L’approdo! Diario di bordo di sabato 4 luglio

Trentacinque gradi, e sentirli tutti: il display rosso in fondo alla Via Battisti non mente, ed è un sabato all’insegna del fuego.
Giornata campale per lo staff di Maremetraggio, che si appresta a vivere il suo momento topico, senza aiuti da parte della meteorologia.
Maurizio Di Rienzo conduce, nel bianco del Maremetraggio Village, l’incontro “DAL CORTO AL LUNGO : QUALI ESORDI PRODURRE” e la conversazione assume toni accesi, appassionati, perchè il vero cinephìle si infervora quando viene toccato negli affetti filmici più cari.

Tutto oggi è perfetto, anche se trafelato: la simpaticissima Ambra Fedrigo dai capelli rosso tiziano riprende il riprendibile: a lei difatti va il
compito di realizzare un ricchissimo backstage sul Festival e ne uscirà un lavoro poetico e pieno, oltrechè cinematografico ed artistico.
Arrivano in tanti a festeggiare l’approdo di Maremetraggio 2009: Bebo Storti che gigioneggia con gli amici anche fuori dal set e dal palco, Giuseppe Battiston, Rolando Rovello, la dolcissima Marina Rocco, Giuseppe Cederna dalla voce magnetica, Fausto Brizzi e la nostra cara, amatissima Ariella Reggio.

Si beve un buon bianco scoppiettante, ci si intrattiene con le organizzatrici Maddalena Mayneri e Chiara Valenti Omero che hanno un sorriso per tutti.
Come già detto vestito d’oro e di nero, il pesantissimo e generoso catalogo è curato dalla insostituibile, velocissima Sara Silvestri responsabile anche
del preciso Ufficio Ospitalità. Un’altra nuova amica da ricordare: Giulia Cuofano da Sanremo, oltretutto abile pilota dei bolidi neri targati Maremetraggio.

Questo, si sarà già capito illo tempore, è il Festival delle donne: Giulia Basso dell’Ufficio Stampa e Comunicazione (una veneta di talento), Stefania Menegaldo della Segreteria Organizzativa, Maria Grazia Soranno, che non abbiamo conosciuto di persona, ma che ha inventato lo slogan 2009, Maria Rosaria Buffa che ha reso il Daily un supporto cartaceo elegante e da conservare, anche per le interviste da lei realizzate.

Inevitabilmente bellissime e tutte da citare le nostre hostess: Nicoletta Scarpa ,Silvia Benedetti, Giulia Mamolo, Silvia Perrone,Giorgia Poillucci, Caterina Porro, Giulia Chiozza, Roberta Tonazzi, una compagine femminile che ci rende orgogliosi. E un forte abbraccio a tutte quelle che abbiamo dimenticato!

Ore dodici: folla delle grandi occasioni per l’arrivo sul gold carpet di Alba Rohrwacher: di una semplicità disarmante, si ferma con tutti ed è visibilmente felice per il momento di meritato successo che sta attraversando.

Resterà con noi anche per le premiazioni pomeridiane, una lunga cerimonia che è rito collettivo, momento di confronto, approdo del nostro Festival.
Prima menzione per la poetica descrittiva tutta al femminile di Guendalina Zampagni, vincitrice come miglior opera prima per ” QUELL’ESTATE”.
Il pubblico di Maremetraggio 2009 ha invece voluto lodare l’impegno sociale senza riserve di Marco Amenta, autore di un film destinato a restare, “LA SICILIANA RIBELLE”.

L’arte della recitazione non si impara dalla sera alla mattina , quindi i giovani o giovanissimi che si cimentano nell’impresa vanno confortati: ecco come va letto il Premio Officine Artistiche a Mattia De Gasperis, adolescente di cristallo alle prese con i muri della vita nel bellissimo “PRIMO GIORNO D’INVERNO ” di Mirko Locatelli.

Attore antiretorico e defilato (lo vedemmo in teatro a Trieste in un memorabile “Giardino dei Ciliegi” di Cechov, diretto da Gabriele Lavia) Giuseppe Cederna viene premiato per il suo ruolo di guardiano notturno in “ASPETTANDO IL SOLE” di Ago Panini, opera a cui auguriamo concreta, duratura visibilità.
Ancora, Pia Lanciotti si porta a casa la palma di miglior attrice per “L’ESTATE D’INVERNO” di Davide Sibaldi.

Critica specializzata concorde, poi, nel considerare “PA – RA – DA “di Marco Pontecorvo film degno del loro Premio della Critica, appunto.
Al regista sono state riconosciute palesi doti di attendibilità storica e senso del cinema: davvero non male.

Premio CEI , quindi, a “TOUR” di Simoni Balasz, considerato vox populi il miglior rappresentante cinematografico dell’Iniziativa Centro – Europea: sorta di favola morale sul ciclismo , è stata apprezzata per l’efficacia della messa in scena e per il suo morbido sense of humour.

Standing ovation, poi, per il già citato “EL GRECO” di Iannis Smaragdis: un lavoro salutato da un calore umano quasi senza precedenti.
Ghiaccio,freddo e neve contrastano con questo cocente luglio triestino: ma la legge degli opposti e dei contrasti vince sempre, ed ecco l’Islanda di Runar Runarsson vincere i diecimila euro del Premio “SHOP & PLAY” Città Fiera per il suo “SMAFUGLAR”.
Spaccato di vita adolescenziale anche quello al centro de “IL TORNEO”di Michele Alhaique, vincitore del Premio Maremetraggio al Miglior Corto Italiano.
Davide Del Degan ha riscosso largo consenso da parte del pubblico di Maremetraggio: il suo “PRIGIONIERO”è stato difatti il corto più gettonato.
L’animazione – copiosamente presente quest’anno con lavori di raffinato cesello grafico – ha visto il suo alfiere vincitore in “BERNI’S DOLL”di Yann J (Premio TRUDI al Miglior Corto d’Animazione), mentre la surreale giungla suburbana di “CLACSON”ad opera Takehito Kuroha ha convinto tanto da meritarsi il premio “242 Movie TV”.

Ultimo tuffo per il Premio Imaghia al “corto che fa bene”che sceglie due lavori di delicata fattura, portatori sani di un messaggio universale altrettanto sano: sono “FELIX” di Andreas Utta e “MY LITTLE BROTHER FROM THE MOON” di Frederic Philibert.

Suggella il tutto un altro, interminabile brindisi che coinvolge veramente tutti, immortalati dal fotografo ufficiale della manifestazione Marco Pregnolato e dai tantissimi giornalisti ed appassionati presenti dentro e fuori il tendone.
Sarebbero ancora numerossimi gli amici da ricordare: il gentile e riservato Pippo Mezzapesa, il generoso artista Manuel Fanni Canelles, autore di una
performance quale “SENZA TELA”, che ci ha lasciati senza parole per forza evocativa, le bellissime Valentina Lodovini e Fabrizia Sacchi….
La lunga avventura di Maremetraggio 2009 vede poi il suo naturale epilogo con la Festa Greca allo Yacht Club Adriaco: un bel momento di comunicazione collettiva che sigilla dieci incredibili giorni, proprio come il titolo di un vecchio film di Claude Chabrol.
Il resto è ancora tutto da scrivere, per chi c’era e per chi non sa quello che si è perso mancando!

[b]Riccardo Visintin[/b]

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