20° ShorTSIFF – Diario di bordo del 4 luglio 2019

Indigestione di cinema nei giorni cruciali dello ShorTS International Film Festival, edizione del ventennale.

Mentre il sole, da buon guardiano degli inferi, ci tiene ancora sotto il suo tallone, eccoci al Teatro Miela per vedere i cortometraggi che erano previsti la sera precedente.

Partiamo con una storia tutta al femminile, quella scaturita dalla fantasia delle autrici Kotecka e Poryzata con il loro VOLTE. Siamo nei pressi del dipinto filmico adolescenziale, dove le acrobazie ed il mondo agonistico in genere sono uno sfondo per la cronaca delle inquietudini giovanili. Molto toccanti le scene di conflitto emotivo tra ragazze.

In un’anonima città italiana si dipana il racconto psicologico di CENA D’ARAGOSTE; dovrebbe essere un’occasione di incontro tra due ragazzi e la mamma di uno di loro ma il convivio si trasforma in uno sfogo di reciproche debolezze ed aggressività; dirige Gregorio Franchetti.

Claudio Baglioni nella canzoni dedicata all’astronauta russo stigmatizzava le stelle come lentiggini di Dio; uno spicchio di quella poesia è contenuta anche in GAGARIN, MI MANCHERAI di Domenico De Orsi, che parte come un affresco di coppia per poi prendere il treno delle imprevedibilità.

Un’autentica orgia di colori, luci, suoni ed armamentari da incubo pomeridiano all’ interno di DON’T FEED THESE ANIMALS della coppia portoghese Afonso e Madail. Una favola dell’assurdo con una carota e un coniglio da laboratorio che suscita una piena ilarità.

Le cose che ci appartengono, fisiche o spirituali hanno a volte il cattivo gusto di abbandonarci sganciando la bomba pericolosa della nostalgia. 27 FLOORS di Alvaro Rivera si concentra su questi moduli narrativi descrivendo la peculiare perdita di un edificio simbolo di un pezzo della nostra vita.

FIRE MOUTH di Luciano Perez Fernandez: il Brasile è un paese che da sempre onora il calcio come fosse una vera e propria divinità; quella di Bocca di Fuoco è la parabola di un funambolo dell’etere sportivo.

SWAMP di Juan Sebastian Mesa è un lavoro di provenienza latina su un bambino e il suo macabro lavoro di scavo; come sempre le reminiscenze attingono ad un universo popolare fortemente simbolico dove lui seppellisce la sua innocenza.

BLESS YOU!  della giovane autrice polacca Paulina Zialkowska è un cortometraggio di animazione sulle imprevedibili scansioni dei comportamenti quotidiani; l’autrice si è diplomata alla celeberrima scuola di cinema di Lodz dove si è fatto le ossa Roman Polanski.

HUNGER KEEPS WALKING di Giulio Canella è un inquietante racconto del corpo nudo allo specchio, di come la fantasia possa partorire un altro da sé e da una fuga dalla realtà con conseguenze imprevedibili.

Un’attrazione inspiegabile è al centro di  F**K DIFFERENT del nostro David Barbieri. Un playboy da discoteca si scopre inesorabilmente attratto da una ragazza dal fisico non proprio apollineo; e lui è costernato, dibattuto ma alla fine cede…

WOMEN UNSEEN di Omar Daher Gullen sembrerebbe a tutta prima una storia romantica ma di sequenza in sequenza assistiamo alla costruzione di una cattedrale di sangue e morte; davvero indovinata la matrice horror, pensiamo soprattutto a quel giardino pubblico invaso da morti viventi o presunti tali.

20:30 precise: c’è il tempo per una passeggiata fino a Piazza Verdi mentre una folla colorata e internazionale immortala con lo smartphone la spuma allegra del molo audace. Incontro, denso di significati sociali con il regista Alessio Cremonini firmatario del film: SULLA MIA PELLE – GLI ULTIMI SETTE GIORNI DI STEFANO CUCCHI. Il regista si è aggiudicato il premio Cinema del Presente, con evidente soddisfazione dell’autore e del pubblico.

Felici di non avere un attimo di respiro ci abbandoniamo poi alla suspense in aeroporto con DELAY di Ali Asgari. Si profila la terribile ipotesi di uno stupro infantile o tentato tale ma come spesso accade la realtà può essere una variabile impazzita.

Due beniamini del pubblico triestino, Ariella Reggio e Lino Guanciale sono rispettivamente nonna e nipote in PEPITAS di Alessandro Sampaoli. Un giovane uomo nasconde la propria omosessualità e il suo mestiere di attore en travestì, l’anziana parente dimostrerà una sensibilità inaspettata. Delizioso.

Si ride italiano anche con il corto seguente GLI ARCIDIAVOLI di Lorenzo Pullega, una satira dei circoli aziendali e delle autorità cucinata in una tipica salsa emiliana e corroborata da attori noti al pubblico come Andrea Roncato.

THE DEATH OF DON QUIXOTE di Miguel Faus parla di teatro e di ruoli, della confusione atavica tra realtà e finzione, fotografando il tutto con un severo bianco e nero.

A PLACE CALLED HOME di Isabella Brunacker ci pone inquietanti interrogativi sul tempo e si avvale di una accurata interpretazione minimalista.

Si può essere dipendenti dalla Coca Cola? Il simpatico protagonista del fumetto animato COLAHOLIC di Marcin Podolec ne è testimone: annega letteralmente nella bibita cantata da Vasco Rossi, per lui è una pena continua anche se ne parla in termini autoironici.

Nessun elemento caustico o irridente, invece, per KAMPUNG TAPIR di Aw See Wee; sussistono nell’ opera due canoni descrittivi: la crisi di una giovane coppia ed il martirio di un animale quasi estinto.

BAUTISMO di Mauro Vecchi è un violento reportage dal cuore cattivo delle bande suburbane, dove coesistono assurde regole di potere e soprusi; il bagno purificatore finale ha un valore religioso ed evocativo.

MYCELIUM del tedesco Justus Toussaint tocca corse sentimentali molto sensibili specialmente quando chi dorme accanto a te prefigura la tua morte attraverso l’ evento onirico. Chi ne è responsabile? Chi pagherà il conto?

Sarebbe piaciuta al già citato Polanski la figura femminile ingabbiata nel proprio mondo di EVERYTHING CALMS DOWN di Virginia Scaro. In un clima alla REPULSION si svolge il Thriller claustrofobico con protagonista una giovane donna che dovrà ricorrere a ogni sua risorsa con un finale originale.

Serata ricchissima e ancora calda, c’è voglia di gelato o di qualsiasi cosa che rappresenti il freddo.

Appuntamento a venerdì sera.

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