Il progetto Slow Light – Seeking Darkness nasce da un’idea di Zahra Mani e Karin Schorm ed è stato concepito come un’esplorazione artistica, culturale e transdisciplinare della mancanza di buio nelle aree urbane e rurali. Ciò solleva molteplici questioni, dagli aspetti ecologici e dagli effetti del crescente inquinamento luminoso agli approcci storico-artistici verso l’oscurità come fascino, ispirazione e come ambiente che incoraggia una percezione umana più profonda.
All’interno del progetto si è sviluppato un processo creativo legato all’immersività coinvolgendo gli alunni della scuola BG/BRG Villach St. Martin di Villacco (AU) che, oltre a sviluppare parte del progetto visivo e sonoro hanno realizzato un’esperienza immersiva.
Nel cultural hybrid interactive platform si sono unite le varie discipline insegnate a scuola, dalla musica, alle arti visive, all’informatica per poi creare un prodotto immersivo che, attraverso un processo creativo, ha permesso di unire i vari percorsi sviluppati in modo autonomo. Questa modalità è un esempio di buona pratica di utilizzo e applicazione delle tecnologie immersive nella didattica scolastica.

Al panel parteciperanno le ideatrici del progetto Zahra Mani e Karin Schorm assieme ai docenti che hanno seguito la parte didattica la Prof.ssa Vanessa Lessjak e il Prof. Martin Kastner assieme agli studenti Simon Rieger, Luis Ludescher, Hannah Krisper, Severjan Delliehausen, Martin Georgiev e Matthias Prinster.

➡ Sala Xenìa (Riva Tre Novembre 7, Trieste) Lunedì 3 luglio 2023 ore 16:30