DIARIO DI BORDO DI MERCOLEDì 2 LUGLIO 2008

C’è un film italiano forse imperfetto ma sincero, “La ragazza di Trieste” (Pasquale Festa Campanile, 1982) nel quale Ornella Muti –bellissima creatura afflitta da disturbi mentali-, ad un certo punto si incammina verso l’acqua, che è quella del golfo triestino, per non fare ritorno, sotto gli occhi attoniti di Ben Gazzarra. Maremetraggio porta come scudo di riconoscimento il senso del viaggio, che a volte è tragico, come quello della Muti nel film, altre volte divertente e ludico, altre volte poetico. Tutto sta a trovare la propria chiave interpretativa e poi… che viaggio sia!
Al Giardino Pubblico le hostess (preziose, simpatiche, ovviamente più che bellissime) sono una presenza discreta che suggella l’inizio delle proiezioni. Fanno parte del nostro film festival e vanno citate. Le danze si aprono ad opera di Matteo Rovere, il cui lavoro “Homo Homini Lupus” ha suscitato una standing ovation in platea; sferzante storia di torture e partigiani, non risparmia sangue e scene forti; è un duro monito contro ogni tipo di azione bellica. “Annem Sirema Ogreniyor” di Nesimi Yetik giunge dalla lontana Turchia ed è uno spassoso gioco verbale di tre minuti e mezzo: un giovane fornisce rapidi ripassi di cultura cinematografica alla madre anziana. Olandese è invece “De Getuige” di Erik De Bruyn, d’ambientazione poliziesco-forense, con protagonista una gelida bionda di cui è meglio non fidarsi troppo.

Lei è Anniek Pheifer. Il giovane Alex E. Kleinberger (Svizzera) racconta di una drogheria dove ne succedono di tutti i colori, compresa una tentata rapina sventata da un’intraprendente vecchietta. Risate spontanee del pubblico. Fantasia d’animazione, di quella genuina e divertente, per il cortometraggio olandese “Shipwrecked” che illustra la tragicomica vicenda di un simpaticissimo naufrago non esattamente assistito dalla fortuna… dirige Frodo Kuipers. Ancora una menzione particolare per la parabola notturna proveniente dalla penisola iberica; “Nitbus” di Juanjo Gimenez. Torniamo in Italia con “Forme” di Stefano Viali: propone una vicenda dai contorni delicati che allude al passaggio di crescita, all’infanzia e alla adolescenza come sentieri inesplorati. La serata, poi, si anima ancora di più grazie ad Andrea Jublin ed al suo spassoso “Il supplente”, grottesca e virulenta sagra goliardica. “E’ finita la commedia”, invece, è diretto a quattro mani dalla coppia Jean Julien Collette e Oliver Tollet: relazioni interpersonali spigolose per un lavoro realizzato in Belgio. “Security” di Lars Henning (Germania), vede una guardia di supermarket imbastire uno strano rapporto con una bella e giovane ladra. Conclusione con “The guitar lesson” di Martin Rit, francese, sulle vicende di un quarantenne improvvisamente interessato allo studio della chitarra. Appuntamento a giovedì sera per le proiezioni al cinema Ariston e al Giardino Pubblico.
Riccardo Visintin
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