SWEET SWEET MARJA

Corrado (agente immobiliare in disgrazia) si vede costretto ad organizzare all’improvviso una cena a casa sua per la vendita di un grosso immobile con i due soci che dovranno acquistare la villa (Spriano e Villari), la moglie di Corrado (Catia) molto contrariata ed infuriata con il marito che la ha avvertita solo all’ultimo momento…

 

regia/director angelo frezza
soggetto/subject angelo frezza, corrado calda
sceneggiatura /screenplay angelo frezza, corrado calda
fotografia/cinematographer ugo menegatti
montaggio/editing alessandro cerquetti
scene / scene design laura facchini
costumi / costume design gabriella martino
musica / music paolo vivaldi
suono / sound dolby sr
cast/cast maria grazia cucinotta, adolfo margiotta, marco messeri, pietro sermonti, corrado calda, joanna moskwa, elisabetta de palo, angelo orlando, simonetta guarino, i mammuth
genere / genre commedia / comedy
formato originale/original format 35 mm kodak
durata/running time 96’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production due p.t. cinematografica srl
distribuzione/distribution sharada

 

Corrado (agente immobiliare in disgrazia) si vede costretto ad organizzare all’improvviso una cena a casa sua per la vendita di un grosso immobile con i due soci che dovranno acquistare la villa (Spriano e Villari), la moglie di Corrado (Catia) molto contrariata ed infuriata con il marito che la ha avvertita solo all’ultimo momento, cerca di organizzarsi velocemente con quello che riesce a recuperare in casa, e per sbaglio, senza sapere che cosa e’, aggiunge tra gli ingredienti dello stufato di verdure il contenuto di una scatoletta rinvenuta in fondo alla dispensa contenente, in apparenza, della normale verdura tagliuzzata, anche se di strano odore…, mentre in realtà si tratta di foglie triturate di marijuana nascoste, e dimenticate dal marito… La cena degenera…, ma c’e’ dell’altro… la moglie di Corrado ha portato ai vicini un’assaggino di sformato…

ANGELO FREZZA
Angelo Frezza inizia a lavorare nel cinema nel 1984 alla Cristaldi Film in qualità di autista e fattorino del grande produttore Franco Cristaldi, nella stessa azienda inizia un percorso professionale che lo porta, tra varie e prestigiose società dove collabora negli anni a seguire (Gruppo Bema, Magnum film, Rodeo Drive, ecc..) a firmare il primo film da “organizzatore generale” nel 1997 (“La casa bruciata” prodotto dalla “Union PN”). Negli anni a seguire sempre come Organizzatore realizza molti altri prodotti tra fiction, miniserie, lunghe serialità e cinema con la “Dania Film” e a seguire con “Immagine e cinema” dove realizza il primo film come “Produttore Esecutivo” nel 2004. Nel frattempo gira due cortometraggi “La piantina” (2000) e “Doppio misto” (2002) ottenendo vari premi e riconoscimenti. Nel 2003 insieme ad altri soci fonda la “DUE P.T. Cinematografica” che realizza piccoli lavori di pubblicità, redazionali, documentari e vari back stage fino a produrre nel 2005 il film “The Torturer” di Lamberto Bava, e nel 2006 “Sweet Sweet Marja” di cui cura anche la regia.

2005 Sweet Sweet Marja (lungometraggio, feature) 2002 Doppio misto (corto, short) 2000 La piantina (corto, short).

 

 

PADIGLIONE 22

Nel 2003 Laura Marotti ha una nevrotica vita normale. Ma dal passato torna il fratello maggiore, Valerio, schizofrenico sepolto vivo in una clinica privata. Valerio scappa dalla clinica e va a morire nel Padiglione 22 del manicomio dove era stato rinchiuso da piccolo, prima della legge Basaglia.

 

regia/director livio bordone
soggetto/subject livio bordone
sceneggiatura /screenplay livio bordone
fotografia/cinematographer marco carosi
montaggio/editing giuseppe pagano
scene / scene design ivana gargiulo
costumi / costume design ludovica amati
musica / music puccio pucci, andrea sisti
suono / sound dolby sr
cast/cast regina orioli, giuseppe antignati, arturo paglia, elio germano, gaetano amato, corinna lo castro
genere / genre drammatico / dramatic
formato originale/original format 35 mm – color
durata/running time 80’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production isabella cocuzza e artuto paglia per paco cinematografica srl

 

Nel 2003 Laura Marotti ha una nevrotica vita normale. Ma dal passato torna il fratello maggiore, Valerio, schizofrenico sepolto vivo in una clinica privata. Valerio scappa dalla clinica e va a morire nel Padiglione 22 del manicomio dove era stato rinchiuso da piccolo, prima della legge Basaglia. Dal giorno della propria morte, lo spirito di Valerio comincia a tormentare Laura, già dilaniata dal senso di colpa, dall’odio verso quel fratello che in vita gravava sulla famiglia con la sua faccia ebete e abbandonata e che, da morto, diventa presente, minaccioso, ossessivo nel ricordare a Laura tutta la sua terribile dolorosa indifferenza. In un crescendo di tensione e visioni oniriche che riportano Laura agli anni settanta, a vivere scorsi del passato e incontri allucinanti con gli spettri dei degenti e con un Valerio più giovane, si sviluppa la lotta crudele tra il fantasma e Laura, o meglio tra Laura e i suoi sensi di colpa.

LIVIO BORDONE
Livio Bordone è nato a Siracusa nel 1975. Dopo aver frequentato il corso di laurea in Lettere Moderne con indirizzo Comunicazione e Spettacolo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano segue il corso di narrativa, sceneggiatura cinematografica e del fumetto presso il  Centrolab di Roma. Dopo alcune esperienze teatrali come direttore di scene e aiuto regia, scrive e dirige molti cortometraggi. Nel 2005 scrive e dirige “Padiglione 22”, suo primo lungometraggio.

2005 Padiglione 22 (lungometraggio, feature); 2003 Una semplice storia d’amore (corto, short); 2001 Sarausana iè (documentario, documentary); 2000 C’era una volta un omino piccolo, piccolo (corto, short); 1999 Alma e Alfredo, una storia d’amore (corto, short); 1998 La sala da Barba (corto, short); 1997 Due (corto, short);  1996 L’ultimo giorno sulla terra.

 

PER NON DIMENTICARTI

La storia si svolge a Roma all’interno di un reparto di ostetricia, all’inizio del 1947. Il conflitto è finito da tre anni, ma in città sono ancora tangibili i drammatici segni della guerra. La fame e le sofferenze, patite negli anni dalla contesa sono impresse, con un marchio, nel carattere di nove donne in attesa di partorire.

 

regia/director mariantonia avati
soggetto/subject tommaso avati
sceneggiatura /screenplay tommaso avati
fotografia/cinematographer cesare bastelli
montaggio/editing carlo fontana
scene / scene design biagio fersini
costumi / costume design bettina bimbi
musica / music stefano arnaldi
suono / sound dolby stereo
cast/cast anita caprioli, ettore bassi, enrica maia modugno, francesca antonelli, emanuela grimalda, magdalena grochowska, chiara sani, valeria morosini, monica cervini, lea gramsdorff, manuela morabito
genere / genre drammatico / dramatic
formato originale/original format 35 mm – color
durata/running time 94’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production andrea scorzoni per matteo cinematografia
distribuzione/distribution istituto luce 

La storia si svolge a Roma all’interno di un reparto di ostetricia, all’inizio del 1947. Il conflitto è finito da tre anni, ma in città sono ancora tangibili i drammatici segni della guerra. La fame e le sofferenze, patite negli anni dalla contesa sono impresse, con un marchio, nel carattere di nove donne in attesa di partorire. Nina, la protagonista, viene ricoverata in anticipo per via di alcune complicazioni. Nella camerata che la ospita vige un clima di reciproco supporto e di grande solidarietà. Nina scoprirà un mondo fino a quel momento a lei sconosciuto: storie di difficoltà e privazioni, di abbandono e tradimenti, ma anche di amore, passioni, solidarietà e tenerezza. E sarà proprio grazie al contatto con quelle donne e con le loro particolari vicende, ognuna unica ed universale, che Nina maturerà la consapevolezza e la forza per fronteggiare quello che le sta accadendo: l’esperienza grandiosa e al contempo spaventosa della maternità.

MARIA ANTONIA AVATI
Dal 1984 al 1996, in concomitanza con la frequentazione della Facoltà di Lettere con indirizzo storico, lavora per svariate produzioni cinematografiche e televisive, straniere ed estere, come aiuto regista e segreteria di edizione. Nel 1996 partecipa, come direttore di produzione, alla realizzazione del film “Festival” di Pupi Avati, per la Duea Film srl, e l’hanno seguente cura la produzione esecutiva de “Il più lungo giorno”, lungometraggio di Roberto Riviello distribuito da Mikado, che ottiene il premio del pubblico al festival di Annency e la menzione speciale al festival di Montreal. Nel 1997 produce programmi televisivi, documentari e di fiction, per Sat 2000. Nel 1998, assieme ad Andrea Scorzoni, produttore televisivo, apre la Matteo Cinematografica srl, con la quale realizza, in veste di produttrice e regista, “Cro domani”, una fiction in 180 puntate per Sat 2000. Nel 2002 sempre come produttrice e regista, realizza il mediometraggio in alta definizione “Anime” in concorso al B.I.F.F. di Bruxelles. Nel 2004 produce e dirige il lungometraggio in 35mm “Per non dimenticarti”.

2005 Per non dimenticarti (lungometraggio, feature); 2002 Anime (mediometraggio, medium-length film) (documentario, documentary);

 

NOTTURNO BUS

Franz e Leila si incrociano per un assurdo scherzo del destino. Lei è una ladra affascinante e impenitente, lui un autista d’autobus annoiato, depresso e con il vizio del gioco. La coppia dovrà cavarsela in una serie di situazioni grottesche e pericolose, ma forse la fortuna si metterà finalmente sulla loro strada…

regia/director mariantonia avati
soggetto/subject tommaso avati
sceneggiatura /screenplay tommaso avati
fotografia/cinematographer cesare bastelli
montaggio/editing carlo fontana
scene / scene design biagio fersini
costumi / costume design bettina bimbi
musica / music stefano arnaldi
suono / sound dolby stereo
cast/cast anita caprioli, ettore bassi, enrica maia modugno, francesca antonelli, emanuela grimalda, magdalena grochowska, chiara sani, valeria morosini, monica cervini, lea gramsdorff, manuela morabito
genere / genre drammatico / dramatic
formato originale/original format 35 mm – color
durata/running time 94’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production andrea scorzoni per matteo cinematografia
distribuzione/distribution istituto luce

The story takes place in an obstetrics ward in Rome in early 1947. The war finished three years ago, but the dramatic marks it left are still painfully visible. The hunger and pain people suffered during the armed conflict are branded in nine women’s hearts and minds who are there to give birth. The protagonist, Nina, is the first one to be hospitalised because of some complications. The atmosphere in the room she shares with other women is of mutual support and solidarity. Nina will discover a completely unknown world: stories of difficulty and hardships, abandonment and betrayal, but also of love, passion, solidarity and sweetness. Thanks to the women she meets and their unique, yet universal stories, Nina will gain the necessary awareness and strength to face what is going to happen: the great and frightening experience of motherhood.

MARIA ANTONIA AVATI
From 1984 to 1996, while still studying literature at university, she worked for several Italian and international TV and film productions as assistant director and script girl. In 1996 she was production manager for Pupi Avati’s “Festival”, produced by Duea Film, and in 1997 she was co-executive producer of “Il più lungo giorno”, a feature film by Roberto Riviello distributed by Mikado which was winner of the Annency Film Festival Audience Award and received a special mention at the Montreal Film Festival. She also produced TV programmes, documentaries and fictions for Sat 2000. In 1998 , together with TV producer Andrea Scorzoni, she set up the Matteo Cinematografica srl and produced a 180-episode fiction for Sat 2000. As a producer and a director, she shot the high definition medium-length film “Anime”, shown at the B.I.F.F.F., the Brussels International Festival of Fantastic Film. In 2004 she produced and directed the 35mm feature film “Per non dimenticarti”.

2005 Per non dimenticarti (lungometraggio, feature); 2002 Anime (mediometraggio, medium-length film) (documentario, documentary);

 

LA VERA LEGGENDA DI TONY VILAR

Un cantautore dei nostri tempi, decide di mettersi sulle tracce di colui che, ai tempi delle emigrazioni degli italiani in Argentina fu uno dei più popolari cantanti del dopoguerra in sudamerica, Tony Vilar, che fu il primo a far cantare il mondo con “Cuando calienta el sol”.

 

regia/director giuseppe gagliardi
soggetto/subject giuseppe gagliardi
sceneggiatura /screenplay giuseppe gagliardi, peppe voltarelli
fotografia/cinematographer michele paradisi
montaggio/editing gianluca stuard
scene / scene design
costumi / costume design
musica / music tony vilar e beppe voltarelli
suono / sound dolby digital
cast/cast roy paci, dario de luca, saverio la ruina, antonio chiappetta, cristina mantis, antonio aiello
genere / genre mockumentary
formato originale/original format super 16mm, dvcam
durata/running time 92’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production tico film company e avocado pictures
distribuzione/distribution giovanni tamberi per metacinema

 

Un cantautore dei nostri tempi, decide di mettersi sulle tracce di colui che, ai tempi delle emigrazioni degli italiani in Argentina fu uno dei più popolari cantanti del dopoguerra in sudamerica, Tony Vilar, che fu il primo a far cantare il mondo con “Cuando calienta el sol”.

GIUSEPPE GAGLIARDI
Autore e regista di numerosi cortometraggi e videoclip miusicali. Vincitore nel 2001 del Sacher d’Argento, al festival diretto da Nanni Moretti, col cortometraggio „Peperoni“, film che ha ricevuto quindici premi in Italia e all’estero e che è stato programmato da diverse televisioni, tra cui Canale 5. nel 2003 con „Doichlandia“ riceve il prestigioso premio della giuria al Torino Film Festival. „La vera leggeda di tony Vilar“ è il suo esordio al lungometraggio.

2005 La vera leggenda di Tony Vilar (mocumentary); 2003 Doichlandia (corto, short); 2001 Peperoni (corto, short).

 

MA CHE CI FACCIO QUI!

Alessio ha 18 anni e un grande sogno: attraversare l’Europa con i suoi amici più cari. L’estate è alle porte e lui ha studiato l’itinerario alla perfezione. Purtroppo l’uscita dei quadri riserva una bruttissima sorpresa: bocciato! E la reazione dei suoi genitori sarà irrevocabile: lui non potrà partire.

 

regia/director francesco amato
soggetto/subject andrea agnello
sceneggiatura /screenplay andrea agnelli, francesco amato
fotografia/cinematographer federico annicchiarico
montaggio/editing luigi maerelli
scene / scene design marinella perrotta
costumi / costume design medile siaulytyte
musica / music alberto caruso
suono / sound dolby digital
cast/cast daniele de negris, paolo sassanelli, chiara nicola, alina nedelea, francesco brandi, emanuela ungaro, gianfranco barra
genere / genre commedia / comedy
formato originale/original format 35mm
durata/running time 92’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production centro sperimentale di cinematale di cinematografia, rai cinema, istituto luce
distribuzione/distribution istituto luce

 

Alessio ha 18 anni e un grande sogno: attraversare l’Europa con i suoi amici più cari. L’estate è alle porte e lui ha studiato l’itinerario alla perfezione. Purtroppo l’uscita dei quadri riserva una bruttissima sorpresa: bocciato! E la reazione dei suoi genitori sarà irrevocabile: lui non potrà partire. Ma la punizione è insopportabile per Alessio, che decide di fuggire con il motorino, pronto a raggiungere i suoi amici con ogni mezzo e ad ogni costo. Una serie di coincidenze lo costringerà tuttavia a fermarsi più del voluto sul litorale romano, dove lavorerà suo malgrado in uno stabilimento balneare gestito da una famiglia a dir poco sui generis. Ad attenderlo nel corso della sua estate ci saranno una serie di prove del fuoco: scapperà, tornerà, incontrerà improbabili compagni di viaggio, verrà sedotto e spezzerà cuori a sua volta. Soprattutto imparerà presto a capire che viaggiare non è solo una questione di chilometri.

FRANCESCO AMATO
Francesco Amato è nato a Torino l’11 settembre 1978. Mentre frequenta il liceo a Bra (Cuneo), lavora spesso come fotografo. In seguito si trasferisce a Bologna, dove studia al DAMS. Durante questo periodo gira il suo primo cortometraggio “Quanto ti voglio” e il suo primo documentario “Vietato sostare sul portone”. Nel 2001 gira “Foglio di penna”, cortometraggio che vince numerosi premi ai Festival. Nel 2002 lavora come assistente del regista Pupi Avati per il film “Cuori altrove”. Nello stesso anno gira il suo secondo documentario “Questa è la mia terra” dedicato all’immigrazione a Bologna durante la legge Bossi-Fini. Nel 2003 passa la selezione ed entra alla Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma e inizia così il corso triennale di regia cinematografica.  “Ma che ci faccio qui!” è il suo primo lungometraggio girato assieme ad altri studenti.

2005  Ma che ci faccio qui! (lungometraggio, feature); 2004 Il nano più alto del mondo (corto, short); 2003  Autoritratto (corto, short); 2002  Questa è la mia terra (documentario, documentary); 2001 Figlio di penna (corto, short); 2000 Vietato sostare sul portone (documentario, documentary), Qunato ti voglio.

 

L’ARIA SALATA

Fabio, è un giovane educatore che lavora con passione e dedizione nel percorso di reinserimento dei detenuti nella società. A volte è costretto a scontrarsi con quanti si aspettano da lui facilitazioni per ottenere permessi premio o l’agognata semilibertà.

 

regia/director alessandro angelini
soggetto/subject alessandro angelini, angelo carbone
sceneggiatura /screenplay alessandro angelini, angelo carbone
fotografia/cinematographer arnaldo cantinari
montaggio/editing massimo fiocchi
scene / scene design alessandro marrazzo
costumi / costume design daniela ciancio
musica / music luca tozzi
suono / sound dolby sr
cast/cast giorgio pasotti, giorgio colangeli, michela cescon, katy saunders, sergio solli, paolo de vita, paolo pierobon, emanuel bevilacqua, simone colombari, bruno santini, federico del monaco, maria caterina frani
genere / genre drammatico / dramatic
formato originale/original format 35 mm – color
durata/running time 87’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production donatella botti
distribuzione/distribution 01 distribution 

Fabio, è un giovane educatore che lavora con passione e dedizione nel percorso di reinserimento dei detenuti nella società. A volte è costretto a scontrarsi con quanti si aspettano da lui facilitazioni per ottenere permessi premio o l’agognata semilibertà. Fabio, però, non fa sconti non deroga ai suoi principi anche se questo gli costa molto più di quanto sia disposto ad ammettere. Un giorno, un detenuto condannato per omicidio, che gli è stato mandato da un collega, si siede a colloquio con lui. E’ Sparti, uomo dal carattere difficile, che il carcere ha contribuito ad indurire ulteriormente. L’incontro inaspettato con quest’uomo, costringe Fabio a fare i conti con i fantasmi di un passato familiare rimosso, ed a scontrarsi con la sorella Cristina che non vuole riaprire vecchie ferite che mettano a repentaglio la tranquillità della loto vita attuale.

ALESSANDRO ANGELINI
Alessandro Angelini ha all’attivo quattro documentari e molta esperienza come aiuto regista. Ha vinto il Torino Film Festival nel 2000 con il documentario “Ragazzi del Ghana” ed ha ottenuto la menzione speciale dell’UNICEF al RIFF Awards del 2003 con “La flor mas linda de mi querer”.

2006 L’aria salata (lungometraggio, feature); 2003 La flor mas linda de mi querer (documentario, documentary); 2000 Ragazzi del Ghana  (documentario, documentary).

 

IN ASCOLTO

In uno sperduto ma enorme avamposto tecnologico americano su suolo inglese, la Wendell-Cranshaw Technologies, un’azienda privata statunitense, abusa del sistema di intercettazione globale delle telecomunicazioni battezzato ECHELON, sviluppato dalla National Security Agency (NSA).

 

regia/director giacomo martelli
soggetto/subject giacomo martelli
sceneggiatura /screenplay giacomo martelli, i?igo dominguez e riccardo brun
fotografia/cinematographer eric meddison fst
montaggio/editing alex rodriguez e justine wright
scene / scene design alessandro marrazzo
costumi / costume design silvia nebiolo
musica / music christian kusche-tomasini
suono / sound tom sayer
cast/cast michael parks, maya sansa, rea tidona, james parks
genere / genre thriller
formato originale/original format super 35 mm
durata/running time 105’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production nicolai iuul
distribuzione/distribution medusa 

In uno sperduto ma enorme avamposto tecnologico americano su suolo inglese, la Wendell-Cranshaw Technologies, un’azienda privata statunitense, abusa del sistema di intercettazione globale delle telecomunicazioni battezzato ECHELON, sviluppato dalla National Security Agency (NSA). A Roma, l’italiana Francesca Savelli, sospettata ingiustamente di spionaggio industriale, viene rapita e interrogata dagli emissari della Wendell-Cranshaw. Wagley, un anziano ufficiale dell’NSA, tradito dal suo amico e superiore Philip Kovacs, decide di tradirlo a sua volta. Disertata la sua postazione e fuggito in Italia, trae in salvo la giovane donna e contatta Gianni Longardo, suo vecchio compagno d’armi. Insieme ad una guida alpina, allestiscono una stazione d’ascolto clandestina in un rifugio sul Monte Bianco, a 3500 metri di quota. Da qui riescono ad ascoltare gli ascoltatori dell’NSA, ma l’unione del quartetto è minacciata dagli inganni sulla quale è fondata.

GIACOMO MARTELLI
Produttore, sceneggiatore e regista. Ha 29 anni, è nato a Milano, cresciuto a Roma ed ha studiato filosofia e cinema in Inghilterra. “The listening”, il suo lungometraggio d’esordio, è un progetto durato quattro anni.

2006 In ascolto (lungometraggio, feature).

 

IO, L’ALTRO

Yousef, un esiliato proveniente dalla Tunisia, trova lavoro in Italia come pescatore. Nonostante le difficoltà che qualsiasi emigrato incontra, Yousef stringe subito una forte amicizia con Giuseppe, tanto che i due decidono di comprarsi una piccola imbarcazione e pescare in proprio.

 

regia/director mohsen melliti
soggetto/subject mohsen melliti
sceneggiatura /screenplay mohsen melliti
fotografia/cinematographer maurizio calvesi
montaggio/editing marco spoletini
costumi / costume design carolina olcese
musica / music louis siciliano, roberto colavalle
suono / sound dolby sr
cast/cast raoul bova, giovanni martorana, mario pupella, samia zibidi, davide lo verde,  alessia luongo, lina besrat assefa
genere / genre drammatico / dramatic
formato originale/original format 35 mm – color
durata/running time drammatico / dramatic
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production trees pictures, sanmarco film
distribuzione/distribution 20th century fox

 

Yousef, un esiliato proveniente dalla Tunisia, trova lavoro in Italia come pescatore. Nonostante le difficoltà che qualsiasi emigrato incontra, Yousef stringe subito una forte amicizia con Giuseppe, tanto che i due decidono di comprarsi una piccola imbarcazione e pescare in proprio. Tutto sembra andare per il meglio quando, in seguito alla strage dell’11 Settembre, s’instaura un clima di diffidenza nei confronti dei musulmani ed a farne le spese sarà anche Yousef…

MOHSEN MELLITI
Nato il 1 aprile 1957 a Tunisi. Esiliato in Italia. Ha collaborato con giornali e istituti di ricerca sulla situazione dei diritti umani e politi nei paesi arabi.

2007 Io, l’altro (lungometraggio, feature); 1999L’uomo che voleva diventare cane (corto, short); 1995 L’altra Roma (documentario, documentary).

 

IL SEGRETO DI RAHIL

Rahil cammina in bilico sui binari del treno verso la direzione che la porterà a divenire donna. Barcolla sui suoi dodici anni, l’età in cui dovrà abbandonare per sempre l’infanzia. Lungo il suo percorso incontra personaggi e figure femminili con cui rapportarsi e confrontarsi per ciò che lei stessa è e sarà…

 

regia/director cinzia bomoll
sceneggiatura /screenplay cinzia bomoll
fotografia/cinematographer cristian alberini e simone scarozza
montaggio/editing giuliano testa e lorenzo k. stanzani
scene / scene design igor belinello
costumi / costume design flavia servili
musica / music giovanni bovina
suono / sound dolby sr
cast / cast ons ben raies, lorenza indovina, jamil hammoudi, giorgio faletti, elisabetta rocchettim, eva robins, serra yilmaz, mimmo mancini, angelo sellati e giada ramovecchi, vincenzo scuruchi e giorgio careccia
genere / genre drammatico / dramatic
formato originale/original format ps-tecnich mini 35
durata/running time 90’
paese di produzione/country of production italia / italy
produzione/production bomoll cinematografica 

Rahil cammina in bilico sui binari del treno verso la direzione che la porterà a divenire donna. Barcolla sui suoi dodici anni, l’età in cui dovrà abbandonare per sempre l’infanzia. Lungo il suo percorso incontra personaggi e figure femminili con cui rapportarsi e confrontarsi per ciò che lei stessa è e sarà… Nel suo nome iracheno, che in arabo significa ‘nomade’ c’è forse da sempre delineato il suo destino…e nel suo passato un segreto, più duro dell’acciaio delle rotaie su cui fugge.

CINZIA BOMOLL
Ha realizzato diversi cortometraggi prima di affrontare il passo del lungometraggio. Lavora come regista e autrice per Rai e La7.

2006 Il segreto di Rahil (lungometraggio, feature); 2004 Aperto (corto, short); 2003 A ciascuno il tuo (corto, short); 2001 Il contrattempo (corto, short).