Vivere di cinema

Mi chiamo Beatrice Luzzi. Sono nata a Roma il 14 Novembre 1970, Scorpione ascendente Toro. Mi sono laureata in Scienze Politiche all’Università di Roma ed ho realizzato il mio sogno con Vivere…

Beatrice Luzzi
“Vivere” di cinema

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Riccardo Visintin (RV): Sempre all'interno di “Maremetraggio”, una manifestazione di cortometraggi, siamo di nuovo alle prese, piacevolmente, con un'attrice giovane, che è Beatrice Luzzi…

Beatrice Luzzi (BL): Grazie per il giovane, ciao a tutti.

RV: Un'attrice che ha un background – usiamo un brutto termine – di cinema, di fiction, e che è a Trieste penso per la prima volta , se non sbaglio,…

BL: E' la seconda, però la prima venni per due giorni brevi e quindi è come se fosse la prima… sono particolarmente felice di essere a Trieste perché mia nonna, che adoro e che mi ha tirata su, è triestina, e quindi per me Trieste è un ritorno alle origini.

RV: …dicevo appunto, è a Trieste per questo cortometraggio che la vede protagonista, e di cui quindi le chiediamo di parlarci in maniera più dettagliata…

BL: Io no, non sono la protagonista di un cortometraggio! Mi hanno invitata in giuria…

RV: Ti chiedo scusa, ma va bene lo stesso…

BL: No, figurati… mi piacerebbe, mi piacerebbe essere in uno dei cortometraggi perché credo che il cortometraggio abbia una particolarità che il cinema non ha, e la televisione neanche, che è la capacità di sintesi; ossia, nel cortometraggio tutto quello che sono le idee, le location, gli attori eccetera, valgono meno dell'idea di fondo… ci deve essere un'idea “forte”, e questa è una particolarità incredibile del cortometraggio. Io adoro i cortometraggi, ho seguito il “Cortinametraggio”, mi hanno invitata varie volte, questa volta mi ritrovo in giuria…

Spero di essere all'altezza della situazione, dare dei pareri, diciamo, ragionevoli…

RV: Senti, ti faccio una domanda che credo proprio sia abbastanza mirata sulla tua persona, sulla tua attività.

In questi ultimi anni, è abbastanza evidente agli occhi di tutti, la fiction italiana – questa volta è veramente il caso di specificare “la fiction italiana” – fatta anche bene, molto bene, è diventata un genere su cui nessuno più si sente di ridere o di sorridere, no? Un po' come si faceva negli anni Settanta quando cercavamo di fare le imitazioni dei telefilm stranieri e ovviamente le facevamo male… Tanti attori come te, sono partiti evidentemente dal cinema, dal teatro, da varie altre esperienze, e poi sono approdati alla fiction…

Quindi, secondo te, sta accadendo qualcosa a livello generazionale? Stiamo cioè allevando, nel senso positivo del termine, gli attori in batteria, attori che vanno poi ad occupare quel campo, il campo della fiction, in modo che gli altri campi rimangono in un certo senso sguarniti, evidentemente per sovvrabbondanza di proposte?

BL: Mah, guarda, mi piacerebbe dirti che è così. In realtà credo che il discorso sia un po' più semplice e anche più banale: la verità è che ci sono sempre più attori e attrici, e purtroppo il teatro attira sempre meno l'attenzione, anche se secondo me, ultimamente, il teatro sta rivivendo un suo periodo d'oro, sopratutto in estate. In questa stagione ci sono molte manifestazioni all'aperto; io personalmente adesso andrò in Sicilia a Segesta a fare un recital di poesia straordinaria all'alba. Lo faccio ogni anno, è un'emozione incredibile, e poi spesso faccio serate di recital di poesie in giro per l'Italia.

Il discorso che tu fai tra fiction e cinema, io credo sia molto semplice: la fiction offre la possibilità di lavorare, e offre anche la possibilità di guadagnare, di sopravvivere, perché la vita di un attore, che spesso viene ritenuta una vita di privilegi eccetera eccetera, in realtà è una vita durissima, dove passi da momenti di splendore, di grande popolarità, a momenti di grandi vuoti, per cui ci vuole un equilibrio emotivo, una partecipazione enorme per fare questo mestiere.

Dunque, la fiction ti consente molto spesso di lavorare e di guadagnare, anche se ti dirò che secondo me questa tendenza verso la fiction sta già lasciando il passo al cinema.

RV: Noi non possiamo che ringraziarti per la tua disponibilità e ti ricordiamo che questa intervista sarà visibile on line in tutto il mondo, per cui potranno vedere Beatrice Luzzi in tutto il mondo…

BL: Io spero veramente che ci sia modo di rivederci… hai ragione, sono serena: Trieste è una città ariosa ed elegante, molto elegante… e per quanto riguarda le mie speranze, oltre a farvi i miei migliori auguri per il vostro sito, spero che mi vediate sul grande schermo per un progetto che sto curando personalmente, su di un libro che ho trovato in India, una storia bellissima di una donna che va dagli anni Venti ad oggi, fino all'indipendenza dell'India, con gli enormi problemi di democrazia di questo Paese…

RV: Grazie.

BL: Un saluto molto affettuoso a tutti.

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Mi chiamo Beatrice Luzzi. Sono nata a Roma il 14 Novembre 1970, Scorpione ascendente Toro. Mi sono laureata in Scienze Politiche all'Università di Roma ed ho realizzato il mio sogno con Vivere. Attualmente sono single e vivo con la mia cagnetta Siria. In passato sono stata innamorata, ma non credo che “il primo amore non si scordi mai”; ora aspetto un uomo che sappia eccitarmi con il suo pathos e propormi una romantica fuga d'amore su un pianeta sconosciuto. La mia canzone preferita è “Woman don't cry” dei Guns'n'Roses ed ascolto sempre Mina. Ho visto tutti i film di Jeff Goldblum, ma Ludwig di Luchino Visconti è il mio preferito. Amo “Il Cantico dei Cantici” e il mio poeta prediletto è Giacomo Leopardi. Mi piace il colore lilla, i cibi indiani, sciare, tifare “a' Roma”, ballare e fare l'amore. Credo nel coraggio, disprezzo la viltà, la volgarità e la cialtroneria. Spero di migliorare sempre e, soprattutto, imparare a cucinare. Mi piacerebbe poter volare o essere un'elegante giraffa e avere la possibilità di realizzare un film nel deserto. Amo il mare d'inverno, i film in bianco e nero e non posso fare a meno dell'acqua. Su di un'isola deserta porterei la mia cagnetta Siria, tanta musica e un grande amore.

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