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Diario di bordo di venerdì 4 luglio

neri (10 di 21)L’International ShorTS Film Festival, festival di cinema e di colori! Verdi sono gli occhi di Francesca Neri: farfalla preziosa nel cielo del cinema italiano, è giunta a Trieste per incontrare il pubblico della nostra manifestazione.

La conversazione condotta da Maurizio Di Rienzo, presso il Punto Enel in Galleria Tergesteo, in un clima amichevole e rilassato, permette a Francesca di raccontare il proprio personale rapporto con Trieste, città che le è cara anche per motivi familiari.

Toccante la testimonianza a proposito del suo rapporto professionale con Francesco Nuti, attore e regista che purtroppo oggi non gode di buona salute.

Il pianeta femminile, anche a livello cinematografico è in continua

espansione: dopo Francesca ecco la giovane Elena Radonicich, un’interprete dal viso quasi pittorico presente a shorTS 2014 con una prospettiva a lei dedicata.

Colloquio molto interessante anche questo, per cercare di capire come si svilupperà la poetica femminile in termini cinematografici.neri (14 di 21)

C’è solo il tempo di operare qualche saluto, per esempio nei confronti dei molti ospiti arrivati a Trieste per la fase “caliente” del variegato International Shorts Film Festival.

Le proiezioni in Piazza Verdi vengono inaugurate da “Cootie Contagion”

dello statunitense Josh Smooha; il film si presenta come un geniale trattato sui turbamenti e i sussulti della primissima adolescenza, romantico e dolcissimo come solo il mondo dei giovanissimi riesce ad essere.

Una sorta di caramella alla menta per immagini, dove lo spettro dei pidocchi è uno squisito espediente narrativo per parlare della stagione più indifesa della nostra vita.

Quando uscì, il “Grande Dittatore” di Charlie Chaplin non mancò di turbare le platee, per la sua sterzante denuncia di qualsiasi soppruso.

Proprio questa pellicola, ed il trasporto materiale della stessa sono al centro di “Great” di Andreas Henn, autore teutonico che ha qualcosa di molto personale da raccontare su questo tema non facilmente digeribile.

Tocca adesso al nostro Edoardo Natoli, che recupera le atmosfere delle migliori fiabe di animazione, quelle che i bambini e certi adulti mai cresciuti ascoltano a bocca aperta; partecipiamo quindi volentieri ai successi scolastici irti di insidie di questi pupazzi in salsa cartoon dalle pettinature improbabili, portatori sani di comicità.

Valentina Carnelutti – attrice tra le più sensibili del nuovo panorama cinematografico italiano – firma “Recuiem”, teso e drammatico racconto liturgico sulla morte; interpretato dal cantante Francesco Tricarico (uno che d’infanzia se ne intende) il film presenta due piccolissimi bambini alle prese con un sonno prolungato della madre, che non tarda a trasformarsi in un’altra terrificante faccia della luna.

Bastano due minuti al regista iraniano Amin Rahbar per raccontarci, mediante immagini di fantastica animazione l’epopea dell’essere umano, ovvimente in chiave non propriamente seria.

Ancora divise echeggianti il nazismo, croci uncinate e tensione; è questo il sogno tenebroso di “Das Kind” dello spagnolo Manu Gòmez.

Girato in un dolente bianco e nero ipotizza addirittura le attese in un cupo ospedale del padre di quello che da adulto sarà conosciuto a tutti come Adolf Hitler.

10 e Lode per l’ambientazione ed i puntuali riferimenti storici.

Le ferite della Storia sono stavolta tutte italiane raccontate dall’autrice Carmen Giardina con il suo “Fratelli Minori”.

Abbiamo davanti un lavoro che di leggero presenta solo la colonna sonora, la disco-music Anni Settanta dei fratelli La Bionda, che per voluto effetto del regista stride con la sceneggiatura.

Qui siamo durante i terribili giorni del rapimento e uccisione di Aldo Moro, mentre anche Peppino Impastato perdeva la vita; anche i tre soldati di leva inghiottiti dalla polvere bianca di uno stradone di campagna saranno a loro modo vittime di questo duplice lutto.

Quanto talento in queste giovani autrici! Rita Basulto arriva dal Messico e muove da burattinaia gentile le fila del suo teatrino meccanico che parla di infanzia.

“Lluvia en los ojos” ci mostra un lettino e una piccola bambina alle prese con il nonno, con le immagini che vede dalla finestra con gli urti lievi o micidiali a cui ci sottopone la vita.

Conclusione pochi minuti dopo la mezzanotte con la co-produzione Grecia Inghilterra predisposta da Sonia Liza Kenterman per “Nicoleta”.

Difficile non partecipare emotivamente alle vicende di questo bambino fotografato in un ambiente aspro e poco accogliente, con la sua sorellina poco più che neonata a cui riesce mirabilmente a fare da vice padre; la consapevolezza negli occhi puliti di questo piccolo eroe si contrappone alla stupidità brutale di chi vuole le armi in mano e la sopraffazione degli innocenti.

La platea coloratissima è per fortuna sorridente…noi siamo già con la mente alla giornata di sabato spumeggiante e carica di appuntamenti ed attese.

Riccardo Visintin