Diario di Bordo – Day 04

[:it]

In un film molto bello e sottovalutato, “All’ultimo respiro”(1983, regia di Jim Mc Bride) Richard Gere in una rivendita di giornali aperta anche di notte, a Los Angeles, litiga con un ragazzino munito di skateboard. La materia del contendere è il valore morale di Silver Surfer, araldo delle stelle e personaggio della Marvel Comics; poetica e commovente, la scena è anche un grande omaggio al mondo colorato e denso di significati del Fumetto.
SHORTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL si fa partecipe di questa realtà culturale attraverso 24H SHORTS COMICS MARATHON, la maratona del fumetto che attraverso ventiquattro ore non stop permette ai più avventurosi di concretizzare un proprio fumetto, dallo story board al risultato grafico finale. Una formidabile iniziativa, completata dalla giuria che allinea Filippo Mazzarella, Lorenzo PK Pastrovicchio e Sio.
Mentre proseguono nelle vellutate sale del Cinema Ariston le proiezioni della sezione NUOVE IMPRONTE, eccoci in Piazza Verdi dove un giovane neolaureato travestito da Joker festeggia, in modo un po’ rumoroso, il proprio successo didattico, creando una sorta di spettacolo nello spettacolo. Veloci e simpatiche presentazioni a cura di Chiara Valenti Omero e Feancesco Ruzzier, e lo schermo è in posizione di sparo, pronto ad ipnotizzarci con immagini e sequenze provenienti da tutto il mondo.
Si parte subito bene con l’animazione firmata da Daniela Leitnen, talentuosa regista austriaca. NACHSAISON racconta di una coppia molto più che anziana, assisa in una spiaggia, quasi persa in una propria catarsi… ma ecco profilarsi un granchio prodigioso, capace di trasformare il tutto in una danza messicana, metafora di una Vita che non si arrende.
Veramente emozionante, gravido di significati morali, il seguente MURCIÉLAGOS a firma Felipe Viloches, che narra della Nazionale Argentina di Calcio dei non vedenti. Sciolta in una luce prima sfocata poi vivida, sottolineata dalle voci narranti dei protagonisti, la vicenda coglie ogni aspetto del disagio dei disabili, ma anche l’arcobaleno orgoglioso del loro non arrendersi.
Siamo poi, istintivamente e naturalmente, partecipi della fibrillazione angosciosa del giovane soldato di SHEVA DAKOT, battente bandiera israeliana e firmato Assaf Machnes. Per lui sette minuti sono fondamentali, una spirale di tempo che gli si attorciglia addosso come un serpente a sonagli.
Fulminanti, invece, i due minuti – due pensati dalla coppia Boutry – Chaufourier per RENDEZ – VOUS, la definiremmo una scintilla gotica, un giovane uomo ed il suo confronto con l’Arcano.
A DROWNING MAN promuove invece una materia ostica, i toni si fanno più aspri ed il processo di immedesimazione tra spettatori e personaggi è puntuale, segno di una accurata sceneggiatura drammatica. Si tratta di una coproduzione tra Grecia, Inghilterra e Danimarca, dietro la macchina da presa Mahdi Fleifel.
Immaginate, adesso, di essere attorno ai vent’anni e di avere una mamma che vi somministra pranzo e cena solo ed esclusivamente patate. Normale, più che logico diremmo, agognare ad una bella pizza, coloratissima ed abbondantemente farcita. Non sarà facile ottenere tale delizia gastronomica, come ci spiega Teemu Nikki nel suo ilare FANTASIA.
Alain Parrani è invece un autore italiano, ed il suo cortometraggio ADAVEDE contiene più di un elemento di interesse. Immersa in una dimensione allucinata, quasi da liquido amniotico, da narcolessia addirittura, la sua storia giovanile ci trasporta in un clima di abbandono, a cui fanno buon servizio i volenterosi interpreti.
LES MISÉRABLES, ambientato a Parigi, si prende carico di un tema incandescente, i soprusi di talune autorità nei confronti dei negletti e dei piccoli criminali, soprattutto se di colore.
Scene forti e violenza suburbana a cura del regista Ladj Ly.
Ci si rilassa poi addentrandosi nel mondo soffuso e fiabesco di KÖTÜ KIZ, dove una bambina turca vive la sua tenera età tra spaventi ed incanti, mostri ed orsacchiotti.
Cortometraggio d’animazione morbidissimo, diretto da Ayce Kartal.
Il genere horror – con tutte le sue filiere e diramazioni – è molto ben rappresentato da questa edizione del nostro Festival, che presto ospiterà i Manetti Brothers.
Nel frattempo, ci gustiamo la vicenda ambientata in montagna e diretta dall’autrice serba Jovana Avramovic., vale a dire TIŠINA.
Una sensibile regista, che ha molto ben presente il connubio Eros e Thanatos…
Una scintillante luce notturna scende su Piazza Verdi, e in men che non si dica è l’ora del congedo.
Appuntamento a martedì sera….

[:en]In un film molto bello e sottovalutato, “All’ultimo respiro”(1983, regia di Jim Mc Bride) Richard Gere in una rivendita di giornali aperta anche di notte, a Los Angeles, litiga con un ragazzino munito di skateboard. La materia del contendere è il valore morale di Silver Surfer, araldo delle stelle e personaggio della Marvel Comics; poetica e commovente, la scena è anche un grande omaggio al mondo colorato e denso di significati del Fumetto.
SHORTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL si fa partecipe di questa realtà culturale attraverso 24H SHORTS COMICS MARATHON, la maratona del fumetto che attraverso ventiquattro ore non stop permette ai più avventurosi di concretizzare un proprio fumetto, dallo story board al risultato grafico finale. Una formidabile iniziativa, completata dalla giuria che allinea Filippo Mazzarella, Lorenzo PK Pastrovicchio e Sio.
Mentre proseguono nelle vellutate sale del Cinema Ariston le proiezioni della sezione NUOVE IMPRONTE, eccoci in Piazza Verdi dove un giovane neolaureato travestito da Joker festeggia, in modo un po’ rumoroso, il proprio successo didattico, creando una sorta di spettacolo nello spettacolo. Veloci e simpatiche presentazioni a cura di Chiara Valenti Omero e Feancesco Ruzzier, e lo schermo è in posizione di sparo, pronto ad ipnotizzarci con immagini e sequenze provenienti da tutto il mondo.
Si parte subito bene con l’animazione firmata da Daniela Leitnen, talentuosa regista austriaca. NACHSAISON racconta di una coppia molto più che anziana, assisa in una spiaggia, quasi persa in una propria catarsi… ma ecco profilarsi un granchio prodigioso, capace di trasformare il tutto in una danza messicana, metafora di una Vita che non si arrende.
Veramente emozionante, gravido di significati morali, il seguente MURCIÉLAGOS a firma Felipe Viloches, che narra della Nazionale Argentina di Calcio dei non vedenti. Sciolta in una luce prima sfocata poi vivida, sottolineata dalle voci narranti dei protagonisti, la vicenda coglie ogni aspetto del disagio dei disabili, ma anche l’arcobaleno orgoglioso del loro non arrendersi.
Siamo poi, istintivamente e naturalmente, partecipi della fibrillazione angosciosa del giovane soldato di SHEVA DAKOT, battente bandiera israeliana e firmato Assaf Machnes. Per lui sette minuti sono fondamentali, una spirale di tempo che gli si attorciglia addosso come un serpente a sonagli.
Fulminanti, invece, i due minuti – due pensati dalla coppia Boutry – Chaufourier per RENDEZ – VOUS, la definiremmo una scintilla gotica, un giovane uomo ed il suo confronto con l’Arcano.
A DROWNING MAN promuove invece una materia ostica, i toni si fanno più aspri ed il processo di immedesimazione tra spettatori e personaggi è puntuale, segno di una accurata sceneggiatura drammatica. Si tratta di una coproduzione tra Grecia, Inghilterra e Danimarca, dietro la macchina da presa Mahdi Fleifel.
Immaginate, adesso, di essere attorno ai vent’anni e di avere una mamma che vi somministra pranzo e cena solo ed esclusivamente patate. Normale, più che logico diremmo, agognare ad una bella pizza, coloratissima ed abbondantemente farcita. Non sarà facile ottenere tale delizia gastronomica, come ci spiega Teemu Nikki nel suo ilare FANTASIA.
Alain Parrani è invece un autore italiano, ed il suo cortometraggio ADAVEDE contiene più di un elemento di interesse. Immersa in una dimensione allucinata, quasi da liquido amniotico, da narcolessia addirittura, la sua storia giovanile ci trasporta in un clima di abbandono, a cui fanno buon servizio i volenterosi interpreti.
LES MISÉRABLES, ambientato a Parigi, si prende carico di un tema incandescente, i soprusi di talune autorità nei confronti dei negletti e dei piccoli criminali, soprattutto se di colore.
Scene forti e violenza suburbana a cura del regista Ladj Ly.
Ci si rilassa poi addentrandosi nel mondo soffuso e fiabesco di KÖTÜ KIZ, dove una bambina turca vive la sua tenera età tra spaventi ed incanti, mostri ed orsacchiotti.
Cortometraggio d’animazione morbidissimo, diretto da Ayce Kartal.
Il genere horror – con tutte le sue filiere e diramazioni – è molto ben rappresentato da questa edizione del nostro Festival, che presto ospiterà i Manetti Brothers.
Nel frattempo, ci gustiamo la vicenda ambientata in montagna e diretta dall’autrice serba Jovana Avramovic., vale a dire TIŠINA.
Una sensibile regista, che ha molto ben presente il connubio Eros e Thanatos…
Una scintillante luce notturna scende su Piazza Verdi, e in men che non si dica è l’ora del congedo.
Appuntamento a martedì sera….[:]

Diario di Bordo – Day 04

[:it]

In un film molto bello e sottovalutato, “All’ultimo respiro”(1983, regia di Jim Mc Bride) Richard Gere in una  rivendita di giornali aperta anche di notte, a Los Angeles, litiga con un ragazzino munito di skateboard. 

La materia del contendere è il valore morale di Silver Surfer, araldo delle stelle e personaggio della Marvel  Comics; poetica e commovente, la scena è anche un grande omaggio al mondo colorato e denso di  significati del Fumetto. 

SHORTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL si fa partecipe di questa realtà culturale attraverso 24H SHORTS  COMICS MARATHON, la maratona del fumetto che attraverso ventiquattro ore non stop permette ai più  avventurosi di concretizzare un proprio fumetto, dallo story board al risultato grafico finale. 

Una formidabile iniziativa, completata dalla giuria che allinea Filippo Mazzarella, Lorenzo PK Pastrovicchio e  Sio. 

Mentre proseguono nelle vellutate sale del Cinema Ariston le proiezioni della sezione NUOVE IMPRONTE,  eccoci in Piazza Verdi dove un giovane neolaureato travestito da Joker festeggia, in modo un po’ rumoroso,  il proprio successo didattico, creando una sorta di spettacolo nello spettacolo. 

Veloci e simpatiche presentazioni a cura di Chiara Valenti Omero e Feancesco Ruzzier, e lo schermo è in  posizione di sparo, pronto ad ipnotizzarci con immagini e sequenze provenienti da tutto il mondo. 

Si parte subito bene con l’animazione firmata da Daniela Leitnen, talentuosa regista austriaca. 

NACHSAISON racconta di una coppia molto più che anziana, assisa in una spiaggia, quasi persa in una  propria catarsi… ma ecco profilarsi un granchio prodigioso, capace di trasformare il tutto in una danza  messicana, metafora di una Vita che non si arrende. 

Veramente emozionante, gravido di significati morali, il seguente MURCIELAGOS a firma Felipe Viloches,  che narra della Nazionale Argentina di Calcio dei non vedenti. 

Sciolta in una luce prima sfocata poi vivida, sottolineata dalle voci narranti dei protagonisti, la vicenda  coglie ogni aspetto del disagio dei disabili, ma anche l’arcobaleno orgoglioso del loro non arrendersi. 

Siamo poi, istintivamente e naturalmente, partecipi della fibrillazione angosciosa del giovane soldato di  SHEVA DAKOT, battente bandiera israeliana e firmato Assaf Machnes. 

Per lui sette minuti sono fondamentali, una spirale di tempo che gli si attorciglia addosso come un serpente  a sonagli. 

Fulminanti, invece, i due minuti – due pensati dalla coppia Boutry – Chaufourier per RENDEZ – VOUS ,la  definiremmo una scintilla gotica , un giovane uomo ed il suo confronto con l’Arcano. 

A DROWNING MAN promuove invece una materia ostica, i toni si fanno più aspri ed il processo di  immedesimazione tra spettatori e personaggi è puntuale, segno di una accurata sceneggiatura drammatica. 

Si tratta di una coproduzione tra Grecia, Inghilterra e Danimarca, dietro la macchina da presa Mahdi Fleifel. 

Immaginate, adesso, di essere attorno ai vent’anni e di avere una mamma che vi somministra pranzo e  cena solo ed esclusivamente patate.

Normale, più che logico diremmo, agognare ad una bella pizza, coloratissima ed abbondantemente farcita. Non sarà facile ottenere tale delizia gastronomica, come ci spiega Teemu Nikki nel suo ilare FANTASIA. 

Alain Parrani è invece un autore italiano, ed il suo cortometraggio ADAVEDE contiene più di un elemento di  interesse. 

Immersa in una dimensione allucinata, quasi da liquido amniotico, da narcolessia addirittura, la sua storia  giovanile ci trasporta in un clima di abbandono, a cui fanno buon servizio i volenterosi interpreti. 

LES MIRABLES, ambientato a Parigi, si prende carico di un tema incandescente, i soprusi di talune autorità  nei confronti dei negletti e dei piccoli criminali, soprattutto se di colore. 

Scene forti e violenza suburbana a cura del regista Ladj Ly. 

Ci si rilassa poi addentrandosi nel mondo soffuso e fiabesco di KOTU KIZ, dove una bambina turca vive la  sua tenera età tra spaventi ed incanti, mostri ed orsacchiotti. 

Cortometraggio d’animazione morbidissimo, diretto da Ayge Kartal. 

Il genere horror – con tutte le sue filiere e diramazioni – è molto ben rappresentato da questa edizione del  nostro Festival, che presto ospiterà i Manetti Brothers. 

Nel frattempo, ci gustiamo la vicenda ambientata in montagna e diretta dall’autrice serba Jovana  Avramovic., vale a dire TISINA. 

Una sensibile regista, che ha molto ben presente il connubio Eros e Thanatos…. 

Una scintillante luce notturna scende su Piazza Verdi, e in men che non si dica è l’ora del congedo. Appuntamento a martedì sera…. [:]

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