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Diario di bordo di mercoledì 2 luglio

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Giappone che passione! Al pari di un frutto esotico dagli spicchi tutti da scoprire, l’Oriente sfodera il suo sorriso enigmatico attraverso le Japan Nights presenti all’International ShorTS Film Festival 2014.

Teatro Miela, quindi all’insegna della tradizione e del misticismo grazie alle danze tradizionali e alle proiezioni di cortometraggi offerti dall’ International Shorts Film Festival.

Metereologicamente instabile, il clima promette qualche goccia di pioggia ma poi si pente, e in Piazza Verdi fluiscono immagini e persone.

 

Apre la serata Adriano Valerio con “37°4 S”, ancora una volta una storia giovanile di confini e di attese, di ricerche introspettive a proposito di quello che Werner Herzog definiva “l’altrove perduto”.

Riprese fluenti al rallenty, stupende immagini di paesaggi innevati, l’analisi e la cronaca di una civiltà arcaica dove esistono rigide regole a cui si assoggettano adulti e bambini; il cortometraggio turco “Agri ve Dag” non sarebbe dispiaciuto ad Ermanno Olmi, per il senso del tempo e dello spazio.

Matt Worthington è inglese, molto giovane, ed ha scelto come prova narrativa la parabola nera di un uomo totalmente diverso da quello che era un tempo; imprigionato dal ricordo di un passato fatto di guerra e di audacia, vive il suo inferno personale nella angusta gabbia di una roulotte.

Eccellente prova interpretativa da parte di Nigel Harris, oltretutto parliamo di una produzione estremamente low-budget.

I confini e le frontiere sono istanze a cui nessuno può sottrarsi, nemmeno chi crede nei sentimenti e si pasce della musica divina di Giuseppe Verdi; delizioso ed ironico, il bozzetto romantico pensato dal tedesco Daniel Butterworth per “Die letze Grenze” conserva un sapore contadino da torte di mele della nonna.

Impagabile, poi, il granitico lottatore protagonista di “Harald” di Moritz Schneider: un cortometraggio di animazione sulla difficile convivenza tra un gigante buono e la sua brutale e cinica madre…l’amore per i fiori non del nostro colossale amico non sarà tradito!

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La critica cinematografica e teatrale stavolta è unanime: Roberto Herlitzka è uno tra gli attori italiani più pregiati, valore confermato dalla sua recente prova nella “Grande Bellezza” di Sorrentino; stavolta dona la sua voce unica e la sua saggezza di uomo ed interprete alla nostra Donatella Altieri per “Genesi”.

Siamo di fronte ad un’opera che parla di morte, di vita, di infanzia e dove i bambini interpreti fanno a gara di bravura con gli adulti.

Danimarca, terra di enigmi geografici ed umani, paese anche aspro se vogliamo, non conciliante; tutto questo viene analizzato con accorta partecipazione di G. A. Gudmundsson, creatore di “Hvalfjordur”.

Nel cuore della serata, ecco arrivare i religiosi iper-verbosi e dubitanti dello spassoso “Preti” di Astutillo Smeriglia, che con raffinata crudeltà fa a pezzi luoghi comuni ed amene banalità su un tema delicatissimo; a memoria di chi scrive è la prima volta che al cinema si prova a parlare di certi argomenti senza risentire del loro notevole peso specifico.

Altrettanto degna di menzione la favola social musicale proposta da Alessandro Grande con “Margerita”: potrebbe essere la cronaca di una tentata effrazione ai danni di un prezioso violino, ma forse come nella migliore tradizione cinematografica, qualche sorpresa è nascosta dietro la panchina.

Ciliegina sulla torta, la partecipazione del grande Moni Ovadia, che già una volta a teatro fu un “violinista sul tetto”.

Conclusione di serata con il protagonista irrealizzato di “Die ruhe bleibt” del teutonico Stefan Kriekhaus, che ci racconta quanto è difficile fare cinema, tra riprese interrotte ed intoppi tecnici.

Buonissima l’ambientazione, l’uso delle voci – off, insomma un backstage autoironico in piena regola.

Stavolta il cielo è davvero cupo, e mentre lo schermo si spegne in Piazza Verdi, cè solo il tempodi rincasare,magari sperando di bypassare qualche incidente idrico.

Riccardo Visintin

 

VINCONO EX-AEQUO “8 AY” DALLA TURCHIA E “ROTKOP” DAL BELGIO

Sabato 5 luglio alle 20 in Galleria Tergesteo a Trieste si sono svolte le premiazioni e i saluti finali di questa XV edizione dell’International ShorTS Film Festival, con la consegna dei premi ai registi presenti. Vincono ex-aequo il Premio “Punto Enel” al miglior corto assoluto (10.000 euro) il turco “8 AY”  di Hüseyin Aydin Gürsoy e il belga “ROTKOP” di Jan & Raf Roosens.

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Silvia Gordiani e Paolo Ballini consegnano il premio Punto Enel al miglior corto a Huseyin Aydin Gursoy

La giuria della SEZIONE MAREMETRAGGIO, composta dal regista israeliano Benjamin Freidenberg, il casting manager francese Nicolas Ronchi, il fotografo tedesco Dirk Vogel e Monique Catalino, che si occupa di relazioni cinematografiche internazionali Cinzia Spironello, responsabile distribuzione cortometraggi ha motivato così la decisione per “8 AY”   “per la sua commovente e complessa rappresentazione emotiva della cura di un padre per suo figlio soldato e della sorella che sopporta lacerata sia il cuore del padre che l’assenza di suo fratello, il film rappresenta un punto di vista umano sulla guerra che trasmette a coloro che aspettano i propri cari nuovamente a casa” e ROTKOP” “per la sua forma cinematografica coraggiosa e innovativa raffigurante forti emozioni di amore e odio in immagini. Questa storia di formazione è tradotta in sceneggiatura con parole precise. Questo cortometraggio celebra i suoi protagonisti con compassione in un mondo violento che non ha pietà dei vivi. Così, anche la crudeltà dei personaggi adolescenti, non può vincere su un ragazzo tormentato che si distingue come un figlio premuroso.”

Il Premio “OLTRE IL MURO” al miglio corto italiano va a “Margerita”  di Alessandro Grande perché “un film intenso con un finale sorprendente che con semplicità racconta coma la musica può cambiare la vita delle persone e far incontrare mondi diversi” per tutti questi motivi la Giuria ha deciso di premiare Margerita di Alessandro Grande: la storia di Efrem, giovane rom e abile borseggiatore che affronta il suo primo furto in appartamento. Un’esperienza che gli cambierà del tutto la vita e “professione”. E viene assegnato anche a questo splendido cortometraggio novità di quest’anno anche il Premio Enel Green Solution perché “anche in un contesto di disagio sociale un’energia positiva come quella della musica aiuta a rendere possibili rapporti tra persone distanti e apparentemente inconciliabili.

Il PREMIO ASSOCIAZIONE MONTATORI AL MIGLIOR MONTAGGIO ITALIANO è stato consegnato a “Il Serpente – nulla è come sembra” di e montato da Nicola Prosatore, vera e propria anteprima in quanto cortometraggio selezionato da una rosa di finalisti esordienti che hanno partecipato a “Un’altra chance” in collaborazione con la rivista Fabrique du Cinema, con la seguente motivazione: “per aver accompagnato la storia con un ritmo interno ben calcolato e vario in ognuna delle situazioni proposte ed aver felicemente contribuito alla tensione drammaturgica in maniera espressiva e sensata allo stesso tempo.”

L’AMC assegna anche una MENZIONE SPECIALE per il montaggio al corto “Ce l’hai in minuto?”, regia di Alessandro Bardani, montaggio di Arzu Volkan “ per sottolineare un montaggio elegante e preciso che aderisce perfettamente alla forma del corto, migliorandone l’efficacia.”

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Valentina Carnelutti riceve il premio Studio Universal al miglior corto italiano da Simona Pedroli

Il Premio del pubblico “PIQUADRO” al miglior corto va all’animazione “Harald” di Moritz  Schneider (Germania) mentre ilPremio “STUDIO UNIVERSAL” al miglior corto  italiano a “reCuiem” di Valentina Carnelutti “per il coraggio di affrontare un tema tabù come la morte con semplicità e profondità di sguardo, grazie ad una messa in scena accurata e precisa, una straordinaria direzione degli attori e un montaggio che, senza effetti, porta le immagini al massimo della resa espressiva.” “L’appuntamento” di Gianpiero Alicchio vince invece il Premio Rai Cinema Channel.it, premio a sorpresa  della piattaforma del Cinema Rai con tutto il cinema di Rai Cinema, di questa 15.ma edizione.

Vince  “Wind” il Premio “MAREMETRAGGIO” AL miglior corto di animazione  di Robert Löbel (Germania) e unamenzione speciale va a “Secchi” di Edoardo Natoli.

 

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Fabio Mollo riceve il premio alla miglior opera prima sezione Nuove Impronte

Infine il Premio NUOVE IMPRONTE, rivolto alle opere prime in concorso, selezionato dalla Giuria composta daCarolina Crescentini, dal regista e sceneggiatore Gianluca Tavarelli e dalla produttrice della Bianca Film Donatella Botti va a “IL SUD E’ NIENTE” di Fabio Mollo perché “un piccolo film ma con una forte regia. Pieno di idee e immagini che lasciano un segno delicato e tagliente. Una sensibilità  particolare nel raccontare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta in una realtà sociale difficile e complicata”,  la cui attrice protagonista Miriam Karlkvist vince il premio comemigliore attrice in quanto “un’attrice diversa con un’emotività speciale e un grande istinto. Un debutto che verrà ricordato da molti per aver rotto un passivo silenzio” mentre il premio miglior attore va a Luca Marinelli per “IL MONDO FINO IN FONDO” di Alessandro Lunardelli “in quanto attore versatile e poliedrico. Portatore di verità. Tutte le volte che lo si trova in scena dona ai suoi personaggi sensibilità e nevrosi come se quei personaggi  li avessimo già conosciuti.”

Menzione speciale per “L’arte della felicità” di Alessandro Rak che “con la libertà di animazione ci rapisce tra poesia e filosofia donandoci un film politico che può aiutarci a riflettere sullo stato attuale della società”.  Il Premio “PIQUADRO” del pubblico alla miglior opera prima va al più votato “Ci vorrebbe un miracolo” di Davide Minnella.

La Giuria della Critica composta da Maria Pia Fusco (La Repubblica), Massimo Lastrucci (Ciak) e Fabio Ferzetti (Il Messaggero) ha scelto il lungometraggio “L’ARBITRO” di Paolo Zucca spiegando come questo film rappresenta “due punti fermi del carattere italiano, il calcio e il Paese, rivisti in un linguaggio originale e inconsueto nel panorama del cinema italiano. Uno sguardo affettuosamente ironico e surreale che rivela con prepotenza un nuovo talento, capace di coniugare invenzioni stilistiche e humour.”

MENZIONE SPECIALE della critica a “LA MOSSA DEL PINGUINO” di Claudio Amendola“Un gruppo di poveracci all’inseguimento di un sogno. Nella miglior tradizione della commedia italiana, mix di umorismo e disperazione, un film garbato e fresco, che fa della direzione degli attori e della cura della sceneggiatura i propri punti di forza.”

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Pubblico durante le premiazioni in Galleria Tergesteo

 

 

 

Diario di bordo di venerdì 4 luglio

neri (10 di 21)L’International ShorTS Film Festival, festival di cinema e di colori! Verdi sono gli occhi di Francesca Neri: farfalla preziosa nel cielo del cinema italiano, è giunta a Trieste per incontrare il pubblico della nostra manifestazione.

La conversazione condotta da Maurizio Di Rienzo, presso il Punto Enel in Galleria Tergesteo, in un clima amichevole e rilassato, permette a Francesca di raccontare il proprio personale rapporto con Trieste, città che le è cara anche per motivi familiari.

Toccante la testimonianza a proposito del suo rapporto professionale con Francesco Nuti, attore e regista che purtroppo oggi non gode di buona salute.

Il pianeta femminile, anche a livello cinematografico è in continua

espansione: dopo Francesca ecco la giovane Elena Radonicich, un’interprete dal viso quasi pittorico presente a shorTS 2014 con una prospettiva a lei dedicata.

Colloquio molto interessante anche questo, per cercare di capire come si svilupperà la poetica femminile in termini cinematografici.neri (14 di 21)

C’è solo il tempo di operare qualche saluto, per esempio nei confronti dei molti ospiti arrivati a Trieste per la fase “caliente” del variegato International Shorts Film Festival.

Le proiezioni in Piazza Verdi vengono inaugurate da “Cootie Contagion”

dello statunitense Josh Smooha; il film si presenta come un geniale trattato sui turbamenti e i sussulti della primissima adolescenza, romantico e dolcissimo come solo il mondo dei giovanissimi riesce ad essere.

Una sorta di caramella alla menta per immagini, dove lo spettro dei pidocchi è uno squisito espediente narrativo per parlare della stagione più indifesa della nostra vita.

Quando uscì, il “Grande Dittatore” di Charlie Chaplin non mancò di turbare le platee, per la sua sterzante denuncia di qualsiasi soppruso.

Proprio questa pellicola, ed il trasporto materiale della stessa sono al centro di “Great” di Andreas Henn, autore teutonico che ha qualcosa di molto personale da raccontare su questo tema non facilmente digeribile.

Tocca adesso al nostro Edoardo Natoli, che recupera le atmosfere delle migliori fiabe di animazione, quelle che i bambini e certi adulti mai cresciuti ascoltano a bocca aperta; partecipiamo quindi volentieri ai successi scolastici irti di insidie di questi pupazzi in salsa cartoon dalle pettinature improbabili, portatori sani di comicità.

Valentina Carnelutti – attrice tra le più sensibili del nuovo panorama cinematografico italiano – firma “Recuiem”, teso e drammatico racconto liturgico sulla morte; interpretato dal cantante Francesco Tricarico (uno che d’infanzia se ne intende) il film presenta due piccolissimi bambini alle prese con un sonno prolungato della madre, che non tarda a trasformarsi in un’altra terrificante faccia della luna.

Bastano due minuti al regista iraniano Amin Rahbar per raccontarci, mediante immagini di fantastica animazione l’epopea dell’essere umano, ovvimente in chiave non propriamente seria.

Ancora divise echeggianti il nazismo, croci uncinate e tensione; è questo il sogno tenebroso di “Das Kind” dello spagnolo Manu Gòmez.

Girato in un dolente bianco e nero ipotizza addirittura le attese in un cupo ospedale del padre di quello che da adulto sarà conosciuto a tutti come Adolf Hitler.

10 e Lode per l’ambientazione ed i puntuali riferimenti storici.

Le ferite della Storia sono stavolta tutte italiane raccontate dall’autrice Carmen Giardina con il suo “Fratelli Minori”.

Abbiamo davanti un lavoro che di leggero presenta solo la colonna sonora, la disco-music Anni Settanta dei fratelli La Bionda, che per voluto effetto del regista stride con la sceneggiatura.

Qui siamo durante i terribili giorni del rapimento e uccisione di Aldo Moro, mentre anche Peppino Impastato perdeva la vita; anche i tre soldati di leva inghiottiti dalla polvere bianca di uno stradone di campagna saranno a loro modo vittime di questo duplice lutto.

Quanto talento in queste giovani autrici! Rita Basulto arriva dal Messico e muove da burattinaia gentile le fila del suo teatrino meccanico che parla di infanzia.

“Lluvia en los ojos” ci mostra un lettino e una piccola bambina alle prese con il nonno, con le immagini che vede dalla finestra con gli urti lievi o micidiali a cui ci sottopone la vita.

Conclusione pochi minuti dopo la mezzanotte con la co-produzione Grecia Inghilterra predisposta da Sonia Liza Kenterman per “Nicoleta”.

Difficile non partecipare emotivamente alle vicende di questo bambino fotografato in un ambiente aspro e poco accogliente, con la sua sorellina poco più che neonata a cui riesce mirabilmente a fare da vice padre; la consapevolezza negli occhi puliti di questo piccolo eroe si contrappone alla stupidità brutale di chi vuole le armi in mano e la sopraffazione degli innocenti.

La platea coloratissima è per fortuna sorridente…noi siamo già con la mente alla giornata di sabato spumeggiante e carica di appuntamenti ed attese.

Riccardo Visintin

 

[OGGI AL FESTIVAL] Ultimo giorno di #mareshorTS!

Ed è pure sabato, non avete proprio scuse per non venire a trovarci

 20.00
▶ Proclamazione dei vincitori! Chi si aggiudicherà i numerosi premi per regia, montaggio, interpretazione? Chi avrà realizzato la miglior opera prima o avrà saputo interpretare al meglio l’idea di sostenibilità? E voi, caro pubblico, chi avrete decretato come vostro “corto del cuore”? Lo scopriremo assieme!

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♪ ♫ LAST BUT NOT LEAST, ogni festival che si rispetti ha la sua bella festa finale! L’appuntamento è alle 22.30, all’AUSONIA, per rilassarci assieme dopo questa maratona di cinema! ♪ ♫

Diario di bordo di giovedì 3 luglio

Senza un attimo di tregua, titolava negli anni Sessanta un bel film d’azione con Lee Marvin.

Hazel_webFacciamo nostro questo assunto per parlare dei giorni centrali dell’International ShorTS Film Festival 2014, che moltiplica le occasioni di incontro e ci regala momenti di adrenalina pura.

Ecco il premio “MATTADOR”, che ogni anno rinnova il ricordo del nostro amico Matteo Caenazzo ed è finestra spalancata su nuovi talenti autoriali.

Salutato da applausi scroscianti ecco il cortometraggio “e tu?” di Giorgio Salamone; Maurizio Soldà, attore non comune a partire dalla fisicità, regala il suo volto lordo di sangue ad una storia terribile che si chiarisce solo nella sequenza conclusiva.

Variopinta da far guarire un daltonico, la coppia figlio madre di “Hazel” dello svizzero Tamer Ruggli è introdotta dalle note di “Pata Pata” della indimenticabile Miriam Makeba; si tratta di un lavoro malizioso ed erotico, caustico nel prendersi gioco del focolare domestico.

Un campeggio, un ragazzino introverso, una piccola e bionda compagna di giochi che lo incita al dialogo, il padre di lei, la spuma del mare e le onde, bellissime ed ipnotiche…sembrerebbe una cartolina delle vacanze, ma attenzione, qualcosa non è come sembra e la vicenda assume connotati quasi thriller.

Dirige una donna, la francese Mathilde Bayle; titolo del corto “Le maillot de bain”.

Co-produzione tra la Francia e l’Argentina “Padre” di Santiago ‘Bou’

Grasso ci immerge in un piccolo mondo di legno e di ombra dove una donna e il padre anziano convivono con gli spettri di un antico passato militare.

Un uomo semplice e di origini campagnole crede di aver concluso un affare d’oro cedendo la propria mucca; peccato che la sventurata debba morire di carestia, crudele attrazione in un museo di un altrettanto crudele happening d’arte moderna; nonostante l’impegno del contadino la storia non finirà bene.

L’autore del cortometraggio non ci somministra pillole della felicità, il reale è cattivo, e così va raccontato. Vaca-finlandeza_web

I credits del lavoro sopracitato sono i seguenti: “Vaca Finlandeza” è il promettente titolo, dietro la macchina da presa il romeno Gheorghe Preda.

Spalancate i vostri occhi! Arrivano accompagnate da una colonna sonora assordante le lumache formato gigante di “Cargols!” di Geoffrey Cowper.

Il film attinge da un’immaginario collettivo infarcito di teen-agers, mostri BLOB-Style, indiavolate boy-bands…un circolo adolescenziale con diverite e consapevoli citazioni.

Chi scrive è un vero e proprio adoratore del cinema horror, viziato quindi da innumerevoli visioni che accellerano il battito cardiaco; da tanto non mi capitava di vedere un sapiente ed accurato meccanismo di tensione come quello pensato da Nicola Prosatore per “Il serpente, niente è come sembra”; una frenetica favola nera che non lascia respiro introdotta dal formidabile assolo recitativo di Cesare Bocci al bar.

Avete mai provato a pensare a quanti strani incontri si consumano su di un tram o qualsivoglia altro mezzo di trasporto?

“Don’t let the door hit you on your way out” è la storia di una vecchia e supponente signora inglese che avrà i suoi grattacapi a causa di un incontro inaspettato: un piccolo film garbato e divertente.

“Bishtar Az Do Saat” di Ali Asgari arriva nel cuore della serata ed è una dolorosa vicenda di ospedali e di gravidanze dove due anime trafitte si allontanano dalla bellezza dello stare insieme.

Senza alcun risparmio in tema di umorismo sessuale e di corrosiva analisi degli ambienti sociali, ecco arrivare dalla Svezia “Adelshingst”

della coppia S. Priftis e L. Hartin.

E’ un lavoro che ci inserisce fin dai gialli cartelli d’apertura e mediante la tecnica del collage in un clima politically uncorrect da cartone animato capriccioso.

Chiusura all’insegna dell’analisi comportamentale senile per “Dotty”

della coppia neozelandese M. Andrews e B. O’Gorman; quasi una lenta partita a ping-pong, ovviamente in senso recitativo, tra le due protagoniste Joyce Irving e Alison Bruce.

Per stasera è davvero tutto, appuntamento a venerdì per le numerose occasioni di incontro e di confronto.

Riccardo Visentin

 

OGGI IN SALA] Giornata di grandi incontri, proiezioni e ospiti.

Come sempre, a #mareshorTS

Diversamente da quanto annunciato, la premiazione di “Oltre il Muro”, prevista per oggi alle 15.00 presso la Casa Circondariale di Trieste, viene spostata a domani alle 11.00.

Per il resto:
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Punto Enel (in Galleria Tergesteo), alle 18.00
▶ Incontro con FRANCESCA NERI.
▶ Incontro con ELENA RADONICICH.

alle 19.00, al Teatro Miela:

▶ [Rewind<<] iL MIGLIOR AMICO DELL’UOVO, di Francesco Lagi (2001, 6′).
a seguire
[OMAGGIO A FRANCESCA NERI] Pensavo fosse amore… invece era un calesse, di Massimo Troisi (Ita, 1991, 106′)
▶ alle 21.00
Francesca Neri incontra il pubblico del Miela
alle 22.00
▶ Claudio Amendola incontra il pubblico del Miela

 

 

Non ci dimentichiamo di Piazza Verdi!Tarazoo_web

ore 21.30
▶ [Maremetraggio] Ultima occasione per gustarsi la selezione dei migliori corti di tutto il mondo! 

Diario di bordo di mercoledì 2 luglio

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Giappone che passione! Al pari di un frutto esotico dagli spicchi tutti da scoprire, l’Oriente sfodera il suo sorriso enigmatico attraverso le Japan Nights presenti all’International ShorTS Film Festival 2014.

Teatro Miela, quindi all’insegna della tradizione e del misticismo grazie alle danze tradizionali e alle proiezioni di cortometraggi offerti dall’ International Shorts Film Festival.

Metereologicamente instabile, il clima promette qualche goccia di pioggia ma poi si pente, e in Piazza Verdi fluiscono immagini e persone.

 

Apre la serata Adriano Valerio con “37°4 S”, ancora una volta una storia giovanile di confini e di attese, di ricerche introspettive a proposito di quello che Werner Herzog definiva “l’altrove perduto”.

Riprese fluenti al rallenty, stupende immagini di paesaggi innevati, l’analisi e la cronaca di una civiltà arcaica dove esistono rigide regole a cui si assoggettano adulti e bambini; il cortometraggio turco “Agri ve Dag” non sarebbe dispiaciuto ad Ermanno Olmi, per il senso del tempo e dello spazio.

Matt Worthington è inglese, molto giovane, ed ha scelto come prova narrativa la parabola nera di un uomo totalmente diverso da quello che era un tempo; imprigionato dal ricordo di un passato fatto di guerra e di audacia, vive il suo inferno personale nella angusta gabbia di una roulotte.

Eccellente prova interpretativa da parte di Nigel Harris, oltretutto parliamo di una produzione estremamente low-budget.

I confini e le frontiere sono istanze a cui nessuno può sottrarsi, nemmeno chi crede nei sentimenti e si pasce della musica divina di Giuseppe Verdi; delizioso ed ironico, il bozzetto romantico pensato dal tedesco Daniel Butterworth per “Die letze Grenze” conserva un sapore contadino da torte di mele della nonna.

Impagabile, poi, il granitico lottatore protagonista di “Harald” di Moritz Schneider: un cortometraggio di animazione sulla difficile convivenza tra un gigante buono e la sua brutale e cinica madre…l’amore per i fiori non del nostro colossale amico non sarà tradito!

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La critica cinematografica e teatrale stavolta è unanime: Roberto Herlitzka è uno tra gli attori italiani più pregiati, valore confermato dalla sua recente prova nella “Grande Bellezza” di Sorrentino; stavolta dona la sua voce unica e la sua saggezza di uomo ed interprete alla nostra Donatella Altieri per “Genesi”.

Siamo di fronte ad un’opera che parla di morte, di vita, di infanzia e dove i bambini interpreti fanno a gara di bravura con gli adulti.

Danimarca, terra di enigmi geografici ed umani, paese anche aspro se vogliamo, non conciliante; tutto questo viene analizzato con accorta partecipazione di G. A. Gudmundsson, creatore di “Hvalfjordur”.

Nel cuore della serata, ecco arrivare i religiosi iper-verbosi e dubitanti dello spassoso “Preti” di Astutillo Smeriglia, che con raffinata crudeltà fa a pezzi luoghi comuni ed amene banalità su un tema delicatissimo; a memoria di chi scrive è la prima volta che al cinema si prova a parlare di certi argomenti senza risentire del loro notevole peso specifico.

Altrettanto degna di menzione la favola social musicale proposta da Alessandro Grande con “Margerita”: potrebbe essere la cronaca di una tentata effrazione ai danni di un prezioso violino, ma forse come nella migliore tradizione cinematografica, qualche sorpresa è nascosta dietro la panchina.

Ciliegina sulla torta, la partecipazione del grande Moni Ovadia, che già una volta a teatro fu un “violinista sul tetto”.

Conclusione di serata con il protagonista irrealizzato di “Die ruhe bleibt” del teutonico Stefan Kriekhaus, che ci racconta quanto è difficile fare cinema, tra riprese interrotte ed intoppi tecnici.

Buonissima l’ambientazione, l’uso delle voci – off, insomma un backstage autoironico in piena regola.

Stavolta il cielo è davvero cupo, e mentre lo schermo si spegne in Piazza Verdi, cè solo il tempodi rincasare,magari sperando di bypassare qualche incidente idrico.

Riccardo Visintin

 

[OGGI IN SALA] Il weekend si avvicina e le giornate di ‪#‎mareshorts‬ si fanno sempre più fitte!

Oggi, tanti film, l’omaggio a Elena Radonicich e persino un maestro calligrafo!

Ecco cosa abbiamo preparato per voi (occhio che iniziamo un po’ prima!):

Punto Enel (in Galleria Tergesteo), alle 17.00
▶ Presentazione e consegna del Premio Mattador

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Museo Revoltella, alle 19.00
▶ SHODO: il maestro di calligrafia giapponese Norio Nagayama svela i segreti di un’arte antica e affascinante! [ingresso libero]

Sempre alle 19.00, ma al Teatro Miela:

▶ [Rewind<<] Looking Death Window, di Alessandro Rak (1999, 9′).
a seguire
[EVENTO SPECIALE] Bruno e Gina, di Beppe Attene e Angelo Musciagna (Ita, 2014, 64′)

 

 

 

 

 

alle 20.30
▶ [PROSPETTIVA ELENA RADONICICH]
La determinazione dei generi, di Ivan Silvestrini (Ita, 2008, 8′).MM15 - A3 - radonicich per stampa flyer
Rambo e Milena, di Margherita Ferri (Ita, 2010, 8′).
Veruska, di Lucio Pellegrini (Ita, 2013, 16′).
a seguire
TUTTO PARLA DI TE, di Alina Marazzi (Ita/Swi, 2012, 83′)

alle 22.45
▶ [Nuove Impronte] Ci vorrebbe un miracolo, di Davide Minnella (Ita, 2014, 74′).

Per finire bene la serata, in Piazza Verdi:

ore 21.00
▶ [Premio internazionale per la sceneggiatura MATTADOR]
E tu?, di Giorgio Salamone (Ita, 2013, 6′)

ore 21.30
▶ [Maremetraggio] Selezione dei migliori corti di tutto il mondo! Francia, Svizzera, Argentina, Romania… Vabbè, ormai lo sapete, con noi si gira il mondo!

MAREMETRAGGIO SHORTS FILM FESTIVAL PASSEGGIATA CINEMATOGRAFICA SABATO 5 LUGLIO

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Visitare la città di Trieste sotto un profilo insolito, quello dei “luoghi del cinema”.

Insieme al critico cinematografico  Nicola Falcinella si ripercorreranno, con una passeggiata a tema, le location e le storie delle tante opere per il grande schermo girate nella città giuliana, che per la caratteristica luce dei suoi tramonti sul mare, per la bellezza dei suoi storici edifici e della natura circostante e per la sua posizione di confine, a cavallo tra est e ovest europeo, è stata sempre molto apprezzata dai registi di tutto il mondo, da Mauro Bolognini a Luchino Visconti, da Francis Ford Coppola, che scelse la  vecchia Pescheria Centrale per girarvi alcune scene de “Il Padrino, parte II”, a  Cristina Comencini, da Anthony Minghella, che volle il Porto Vecchio per alcune scene de “Il paziente inglese”, a Giuseppe Tornatore.

Ore 10,00 appuntamento al Punto ENEL di Galleria Tergesteo.

Si partirà da Piazza Verdi, location delle proiezioni di Maremetraggio, per poi percorrere le vie del centro, Piazza dell’Unità d’Italia, il Molo Audace le Rive, l’Antica Pescheria, il Porto Vecchio e i Caffè Storici.

Una forma di cineturismo speciale che attraversa angoli, piazze e strade che hanno fatto da sfondo a varie pellicole in una città che da sempre affascina i registi di tutto il mondo.

Rientro in Galleria Tergesteo alle 12.30 circa.

PRENOTAZIONI  SINO A DISPONIBILITA’ in CIVIDIN VIAGGI O PRESSO l’Associazione Maremetraggio euro 10,00

 

[OGGI IN SALA] #mareshorts, il più è fatto!

MM15 - A3 - japan nights per stampa flyerSiamo al giorno 8 di festival, ma c’è ancora tanto da vedere!

Oggi, poi, abbiamo anche un evento stra-speciale!

In Piazza Verdi:

alle 21.30
▶ [Maremetraggio] Selezione dei migliori corti di tutto il mondo! Dalla Francia alla Turchia, dall’Irlanda alla nostra Italia. Quali mondi si apriranno per noi oggi?

 

 

 

Al Teatro Miela, JAPAN NIGHTS, un appuntamento speciale col cinema del Giappone (e non solo…)
alle 19.00
▶ NIHON BUYO: spettacolo di danza giapponese Nihon Buyo, nata nel XVII secolo, ma di origini antichissime. Pensate che da lì viene anche il teatro kabuki! [ingresso libero]

alle 20.00
▶ Ci godremo assieme due compilation di corti, che arrivano a Trieste grazie alla collaborazione con lo Short Shorts Film Festival di Tokyo. E nella pausa fra le due compilation di corti, anche una degustazione di specialità giapponesi!

 

Inoltre, nel foyer del Miela, sarà possibile ammirare una mostra fotografica dedicata al Giappone, pre e post tsunami del 2011.

Serata Imperdibile!!!