2010

Friuli Venezia Apulia – Due Film Commission a confronto

Silvio Maselli e Federico Poilucci si confrontano sul funzionamento delle due film commission più dinamiche d’Italia. In chiusura l’esperienza di un film con produzione indipendente: “Amore liquido” di Marco Luca Cattaneo.
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Il maestro Talani, Francesco Festuccia e il Trio Radio Marelli

Il giornalista Rai Francesco Festuccia, accompagnato dal Trio Radio Marelli, presenta il suo “Alla faccia del bagnino”, libro intervista all’artista livornese Giampaolo Talani, che a Trieste porta la sua istallazione di ombrelloni da spiaggia e le pillole di “La rosa dei venti”, trasmissione da lui realizzata per la Rai.
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Tutti i premiati di Maremetraggio 2010

Alta affluenza di pubblico per questa 11° edizione del festival Maremetraggio: circa 1000 gli spettatori serali, tra Teatro Miela e Giardino Pubblico. Ricco anche il programma di questa edizione, che in 9 giorni ha presentato 85 cortometraggi, 11 opere prime, 3 lungometraggi nell’ambito della prospettiva dedicata a Michele Riondino e 15 film e un corto per la retrospettiva “Da Sergio a Rubini”, presentata dal 18 al 24 giugno come anticipazione del festival.

Alle 18 alla terrazza dell’Harry’s Grill dell’Hotel Duchi D’Aosta si sono svolte le premiazioni e i saluti finali di questa XI edizione di Maremetraggio. Questi, sezione per sezione, i premi consegnati:

Per la sezione Maremetraggio:

La giuria composta da RENZO CARBONERA, LUCA COASSIN, ANDREA DE MICHELI, ALESSANDRO DI ROBILANT, DANIELE ORAZI, VERONICA PIVETTI E ANNA POMARA ha assegnato i seguenti premi:

PREMIO ENEL AL MIGLIOR CORTO ASSOLUTO (10.000 EURO)
Motivazione: L’equazione del cinema. Raccontare una storia a chi vuole ascoltarla.
Nei campi e controcampi della vita Jose’ Luis Montesinos non ci fa scendere dal suo autobus. Un vero classico, compiuto, maturo e divertente. E’ bello perdersi e sorprendersi in questo inganno. L’inganno di sempre.
Il corto vincitore è “LA HISTORIA DE SIEMPRE” di Josè Luis Montesinos

La giuria assegna inoltre la MENZIONE SPECIALE a:

5 RECUERDOS” di Alejandra Marquez, Oriana Alcaine

DANSE MACABRE” di Pedro Pires

EL ENGARGADO” di Sergio Barrejon

PREMIO SHOP & PLAY CITTA’ FIERA AL MIGLIOR CORTO ITALIANO
Il corto vincitore è “L’ARBITRO” di Paolo Zucca ex aequo con “TV” di Andrea Zaccariello
Motivazione: Come un Kusturica alle prese con il porceddu, Paolo Zucca ci offre un piatto forte, aspro e a volte disarmonico, che nasce da un immaginario a volte sincero, passionale e potente: In una partita per la vita, tra Sant Agostino e Concetto lo Bello , ci si prende a calci nel polverone della marginalità, disegnando schemi di gioco imprevedibili, ma sempre, più spietatamente, in bianco o in nero.

PREMIO “AVANADE” ALLA MIGLIOR SCENEGGIATURA ITALIANA (NAVIGATORE)
Motivazione: Il film racconta con sobrietà ed efficacia il bisogno moderno di rifugiarsi in emozioni illusorie secondo i tempi e il linguaggio imposti dalla televisione. Come la protagonista vogliamo tutti essere salvati attraverso un consapevole abbandono alla finzione
Il corto vincitore è “TV” di Andrea Zaccariello

PREMIO CEI AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DEI PAESI INCE (3000 euro)
Il corto vincitore è “MAMA” di Geza M. Toth
Motivazione: Dei quadri appesi a un filo…
Acquatico. Iperrealistico. Ipnotico

PREMIO “TRUDI” AL MIGLIOR CORTO DI ANIMAZIONE

Il corto vincitore è “JOSEPH’S SNAILS” di Sophie Roze.
Motivazione: Una lumaca tira l’altra. Ma il troppo stroppia. In una spirale di egocentrismo esasperato il protagonista ingloba se stesso e si ritrova. O si perde? Una metafora sempre nuova con uno sguardo raffinato, letterario e immaginifico allo stesso tempo.

PREMIO 242MOVIE TV AL MIGLIOR REGISTA (2000 euro)
Motivazione: Per la capacità di raccontare con garbo e ritmo una storia semplice e quotidiana rendendola avvincente fino alla fine e per l’ottima direzione dei giovani attori
Il premio va al corto EL ENCARGADO di Sergio Barrejon

PREMIO ASSOCIAZIONE MONTAGGIO CINEMATOGRAFICO E TELEVISIVO
La giuria composta da Carlo Simeoni, Vivì Castagnolo, Maddalena Colombo lo ha assegnato con la seguente motivazione: il moderno rito pagano di una partita di calcio. Il simbolismo di una società arcaica in una Sardegna pastorale ormai snaturata. Volti, dettagli e attimi senza tempo resi vividi da un montaggio visivo e sonoro di forte impatto, realizzato senza vuoti manierismi da Alessio Santoni.

Alessio Santoni per il corto “L’ARBITRO” di Paolo Zucca

Premio del pubblico “ZACAPA” al miglior corto
La giuria composta da trenta spettatori ha assegnato il premio a
LA HISTORIA DE SIEMPRE di JOSE’ LUIS MONTESINOS

Premio “GREENSPIRIT ELECTROLUX” al miglior corto sul tema della sostenibilità ambientale (2000 euro).
Il premio va al corto “GARBAGE ANGELS” di Pierre Trudeau (Canada)
Motivazione: Per aver trattato in modo originale, creativo e molto poetico, pur in un ambiente deprimente come quello di una discarica, un argomento così importante come la sostenibilità ambientale.

Premio “OLTRE IL MURO – PROVINCIA DI TRIESTE” al miglior corto italiano
Motivazione: per essere riuscito ad affrontare una tematica importante ed attuale con originalità ed ironia il premio di miglior film viene assegnato ad “AUTOVELOX” di Gianluca Ansanelli

Per la sezione Ippocampo

PREMIO FONDAZIONE ANTONVENETA ALLA MIGLIOR OPERA PRIMA

Motivazione: il film mette in scena la casualità del destino in maniera intrigante. Il tema del “doppio”, dell’ipotetico “se” viene rappresentato con una regia matura, una scrittura generosa, non intellettuale e soprattutto l’afflato idealistico evita con misura ogni tentazione retorica:è la storia di due possibili esistenze con tutti i sentimenti che ne conseguono e non la difesa di un’idea. La direzione degli attori per questo motivo risulta sicura e la loro interpretazione, soprattutto per il protagonista, colpisce con profondità il cuore di chi vede il film.

La GIURIA COMPOSTA DA MARCO ANTONIO BELARDI, MARINA MASSIRONI, MARCO SPOLETINI, MICHELE VENITUCCI E EDOARDO WINSPEARE assegna il premio per il miglior film a “DUE VITE PER CASO” di Alessandro Aronadio

PREMIO FONDAZIONE ANTONVENETA AL MIGLIOR ATTORE

Motivazione: la caratterizzazione del personaggio intenerisce in maniera molto credibile per l’ottima scrittura ma anche per la seria immedesimazione in un tipo umano che, se non gestito con misura, rischierebbe l’effetto contrario. Accanto a lui, in perfetta armonia, si contrappone un altro tipo, che con altrettanto rigore ci offre un ritratto di assoluta intransigenza, che cela un altro aspetto della fragilità umana.
Il premio va a EDOARDO LEO e MARCO BONINI per DICIOTTO ANNI DOPO

PREMIO FONDAZIONE ANTONVENETA ALLA MIGLIOR ATTRICE
Motivazione: l’attrice mette in scena una varietà di sentimenti con una misura allo stesso tempo autentica e profonda. L’emozione arriva al cuore attraverso un personaggio intelligente, che reagisce con coraggio ai cambiamenti della vita a dispetto della sua fragilità.

Il premio va a ISABELLA RAGONESE per il film “DIECI INVERNI” di Valerio Mieli

PREMIO 35 mm del PUBBLICO ALLA MIGLIOR OPERA PRIMA
Il film più votato è “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo

PREMIO OFFICINE ARTISTICHE AD UN ATTORE ESORDIENTE

Motivazione: premio Officine Lab per la sua interpretazione nel film “Cosmonauta” dell’esordiente Susanna Nicchiarelli per la sua straordinaria naturalezza nell’affrontare per la prima volta un ruolo complesso che esprime con efficacia le difficoltà adolescenziali nell’epoca raccontata dalla pellicola. La sua recitazione coniuga molteplici aspetti che ci fanno presagire una brillante carriera nel cinema italiano.

Il premio va a MICHELANGELO CIMINALE per il film COSMONAUTA di SUSANNA NICCHIARELLI.

MENZIONE SPECIALE

Motivazione: al suo debutto questa giovane interprete colpisce per la sua disinvoltura, che rivela doti attoriali già evidenti.

Il premio va a MIRIANA RASCHILLA’ per il film COSMONAUTA

PREMIO CORAGGIO AD UN PRODUTTORE
Il premio va a PACO CINEMATOGRAFICA per il film BASILICATA COAST TO COAST

PREMIO DELLA CRITICA ALLA MIGLIOR OPERA PRIMA
La giuria è composta da ALESSANDRA COMAZZI, GIOVANNI BOGANI, LORENZO DI LAS PLASSAS, PAOLO SOMMARUGA, STEFANO STEFANUTTO ROSA

Motivazione: Nel solco della commedia all’italiana, un malinconico road movie, semplice e diretto, dove si ride e si piange, si litiga e si fa pace, si fanno strani incontri e alla fine del viaggio tutto può ricominciare. Da attore, e non è scontato, Leo dirige bene un cast affiatato e in sintonia con la qualità della sceneggiatura.
“Abbiamo cercato per anni io e Marco Bonini un regista che ci dirigesse ma non è mai arrivato quello giusto”, ha detto Edoardo Leo. Dopo questo esordio, diciamo noi, e questo è anche un augurio, non dovrà più perdere tempo a cercare.
Nel paradosso di un anno ricco di esordi convincenti nonostante crisi economica e tagli che penalizzano il cinema, dopo aver apprezzato la qualità dei titoli selezionati dal Festival, il Premio della giuria della critica va a

Diciotto anni dopo di Edoardo Leo

Diario di bordo del 2 luglio

Posizionati al centro di Piazza Unità d’Italia, gli ombrelloni biancoazzurri rimandano alla mente i colori di Maremetraggio; si tratta di un’installazione dell’artista e regista Giampaolo Talani.

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L’incontro dedicato al premio Mattador

Annunciata la cinquina dei finalisti della sezione a soggetto
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Diario di bordo del 1 luglio

Simile ad una bellissima giostra (ovviamente cinematografica), la seconda settimana di Maremetraggio 2010 allinea appuntamenti di prestigio, dibattiti e proiezioni a tamburo battente.

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Il focus sulla Bulgaria

Tavola rotonda con i registi dei corti bulgari presentati a Maremetraggio, la direttrice artistica del Sofia Film Festival Mira Staleva, la presidente del festival Maremetraggio Maddalena Mayneri, Matteo Rosati per l’Unesco e un rappresentante della regione Friuli Venezia Giulia.
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Gli ombrelloni di Talani si aprono in Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste

L’installazione dell’artista Giampaolo Talani è parte di un articolato omaggio del festival Maremetraggio al maestro livornese.

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Diario di bordo del 30 giugno

Quando un film è bello, potresti rivederlo mille volte senza stancarti mai.

Le immagini sullo schermo diventano compagne fedeli del tuo percorso esistenziale, ci penserai fermo al casello in autostrada, quando si farà più stretta la fitta della nostalgia, nei momenti di gioia.

Questo è il Cinema.

Maremetraggio è un Festival che crea affettività, legami e sodalizi; in altre parole, assolve ad una missione universale di condivisione artistica.

Quasi insopportabile, il caldo pomeridiano rifluisce in un vento umido, e si teme di nuovo la pioggia.

Falso allarme e per fortuna siamo di nuovo al Giardino Pubblico per la consueta serata all’insegna del Cinema.

Si parte con altri tre corti provenienti dalla programmazione prevista per sabato sera scorso.

“Marisa” (Spagna) di Nacho Vigalondo, narra di un terreno neutro, sollevato da terra e dalle azioni degli uomini, dove un soggetto maschile insegue un suo ideale di donna.

Arriva poi “Mushroom of the storm”: è uno stupendo corto d’animazione ad opera del polacco Jan Stelizok.

Fantascienza tutta da ridere, ludica e felicemente strampalata.

“Mobitel mania” di Darko Vidackovic è di nuovo un esempio di cartoon estremamente dovizioso da un punto di vista grafico; ne è protagonista una donna stilizzata alle prese con le diavolerie fonetiche.

Ripresa poi della normale programmazione con il divertente “Arret demande” (Francia) di Thomas Perrier che dimostra come l’adulterio – specie se improvvisato – può fare brutti scherzi.

Scappato alla chetichella dall’alcova della sua bella, un giovane si sottopone al pubblico ludibrio in abiti femminili.

“Danse macabre” (Canada) di Pedro Pires sembrerebbe un film del terrore, ma l’apparenza inganna: si tratta di un concentrato quasi filosofico di sofferenze esistenziali.

Dopo tante immagini di dolore e di morte, nel finale c’è una purezza quasi sacrale.

“La drumul mare” (Romania) di Gabriel Sirbu parte come un agguato a fini di lucro in una macchina, ai danni di una giovane donna; la vicenda diventa confronto-scontro tra vittima e carnefice.

Ecco quindi arrivare “La vita nuova” (Francia) della coppia Christophe Gautry e Arnaud Demuynck: è un’opera che sfrutta ogni possibilità del bianco e nero e dei giochi di disegno; quasi un omaggio a capolavori dei primordi quali “Lo studente di Praga” e “Il carretto fantasma”.

“Ninò Balcon” della spagnola Pilar Palomero è un racconto bagnato di luce e di sensuali canti madrileni. Protagonista è il ragazzo del balcone, orecchie grandi e il vizio di starsene incollato alla sua inferriata.

Ma con l’amore tutto (o quasi) può cambiare.

“The Kinematograph” di Tomek Baginski proviene dalla Polonia ed è un raffinatissimo disegno animato sul potere della scienza e dell’amore.

Una vecchia canzone di Kate Bush, “Cloudbursting” parlava proprio di questo.

Molto audace, immune da sbavature romantiche e di un cinismo neppure tanto ironico, “This is her” (Nuova Zelanda) è una storia piena di nodi dolorosi, dove la maternità e la gelosia sono dei pianeti gemelli e discordanti.

La scoperta della sessualità e insieme un bel momento di solidarietà tra adolescenti è inquadrato con buon senso del Cinema da Maria Eng nel suo “Rep” (Svezia).

“La minute vieille” di Fabrice Maruca è una fulminante barzelletta gay raccontata da coloratissime signore.

“Amiche” di Massimo Natale ci riporta in Italia, e vede Cecilia Dazzi e Corinne Bonuglia al centro di una turbinante vicenda discotecara, dal drammatico finale.

Un bel lavoro che coniuga fiction a SOS sociale.

La regista tedesca Judith Kurmann è una parata di giovani ragazze sul viale della vita, tra sfide ed orgoglio malcelato; una storia di donne raccontata da una giovane donna.

Mentre la pioggia è ormai definitivamente scongiurata, eccoci agli ultimi due lavori in cartellone.

Piace al pubblico, ed è giusto che sia così, “L’homme est le seul oiseau qui porte sa cage” di Claude Weiss, spaccato sociale d’animazione dalle tinte fosche che diventa parabola sugli sforzi che la fantasia opera per vincere un destino avverso.

“Classes Vertes” del belga Alexis Van Stratum, prodotto da La Luna Production, è un lancinante ritratto d’infanzia che pone molti quesiti sul rapporto tra madre e figlio.

Semplicemente superlativi i protagonisti: il piccolo Martin De Myttemaere e Catherine Salee.

Un ricco vassoio di offerte cinematografiche, in attesa della prossima serata.

Riccardo Visintin

Il regista Gianclaudio Cappai ritorna al Festival triestino con il suo primo mediometraggio

Dopo il corto “Purché lo senta sepolto”, come evento extra-large Maremetraggio propone il suo ultimo lavoro, “So che c’è un uomo”.

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