TE LO LEGGO NEGLI OCCHI
La storia di tre donne, tre generazioni che si allontanano e si riavvicinano, divise fra Roma e Napoli. Donna vulcanica e imprevedibile, Margherita è una cantante costretta ad affrontare una crisi personale e professionale, causata da un serio problema alle corde vocali…
regia/director valia santella soggetto/subject sceneggiatura /screenplay valia santella, linda ferri fotografia/cinematographer tommaso borgstrom montaggio/editing clelio benevento scene / scene design eugenia f. di napoli costumi / costume design maria rita barbera musica / music paolo fresu suono / sound alessandro zanon cast/cast stefania sandrelli, teresa saponangelo, camilla di Nicola, luigi maria burruano, ernesto mahieux, catherine spaak formato originale/original format 35 mm – color durata/running time 82’ paese di produzione/country of production italia / italy produzione/production sacher film s.r.l. e rai cinema s.p.a. con la collaborazione di bac films distribuzione/distribution sacher distribuzione BIOGRAFIA
Valia Santella è nata a Napoli nel 1965. Dal 1990 ha svolto l’attività di segretaria di edizione e aiuto regista, collaborando con molti registi italiani, fra i quali Antonio Captano, Carlo Cecchi, Pappi Corsicato, Daniele Lucchetti, Mario Martone, Nanni Moretti, Gabriele Salvatores e Silvio Soldini. Ha diretto alcuni cortometraggi, partecipando tra l’altro al festival Cinema Giovani di Torino e al Sacher Festival. Nel 2001 ha diretto “In nome del popolo italiano”, tratto dal diario di Claudio Foschini. “Te lo leggo negli occhi” è il suo primo lungometraggio. FILMOGRAFIA
2004 Te lo leggo negli occhi (lungometraggio, feature) 2001 Nel nome del popolo italiano (corto, short).
SINOSSI La storia di tre donne, tre generazioni che si allontanano e si riavvicinano, divise fra Roma e Napoli. Donna vulcanica e imprevedibile, Margherita è una cantante costretta ad affrontare una crisi personale e professionale, causata da un serio problema alle corde vocali. Chiara, sua figlia, ha abbandonato le proprie radici, vive a Roma e fa la logopedista. Il rapporto con sua madre si è costruito soprattutto sulle opposizioni e gli allontanamenti. Un ponte fra loro due è costituito da Lucia, la figlia di Chiara. La bambina vive il rapporto con la nonna come una ventata di libertà. E Margherita, attraverso la nipote, riesce a essere la madre che non è riuscita a essere per Chiara. |
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