8 Opere Prime in gara per la Sezione Ippocampo

Otto i premi in palio per questa sezione, tra cui tre premi “Fondazione Antonveneta”, un premio scommessa a un esordiente in collaborazione con Officine Artistiche e un premio “Barcolana”.

Gioioso, passionale, folle, tragico, intenso, disperato, per una donna o per una barca: è l’amore in tutte le sue declinazioni il grande protagonista delle opere prime selezionate per la dodicesima edizione del festival Maremetraggio, che anche quest’anno offriranno al pubblico della manifestazione un’istantanea sulle tendenze del nuovo cinema italiano. Che gode di ottima salute e, nonostante i problemi del nostro tempo, crisi economica in primis, riscopre quest’anno la voglia di sorridere e il romanticismo.
Saranno otto i lavori in concorso quest’anno per la sezione Ippocampo: tra questi il più noto è probabilmente “Into Paradiso”, il fulminante film d’esordio di Paola Randi, con i bravissimi Peppe Servillo e Gianfelice Imparato, presentato alla 67° Mostra del Cinema di Venezia e accolto entusiasticamente dalla critica. Interamente ambientato a Napoli, il lungometraggio ha il grande pregio di raccontare i difetti e tutto il marciume della società italiana (la corruzione in politica, le mafie, la precarietà lavorativa e il ruolo marginale degli immigrati) senza mai perdere il senso dell’ironia, con uno sguardo lucido ma allo stesso tempo poetico sul microcosmo napoletano.

Intriso di un’ironia graffiante è anche “Cara ti amo”, primo lungometraggio di Gian Paolo Vallati con Angelo Orlando e Luciano Scarpa, commedia che riprende nel titolo e nello spirito l’omonima canzone di Elio e le Storie Tese. Racconta infatti da un punto di vista squisitamente maschile nevrosi, manie e fobie della donna contemporanea: protagonisti sono quattro amici sui quarant’anni che cercano, pur tra mille difficoltà e incomprensioni reciproche, di relazionarsi con l’universo femminile. L’ardua impresa porterà i protagonisti a sperimentare, con possibili fidanzate, amiche o amanti di una notte, situazioni assurde, comiche e surreali.

Miscela invece abilmente sorriso e lacrime, ascrivendosi pienamente nel genere che gli inglesi definirebbero dramedy, l’opera prima di Laura Luchetti “Febbre da Fieno”, che affida a un cast affiatato di giovani e bravi attori (Andrea Bosca, Diane Fleri, Giulia Michelini) il compito di portare sullo schermo una storia d’amore giovanile semplice, come tante, raccontata però con garbo e leggerezza e capace di restare impressa, con i suoi protagonisti, nei cuori degli spettatori.

Racconta invece il senso di onnipotenza giovanile, il sesso e le difficoltà di un adolescente ad abbandonarsi all’amore “Diciott’anni – Il mondo ai miei piedi”, esordio nel lungometraggio di e con Elisabetta Rocchetti. Il film racconta la storia del diciottenne Ludovico (interpretato da un ottimo e fascinoso Marco Rulli), ragazzo bello e ricco, rimasto orfano da bambino e apparentemente incapace di provare un sentimento autentico per una donna.

L’amore può condurre anche a compiere gesti disperati: accade in  “Sulla strada di casa”, opera prima di Emiliano Corapi che narra di un giovane imprenditore, interpretato da Vinicio Marchioni (ma nel cast ci sono anche Daniele Liotti, Donatella Finocchiaro e Claudia Pandolfi), che pur di salvare la propria azienda dal fallimento inizia a fare il corriere per un’organizzazione criminale. Quando però alla vigilia di un viaggio alcuni uomini armati si introducono in casa sua e prendono in ostaggio la moglie e il figlio l’uomo si ritrova in un gioco più grande di lui e, ricattato negli affetti più cari, si improvvisa criminale.

L’amore per il surf e per la ragazza del fratello sono invece il fil rouge di “L’estate di Martino”, di Massimo Natale e con Treat WilliamsLuigi Ciardo Matilde Maggio. Il film è ambientato in un paesino della Puglia su cui incombe la presenza di una base militare americana. I rapporti tra i soldati americani e i locali abitanti e le vicissitudine storiche dell’Italia di trent’anni fa (il racconto si dipana nell’estate del 1980), la tragedia di Ustica e la strage di Bologna, fanno da sfondo della narrazione.

L’amore per il mare e la voglia d’avventura sono infine il filo conduttore di “Nauta”, di Guido Pappadà, con David CocoLuca WardMassimo AndreiElena Di CioccioPaolo Mazzarelli: la storia di un viaggio in barca a vela, alla ricerca di un fantomatico fenomeno naturale, che cambierà la vita dei protagonisti.

E l’assenza d’amore, reso un pensiero impraticabile dalla dura vita quotidiana di ragazzi cresciuti al margine, nati e intrappolati per sempre in una borgata romana dove regna la violenza e il malaffare, è il tema dell’ultima opera prima in concorso:“Et in terra pax”, film quanto mai d’attualità, realizzato con un budget ridottissimo dai poco più che ventenni Matteo Botrugno e Daniele Coluccini.

Gli 8 lavori in gara si disputeranno ben 8 premi: il “Fondazione Antonveneta”  alla migliore opera prima, il “Fondazione Antonveneta” al miglior attore e attrice, il premio coraggio al produttore che più ha saputo “osare”, il premio della critica alla migliore opera prima, quello del pubblico “Radio Capital”. Al miglior attore e alla migliore attrice verranno inoltre consegnati due preziosi oggetti targati “Alviero Martini – Prime Classe Timetravel”.

Novità di quest’anno sarà il premio “Barcolana” al film che meglio divulga la passione per la vela, premio che segna l’inizio di una preziosa collaborazione tra Maremetraggio e la storica regata velica europea.

Per il terzo anno consecutivo continuerà inoltre la collaborazione con Officine Artistiche, che anche in questa edizione del festival premierà il migliore esordiente con il premio scommessa: un riconoscimento davvero speciale che permetterà al vincitore di accedere direttamente a Officine Lab, il “nido” di Officine Artistiche che ogni anno seleziona dieci tra gli attori più promettenti del panorama italiano e, per un biennio, li aiuta a muovere i primi passi nel mercato cinematografico, mettendoli in contatto con casting directors e addetti del settore.

Il festival Maremetraggio 2011 è realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero della Gioventù, dell’Unesco, della CEI, della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste, di Fondazione Antonveneta e di Fondazione CRTrieste.

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