippo Mazzarella e
l’inaugurazione alla Galleria Puntin in Via Diaz della performance multimediale di Manuel Fanni Canelles “SENZA TELA”.

Arriva poi, inevitabilmente, sera.
Mentre al Cinema Ariston il pubblico accoglie con un abbraccio fortissimo l’arrivo del cineasta greco Iannis Smaragdis (dopo la presentazione del
suo film “EL GRECO”) al Giardino Pubblico ci si appresta a vivere l’ultima grande serata di cinema internazionale.

Poche calde gocce di pioggia svaniscono subito, ed ecco l’omaggio in versione cortometraggio ad Alba Rohrwacher, bionda e tenera eroina del Nuovo Cinema.
“La donna del Mister” di Claudio Cupellini è un racconto avvincente e poetico sulle vie eccentriche dei sentimenti, e appaia il contesto agonistico a quello sentimentale; oltretutto, è fulgido esempio di come si possa raccontare una vicenda di omosessualità femminile senza cadere nella retorica.
Da plauso i quattro interpreti principali: Alba Rohrwacher appunto, Rolando Ravello, Piera Degli Esposti (grande “signora” del teatro italiano) e Francesca Inaudi.
Completa la prospettiva su Alba”Mio Figlio” di Filippo Soldi, prova singolare per la Rohrwacher.

In un soffio, è già tempo della SEZIONE CEI che ci invita sul suo treno internazionale.
Parte l’Albania della coppia Adrian Cene – Bertrand Shijaku: il loro “TATOO” è un divertissement d’animazione che sfrutta un… dèrriere femminile come singolare pannello grafico. Ironia e salace satira.
Un viaggio in automobile è quanto di più comune possa capitare nella quotidianità di un individuo; ma se le prospettive vengono ribaltate, e il basso diventa l’alto o viceversa, cosa succede di questo non più scontato tragitto ? Lo racconta con piglio surreale Erwin Wurm nel suo “TELL”.
“THE NAME OF THE FILM…. I CANNOT REMEMBER THE NAME OF THE FILM” di Ibro Hasanovic (Bosnia – Erzegovina) è un intelligente percorso d’avanguardia, che ci riporta a certi stilemi cari al cinema sperimentale del tempo che fu, nonostante l’aspetto di “teatro da camera”.
Inconvenienti e sorprese del Festival! “Drama” di Anastas Djidrov viene proiettato, ma è senza audio, e la visione viene interrotta per volontà dello stesso regista.
Maddalena Mayneri stessa spiega l’accaduto, e poco dopo, magia, il film viene presentato integro.
Meno male, perchè si tratta di una pungente parodia su scrittori ed aspiranti tali, con finale da commedia macabra.

“RUCAK”della croata Ana Husman sprizza veleno da tutti i pori contro le regole convenzionali del Bon Ton: Monsignor Della Casa (autore del Galateo
appunto) sarebbe perplesso di fronte a tanta anarcoide virulenza.
Italia da Gran Premio per “SCHIAFFI” di Claudio Insegno, dove un’azienda permette a chi è furente di sfogarsi sadicamente contro un pover uomo, fino a lasciarlo sanguinante. Natruralmente a fine pestaggio bisognerà pagare una parcella…
Humour nero e due attori irresistibili: la cattivissima Giorgia Wurth e Michele La Ginistra.

Eccoci poi nelle viscere della paura con “VAMPIR – THE GUARDIAN OF TERROR ” di Karel Breizna: raffinatissimo omaggio al cinema dell’orrore classico, con tanto di riferimento al Murnau di “Nosferatu” e in generale a tutto l’Espressionismo Tedesco. Si tratta di un cortometraggio proveniente dalla Repubblica Ceca, ma atternzione, la chiave di lettura è parossistica e survoltata, alla “Frankenstein Junior” di Mel Brooks, per intenderci.

Arriva dalla Serbia la pazza Clinica del Sesso di “DECAK KOJI JE BIO SUVISE NEVIN”, dove bellissime infermiere da cardiopalma si prendono cura di soggetti sfortunati privi di doti conquistatorie. Divertentissimo, è diretto dal giovane Danilo Beckovic.

Sport e volontà, senso del sacrificio e sogni da realizzare: attraverso la storia di un individuo poco atletico che sbava dietro il Tour De France, l’ungherese Simonyi Balazs racconta privato e pubblico. Il titolo è, molto semplicemente, “TOUR”.

Ecco poi l’animazione slovacca di “ALFONZOVA MUCHA” di Peter Budinsky, e davvero su quelli che una volta si chiamavano Cartoni Animati potremmo ormai scrivere un libro: questi giovani riuscirebbero, come il Mago Houdini, ad uscire senza catene dalle acque….

“OTROTSTVO”di Dymitro Suholytky – Sobchuk è lontano prodotto della Ucraina: una volta c’erano i formalisti russi, oggi una nuova scuola artistica
sta ridelineando i confini del Cinema. Qui non esiste una riga di dialogo, solo un percorso alla Wim Wenders verso le radici del Nulla.

Se la guerra è pane quotidiano, pure i bambini mangeranno questo pane: non si fugge a quello che non è un vaticinio jettatorio, ma pura verità.
Lo spiega molto bene “TAN TAN “di Zoran Markovic (Montenegro).

Polacco, non giovanissimo, Kiwerski Krziztof firma forse il lavoro più intenso della serata: uno specie di statua posizionata in un campo innevato diventa
simbolo plurimo di guerre, rivoluzioni, conquiste popolari, decessi, mentre scorrono i decenni ed i simboli si accumulano sul medesimo soldato senza volto.
Siamo di fronte ad un lavoro di grande valore artistico e sociale, non a caso salutato da una standing ovation di quelle da brivido.
Il titolo del film è “SWIADEK 1919 – 2004”.

“BRIC BRAC” di Gabriel Achim lavora su di uno schema doppio: la fatica e gli intoppi di un regista alle prese con un protagonista in depressione, ed un contesto privato e sentimentale irto di spine come una rosa. Molta musica, ed una fotografia trasparente e “vera”.

Bicchiere della staffa, lo straziante e durissimo “EVERY BREATH YOU TAKE” dello sloveno Igor Sterk: nonostante il titolo rubato ad una canzone di Sting e dei suoi Police, è un dramma familiare senza possibilità d’uscita, ove un incidente automobilistico procura dolore ai limiti del consentito.
Appuntamento a sabato, per l’ultima avventura di Maremetraggio 2009.

[b]Riccardo Visintin[/b] Continua a leggere

Il festival per 242 MovieTv

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TUTTI I PREMIATI DI MAREMETRAGGIO

Si sono tenute il 4 luglio, alle 18, le premiazioni finali del festival Maremetraggio.

Questi, sezione per sezione, i premi consegnati:

In collaborazione con la Fondazione Ellenica di Cultura Sezione Italiana si assegna il premio SPECIALE al regista Iannis Smaragdis per il film “El Greco”.

Per la sezione Maremetraggio:

La giuria del premio IMAGHIA, composta da Chiara Tozzi e Marta Tibaldi assegna i seguenti premi:

Premio IMAGHIA al corto di fiction che fa bene a “Felix” di Andreas Utta
Motivazione:questo corto fa bene allo spettatore perché, pur rappresentando l’attuale difficoltà di comunicare e vivere i rapporti affettivi sia per gli adolescenti sia per gli adulti, indica con chiarezza e semplicità una possibile soluzione

Premio IMAGHIA al corto di animazione che fa bene a “My little brother from the moon” di Frederic Philibert
Motivazione; questo corto fa bene allo spettatore perché riesce ad illustrare con competenza, tenerezza ed ironia, e attraverso gli occhi di un bambino, una materia (l’autismo) difficilmente comprensibile e spiegabile, evidenziando come la condivisione affettiva rappresenti il presupposto indispensabile per la comunicazione.

Premio del pubblico 35 MM.IT al miglior corto:
La giuria composta da trenta spettatori ha assegnato il premio a “Il prigioniero” di Davide Del Degan.

Premio ASSOCIAZIONE MONTAGGIO CINEMATOGRAFICO E TELEVISIVO
La giuria composta da Carlo Simeoni, Natalie Cristiani e Cristina Flamini assegna il premio a Andrea Maguolo per il corto “Il torneo” (di Michele Alhaique) con la seguente motivazione: nella periferia romana occhi di infanzia negata. Gli sguardi pieni di vita di tre amici brillano di luce e di sogni da realizzare, grazie al montaggio di Andrea Maguolo.

Premio 242MOVIE TV al miglior regista italiano (mille euro) al corto “Clacson” di Takehito Kuroha.
Motivazione: per la inusuale capacità di raccontare una storia semplice della nostra realtà quotidiana che, grazie al ritmo ed al gusto delle inquadrature, riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore regalandogli nel finale il lampo crudele (e per questo più gustoso) del politicamente scorretto.

Premio TRUDI al miglior corto di animazione
La giuria composta da Giuseppe Battiston, Fabrizia Sacchi, Piergiorgio Bellocchio, Babak Karimi e Laura Muscardin assegna il premio al corto “Bernie’s Doll” di Yann J. con la seguente motivazione: storia allo stesso tempo divertente ed inquietante, riesce a essere con leggerezza, specchio dell’alienazione esistenziale ancorché lavorativa.
Animazione suggestiva, segno grafico forte e innovativo, padronanza davvero singolare del ritmo narrativo. Molto bello.

La giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale al corto “Il naturalista” di Giulia Barbera, Gianluca Lo Presti, Federica Parodi e Michele Tozzi con la seguente motivazione: per la capacità di affrontare un tema di grande attualità e di fondamentale importanza come l’ecologia senza conformismo e con una tagliente ironia non politically correct.

Premio MAREMETRAGGIO al miglior corto italiano a “Il torneo” di Michele Alhaique
Motivazione: altro film rappresentativo del momento della crescita attraverso l’esperienza drammatica della violenza, della sopraffazione e del tradimento delle speranze in un film duro ed emotivamente coinvolgente. Fotografia e montaggio esaltano una storia carica di inquietudine dove il mondo degli adulti e quello degli adolescenti sembrano segnati da distanze incolmabili.

Premio SHOP AND PLAY CITTA’ FIERA al miglior corto assoluto (10.000 euro) a “Smafuglar”, di Runar Runarsson
Motivazione: per la capacità di mostrare attraverso una cinematografia mai banale, anzi, immediatamente emozionale e ricca di poesia, una storia universale. Questo corto si è distinto per essere un film che mescola con sguardo vitale la violenza e la dolcezza, lo smarrimento e la consapevolezza, il sentimento dell’amore e quello della compassione.

Per la sezione Ippocampo:

Premio del pubblico alla miglior opera prima a “La siciliana ribelle”, di Marco Amenta.

Premio OFFICINE ARTISTICHE a un attore esordiente va a Mattia De Gasperis, per “Il primo giorno d’inverno” di Mirko Locatelli.

Premio coraggio ad un produttore a Marco De Luca per il film “Penso che un sogno così”

Premio della critica alla miglior opera prima:
La giuria, composta da Valerio Caprara, Mario Marchi, Romano Milani, Marcella Peruggini, Baba Richerme, Gloria Satta e Mario Sesti assegna il premio a “Pa-ra-da”, di Marco Pontecorvo, con la seguente motivazione: per l’originalità e la compattezza di un impianto narrativo che, nell’affrontare i complessi problemi sociali suscitati in anni recenti a Bucarest dalla caduta del regime e la transizione alla democrazia, valorizza l’avvincente percorso degli intensi personaggi adulti e infantili non rassegnati alla perdita dei valori civili e umani di solidarietà.

Premio FONDAZIONE ANTONVENETA al miglior attore a Giuseppe Cederna.
La giuria, composta da Valentina Lodovini, Fausto Brizzi e Giannandrea Pecorelli, assegna il premio con la seguente motivazione: per la capacità di caratterizzare in “Aspettando il sole” un personaggio in tutte le sue sfumature nella tradizione del miglior cinema italiano e per la sua disponibilità a partecipare da sempre a film originali, rischiosi ed indipendenti come testimoniato dalla partecipazione in “Il primo giorno d’inverno”.

Premio FONDAZIONE ANTONVENETA alla miglior attrice a Pia Lanciotti per “L’estate d’inverno” di Davide Sibaldi.
Motivazione: una vera rivelazione con Fausto Cabra con cui condivide la scena nell’Estate d’inverno. Un premio anche per segnalare un film apparentemente difficile, ma capace di catturare lo spettatore.

Premio FONDAZIONE ANTONVENETA alla miglior opera prima a “Quell’estate” di Guendalina Zampagni
Motivazione: per la completezza degli elementi che compongono il film, dagli attori alla regia, e per la capacità di creare suggestioni, atmosfere ed emozioni anche grazie al sapiente uso delle musiche.

Per la sezione Cei:

Premio al miglior cortometraggio (2500 euro) a “Tour” di Simonyi Balazs
La giuria, composta da Manuela Cernat, Victor Asliuk, David Peros Bonnot, Geta Toth, Matteo Rosati, assegna il premio con la seguente motivazione: per la freschezza e la sensibilità di un discorso gioioso sulla condizione umana della “terza età”.

Per la nuova sezione Oltre il muro, dedicata ai documentari, le cui proiezioni si sono tenute all’interno della Casa Circondariale di Trieste, sono stati invece premiati:
Primo premio a “L’ora d’amore”, di Andrea Appetito e Christian Carmosino.
Secondo posto a “Come un uomo sulla terra”, di Riccardo Biadene, Andrea Segre, Dagmawi Yimer.
Terzo posto a “Pinuccio Lovero – Sogno di una morte di mezz’estate”, di Pippo Mezzapesa Continua a leggere

Diario di bordo giovedì 2 luglio 2009

Stretti in un abbraccio caloroso e cinefilo, gli spettatori di Maremetraggio 2009 stanno dimostrando il loro interesse pluridirezionale.
La fatica e l’impegno del nostro staff vengono quindi ripagati da un sorriso, una stretta di mano, un commento positivo sull’organizzazione.
Piccole scintille di buona,serena comunicazione che gratificano chi vive il Festival dal di dentro.

Serata calda ma stabile al Giardino Pubblico, dove la platea eterogenea trova la dolcezza e la disponibilità delle nostre preziose hostess (senza dimenticare quelle di corvèè al Cinema Ariston).

Partiamo senza indugi con “NO TE DUERMAS” di Salvador Jimènez: uno straziante tango funebre, dove il senso delle cose perdute
attanaglia chi guarda, e lo sgomento è quello di chi si trova nudo, defraudato della coperta dell’amore.

Si fregia di uno stemma teutonico il seguente cortometraggio, “BADETAG” di Philipp Batereau: in un contesto lancinante da incubo senza scampo,
un uomo sembra perdere le coordinate di moglie e figlioletto; Quasi metafisica ed irreale la spiegazione finale.

Una giovane coppia di nazionalità diversa (lei macedone, lui belga)si ritrova ad affrontare una doppia sconfitta psicologica: la fine della loro relazione sentimentale e la divisione umiliante di pochi beni materiali sballottati in un garage. Dirige il giovane Samuel Tilman, di nazionalità belga; il titolo del corto è “VOIX DE GARAGE”.

Si ritorna ad un divertente mondo animato con l’omino perseguitato da un meteorite abnorme nel film di Jèrèmy Clapin “SKHIZEIN”: un paradosso di 13 minuti molto gradito dal pubblico più auto ironico.

“DIX” del terzetto Le Nezet, Roisin e Janaud contempla le disavventure basculanti di un personaggio da operetta afflitto da seri problemi a livello di dinamica e di spostamenti. Si tratta di un’opera francese prodotta dalla compagine d’oltralpe “Autour De Minuit”.

Parte come un Minuetto dedicato alla fine della vita “Dernier Voyage”del belga Pierre Duculot, ma nel finale tutto si stempera in commedia rosa dal finale a sorpresa.

“ABSCHIEDSLIED”di Markus Beck sfrutta nuovamente come location una struttura ospedaliera, stavolta senza alcuna concessione all’umorismo, ma premendo il pedale del più vivido esistenzialismo.

Esistono film di immediata presa e altri dalla semantica più ramificata , che va resa palese cum grano salis. Senz’altro appartiene alla seconda compagine “LA MOGLIE” di Andrea Zaccariello, a parere di chi scrive il migliore cortometraggio italiano visto a Maremetraggio 2009.
In una cornice quasi fantascientifica e densa di mistero si svolge l’incontro mercenario tra una bellissima ragazza ed un giovane che ama filosofeggiare sulla vita. Non sapremmo dire bene il perchè, ma qualcosa nell’ambientazione ricorda “I viaggiatori della sera”(1978) di e con Ugo
Tognazzi, non a caso un’altra storia fantastica. Qualcosa però nel cortometraggio sfugge ad un’immediata catalogazione, e da questo elemento nasce la suspense. Protagonista la stupenda Valeria Solarino, tra le presenze promettenti del nuovo cinema italiano.

La Bulgaria è presente stasera con “Semeyna Terapia”di Petar Valtchanov , prepotente apologo sul teppismo suburbano che consente però alla coppia vittima di ridisegnare le mappe del proprio matrimonio.

L’ora è tarda, ma ecco frizzante come un bicchiere di gassosa “TEAT BEAT OF SEX”di Signe Baumane. Sorta di Bignami sui comportamenti sessuali ad uso degli adolescenti, è frammentato in episodi. Animazione ricchissima di riferimenti extratestuali, è una coproduzione Italia – Usa.

Si ritorna poi ad un contesto metropolitano per la perentoria , livida vicenda de “IL TORNEO”a firma Michele Alhaique, dove alcuni adolescenti che hanno già conosciuto il lato peggiore della vita inseguono un sogno agonistico.
Tristissima davvero la scena finale.

Conclusione di serata all’insegna della poesia naturista più incontaminata: “RYBA”di Alexander Kott si avvale di un paesaggio immoto ed innevato, degno delle favole di cristallo dei Fratelli Grimm. Produce lo Studio Pilotazh, la fotografia da rubino striato è di Peter Dukhovskoy.

Appuntamento a venerdì sera, le acque si fanno alte e l’approdo è vicino!

[b]Riccardo Visintin[/b] Continua a leggere

I VINCITORI DELLA SEZIONE “OLTRE IL MURO”

È “l’ora d’amore” di Andrea Appetito e Christian Carmosino il documentario vincitore di “Oltre il muro”, la sezione di Maremetraggio che ha portato il cinema all’interno del carcere.
Secondo classificato “Come un uomo sulla terra” di Andrea Segre, Dagmawi Yimer e Riccardo Biadene, terzo posto per “Pinuccio Lovero – Sogno di una morte di mezz’estate” di Pippo Mezzapesa.
A decretare i vincitori è stata una giuria di detenuti, coordinata dal regista Giovanni Piperno, che negli scorsi giorni, per quattro mattinate consecutive, ha visionato i documentari in concorso nella sala proiezioni all’interno del carcere di Trieste.
Le premiazioni si sono tenute ieri nella Casa Circondariale triestina. Il documentario vincitore, “L’ora d’amore”, racconta, attraverso le testimonianze di ben tre detenuti, l’amore dentro il carcere e le sue difficoltà. Continua a leggere