2005

THE KISS

Lui guarda il sole. Lei guarda lui. Lo bacia sulle labbra. Ma…

 

regia/director toma waszarow
sceneggiatura /screenplay
jury staikov
fotografia/cinematographer
vanyo georgien
montaggio/editino
dj bird, toma vasharov
musica / music
gustavo santaolalla
suono / sound
dolby sr
cast/cast
milena spiridonova, philip auramov
genere /genre
fiction
formato originale/original format
35 mm – color
durata/running time
1’
anno di produzione
2005
paese di produzione/country of production
bulgaria
produzione/production
profilm

BIOGRAFIA

E’ nato a Sofia nel 1977. Si laurea in regia per film e Tv all’Università di Blagoevgrad “N. Rilski”. Lavora come editor al Doli Media Studio.

FILMOGRAFIA

2004 The kiss (corto, short); Darba (documentario, documentary) 2003 Revolution (sperimentale, experimental); Boreto (documentario, documentary).

 

SINOSSI

Lui guarda il sole. Lei guarda lui. Lo bacia sulle labbra. Ma…

 

THE MINE

A poetic and not so poetic visual and sound impression from the interior of a coalmine.

 

regia/director victor asliuk
sceneggiatura /screenplay
victor asliuk
fotografia/cinematographer
anatol kazazaev
genere /genre
documentario – documentary
formato originale/original format
16 mm – color
durata/running time
16’
anno di produzione
2004
paese di produzione/country of production
bielorussia – belarus
produzione/production
belarusfilm – v. shenko

BIOGRAFIA

Victor Asljuk si è laureato nel 1994 all’Accademia Bielorussa delle Arti. Dal 1995 lavora presso gli Studi Belarusfilm.

FILMOGRAFIA

2004 The mine (documentario, documentary) 2003 Kola (corto, short) 2002 My Živjom na kraju (documentario, documentary) 1998 Dobryi večer, sad, sad (documentario, documentary) 1997 Večnaja tema (documentario, documentary) 1996 Zabytie nebesa (documentario, documentary) 1994 Sljozy bludnogo syna (documentario, documentary).

 

SINOSSI

Un’impressione visiva e sonora poetica, ma non del tutto, dall’interno di una miniera di carbone.

 

DAD’S CAR

Dad’s Car rappresenta il monodramma interiore dell’autore che analizza un rapporto intimo e doloroso con il padre deceduto. Il rapporto padre-figlio, già di per sé complesso, si trasforma in un triangolo amoroso quando entra in scena un’automobile d’epoca avuta in eredità…

 

regia/director stanislav tomic
sceneggiatura /screenplay
stanislav tomic
fotografia/cinematographer
stanislav tomic, srdjan keca, miroslav rajcic
musica / music
none
suono / sound
mono
cast/cast
stanislav tomic, mile arsic, dragan manojlovic, braca petkovic, bosko kazimirovic, zoran jaksic, pavle jaksic, mihajlo filipovic, irena mramor
genere /genre
documentario – documentary
formato originale/original format
mini dv – color
durata/running time
18’ 34’’
anno di produzione
2004
paese di produzione/country of production
serbia
produzione/production
ateliers varan belgrade
distribuzione/distribution
ateliers varan belgrade

BIOGRAFIA

E’ nato a Belgrado (Yugoslavia) nel 1975. Dopo aver frequentato la 6° Ginnasio nella sua città natale si trasferisce nel New Hampshire (USA) dove frequenta la scuola superiore. Si laurea poi all’Università del Montana (USA) in filosofia e jazz. Rientra in Europa e studia in Svezia composizione musicale, la lingua e la storia svedese. Nel 2004 a Belgrado segue un intensivo workshop sul film documentario. Ha lavorato come consulente e copywriter per clienti come Toyota, Peugeot, Sony, Ikea, McDonalds ecc. E’ fondatore della casa di produzione di documentari “Ateliers Varan Belgrade”.

 

FILMOGRAFIA

2004 Un poco loco (documentario, documentary); Tatin auto (documentario, documentary) 2003 Ĉizma glavu čuva (documentario, documentary); Za stolom (documentario, documentary) 2002 A day in a life of an angel documentario, documentary).

 

SINOSSI

Dad’s Car rappresenta il monodramma interiore dell’autore che analizza un rapporto intimo e doloroso con il padre deceduto. Il rapporto padre-figlio, già di per sé complesso, si trasforma in un triangolo amoroso quando entra in scena un’automobile d’epoca avuta in eredità. Per il padre la macchina rappresenta un sogno d’infanzia divenuto realtà, ma per il figlio non è altro che un vano tentativo di ristabilire una sorta di contatto con il padre morto. Com’è possibile gestire un’eredità così emotivamente preziosa? Il figlio scopre che forse a certe domande non ci sono risposte.

 

FOOD

Il cibo è un bisogno primario quotidiano. E la consegna di cibo a domicilio sta diventando una delle forme più banali per soddisfare questa necessità nella realtà urbana. Alla base di tutto c’è il dialogo tra i due protagonisti di questo processo: chi ordina e chi consegna, natura e flusso della transazione…

 

regia/director péter fazakas
sceneggiatura /screenplay
péter fazakas
fotografia/cinematographer
tamás lajos
musica
le hammono inferno
suono
stereo
cast/cast
hermina fátiol
genere /genre
fiction
formato originale/original format
16 mm – color
durata/running time
4’ 33’’
anno di produzione
2003
paese di produzione/country of production
ungheria/unghery
produzione/production
filmpositive productions

BIOGRAFIA

Nato a Budapest nel 1967, Péter lavora alla regia di spot pubblicitari dal 1997. Ha studiato Lingua Inglese e Audiovisivi presso l’università ELTE di Budapest. Ha lavorato anche come attore e copywriter.

 

SINOSSI

Il cibo è un bisogno primario quotidiano. E la consegna di cibo a domicilio sta diventando una delle forme più banali per soddisfare questa necessità nella realtà urbana. Alla base di tutto c’è il dialogo tra i due protagonisti di questo processo: chi ordina e chi consegna, natura e flusso della transazione. Ma non questa volta. In questo contesto dal cibo scaturisce un conflitto esistenziale quotidiano che congiunge i due estremi (chi trasporta e chi riceve) in un duello psicologico snervante. Il ragazzo delle consegne è un omone istintivo e sudaticcio che svolge un lavoro praticamente fisico. Il suo nemico è una ragazza apparentemente fragile, forse interiormente frustrata, ma fredda come il marmo e provocatoriamente sincera nei confronti del prossimo. Tra i due è il ragazzo delle consegne ad essere meno preparato allo scontro ed è lui che accusa maggiormente il colpo. Non è in grado di capire né di sostenere le domande inquisitorie su un processo tanto semplice e ovvio come quella della consegna. Il “colpo di grazia” esistenziale della ragazza è il più crudele in assoluto: gli rinfaccia la sua sprezzante percezione di quello che il ragazzo rappresenta ai suoi occhi. La terribile arma usata è una dei più potenti simboli dello stile di vita metropolitano: la plastica. L’uomo si allontana distrutto, ma consolato dalla sua carnefice. La ragazza, infatti, resta lì e mangia. La transazione è completa. La vita continua, al ristorante arrivano nuovi ordini, la plastica sopravvive.

 

IN TRAM

Milano, foschia mattutina. Come ogni giorno Franco arriva trafelato alla fermata del tram. Piccoli particolari catturano la sua attenzione: c’è nell’aria qualcosa di strano, ma cosa? Sul tram un giovane uomo a cui Franco chiede un’informazione, gli risponde in inglese. Eppure è italianissimo…

 

regia/director filippo soldi
sceneggiatura/screenplay
carlo giuseppe gabardine, filippo soldi
fotografia/cinematographer
aldo di marcantonio
montaggio/editing
giuseppe pagano
musica/music
enrico elia
cast/cast
piera degli esposti, gigio alberti, carlo giuseppe gabardini
genere/genre
fiction
formato originale/original format
35 mm – color
durata/running time
9’
anno di produzione
2003
paese di produzione/country of production
italia
produzione/production
company caro film srl
distribuzione/distribution
company gruppo pasquino

BIOGRAFIA

Seriamente intenzionato a frequentare il VGIK (la scuola di cinema di Mosca), ha invece preso una laurea in Lettere Moderne alla Statale di Milano (1993) e il diploma di drammaturgia e sceneggiatura alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” (1995), sempre di Milano. Ha lavorato nel teatro e nel cinema in qualità di aiuto con registi come Luca Ronconi, Werner Schroeter, Monica Conti dal 1996 al 2001, Aurelio Grimaldi, Lino Capolicchio, Diego Ronsisvalle e altri. Ha tenuto laboratori teatrali, firmato la regia di alcuni spettacoli e realizzato alcuni documentari come Cremona – il sapore di una città o Fernanda Pivano racconta Bukowski.

FILMOGRAFIA

2003 In Tram (corto, short)

 

SINOSSI

Milano, foschia mattutina. Come ogni giorno Franco arriva trafelato alla fermata del tram. Piccoli particolari catturano la sua attenzione: c’è nell’aria qualcosa di strano, ma cosa? Sul tram un giovane uomo a cui Franco chiede un’informazione, gli risponde in inglese. Eppure è italianissimo. Tutti questa mattina parlano in inglese:in inglese sono gli annunci sonori del tram, in inglese i manifesti: da oggi l’inglese è la lingua ufficiale che la nuova normativa CEE ha stabilito per tutta Europa. Franco si era “distratto”, se ne era dimenticato, o aveva frainteso. E adesso? O si adegua, o…

 

CHILD IN TIME

Un “baroque’n’roll” film su un bambino nel tempo. Su un bambino prigioniero dell’era del socialismo, del cattolicesimo e del rock. Su una famiglia, sullo stato e sull’universo spirituale. Su un fratello e una sorella. Su una famiglia, sulla quale poggia tutto l’universo…

 

regia/director child in time
sceneggiatura/screenplay
maja weiss
fotografia/cinematographer
bojan kastelic
montaggio/editing
peter braatz
musica
chris eckman
suono / sound
peter braatz, julij zornik
cast/cast
anja voducek, gregor protocnik, polona juh, peter musevski, metod pevec
genere /genre fiction
formato originale/original format
35 mm – color
durata/running time
15’ 57’’
anno di produzione
2004
paese di produzione/country of production
slovenia
produzione/production
bela film
distribuzione/distribution
slovenian film found

BIOGRAFIA

 

Nasce a Stari Grad nel 1965. Conclude gli studi superiori a Spalato. Artista freelance, è una professionista nel campo dell’animazione, del fumetto e dell’illustrazione. Vive e lavora a Zagabria.

 

FILMOGRAFIA

2004 Triptih (corto, short) 1999 A lone man’s garden (corto, short) 1995 Young man with roses (corto, short) 1993/1994 Dreamland (corto, short) 1993 The sword of light (corto, short) 1992 The rose (corto, short) 1998 Butterflies (corto, short)

SINOSSI

Un “baroque’n’roll” film su un bambino nel tempo. Su un bambino prigioniero dell’era del socialismo, del cattolicesimo e del rock. Su una famiglia, sullo stato e sull’universo spirituale. Su un fratello e una sorella. Su una famiglia, sulla quale poggia tutto l’universo. Sulla guerra nelle relazioni umane, sulla fuga e sull’amore.

 

CIGARETTES AND COFFEE

L’autobus lascia il signor Tomescu nel centro di Bucarest, di fronte al ristorante Graceland. Entra e si accomoda al tavolo dov’è seduto Vlad. Il signor Tomescu è un uomo sulla sessantina. Vlad l’ha invitato durante la pausa pranzo per ascoltare i suoi problemi. Fresco di licenziamento…

 

regia/director cristi puiu
sceneggiatura/screenplay
cristi puiu
fotografia/cinematographer
oleg mutu
montaggio/editing
dana bunescu
suono/sound
dolby
cast/cast
victor rebengiuc, mimi branescu
genere /genre
fiction
formato originale/original format
35 mm – color
durata/running time
13’
anno di produzione
2004
paese di produzione/country of production
romania
produzione/production
temple film
distribuzione/distribution
romanian film centre

BIOGRAFIA

Nato a Bucarest il 3 aprile 1967, ha conseguito la laurea presso l’Ecole Supérieure d’Art Visuel di Ginevra nel 1996.

 

FILMOGRAFIA

2004 Cigarettes and Coffee (corto, short) 2001 Stuff &Dough (corto, short) 1998 Asylum (documentario, documentary) 1996 Bucharest, the North Railway Station (documentario, documentary) 1995 (corto, short) 1994 There’s No Place Like Home (corto, short) 1993 Interiors (corto, short).

 

SINOSSI

L’autobus lascia il signor Tomescu nel centro di Bucarest, di fronte al ristorante Graceland. Entra e si accomoda al tavolo dov’è seduto Vlad. Il signor Tomescu è un uomo sulla sessantina. Vlad l’ha invitato durante la pausa pranzo per ascoltare i suoi problemi. Fresco di licenziamento – 2 anni prima del previsto – il signor Tomescu chiede a Vlad di aiutarlo a trovare un nuovo lavoro.

 

COSE CHE SI DICONO AL BUIO

Cose che si dicono al buio è un digital corto che parla di ragazzi. Che li spia in una notte qualsiasi della loro vita. Un giorno apparentemente come gli altri, un sabato sera di fine settembre, i ragazzi sono allegri e motivati. Claudia sta finendo di truccarsi, sono pronti per uscire…

 

regia/director marco costa
sceneggiatura /screenplay marco costa
fotografia/cinematographer
maggi giacomini
montaggio/editing
filippo barbieri e marco costa
musica / music
marcello mercalli, folco peroni, luca raitano
suono
stereo
cast/cast alessandro tiberi, claudia zannella, andrea mocchi, eros galbiati, alessandra mastronardi
genere /genre fiction
formato originale/oeiginal format mini dv – color
anno di produzione/year of production
2004
paese di produzione / country of production
italia – italy
durata/running time
12’ 30’’
produzione/production
lucciola callarà

FANO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL
Secondo Premio Sezione Video
BIOGRAFIA

E’ nato a Roma il 25 marzo 1978. Si diploma al Liceo Classico S. Giuseppe Calasanzio. Nel 2001 si laurea in Lettere Moderne con indirizzo Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma, con una tesi su Pappi Corsicato e il Nuovo Cinema Napoletano.. Attualmente collabora con la rivista R360, scrive racconti e sceneggiature e realizza audiovisivi.

SINOSSI

Cose che si dicono al buio è un digital corto che parla di ragazzi. Che li spia in una notte qualsiasi della loro vita. Un giorno apparentemente come gli altri, un sabato sera di fine settembre, i ragazzi sono allegri e motivati. Claudia sta finendo di truccarsi, sono pronti per uscire. O quasi, quando a un certo punto, salta la corrente. O meglio, avviene il più grave blackout della storia italiana. Immersi nel buio più totale si sentono inizialmente sospesi, smarriti, quindi cominciano a prenderci gusto, a sentirsi liberati da quell’improvvisa carenza di stimoli (niente più musica, tv, elettrodomestici) e quando capiscono che probabilmente la luce non tornerà cosi presto come credono stranamente si rilassano, e gli viene voglia di giocare….

 

COME IERI

Una famiglia. Le loro serate passate di fronte ad un televisore, alla play station, al computer, senza mai comunicare. Una sera però va via la luce e sono costretti a cenare a lume di candela nel silenzio più assoluto…

 

regia/director luciano federico
sceneggiatura /screenplay
luciano federico
fotografia/cinematographer
raffaele massa e vladimir radovic
montaggio/editing
luca gazzolo
musica / music
luigi zaccheo
suono / sound dolby sr
cast/cast giorgio carosi, maria pia calzone, giulia steigerwalt, gabriele pompei
genere /genre fiction
formato originale/original format
35 mm – color
anno di produzione/year of production
2003
paese di produzione/country of production italia – italy
durata/running time 9’
produzione/production kubla khan

VISIONI ITALIANE
Premio Sky Lab

 

BIOGRAFIA

Federico Luciano è regista, sceneggiatore e attore.

2003 Anni di latta (sceneggiatore, scriptwriter); Musica leggera (videoclip); Come ieri (corto, short) 2002 Chissà perché(videoclip); Super stizion (corto, short)

SINOSSI

Una famiglia. Le loro serate passate di fronte ad un televisore, alla play station, al computer, senza mai comunicare. Una sera però va via la luce e sono costretti a cenare a lume di candela nel silenzio più assoluto. Si guarderanno negli occhi e scopriranno cose nuove, l’uno dell’altro…

 

CHYENNE

In un prato tra due palazzi una ragazzina, sopraggiunge silenziosamente alle spalle di un corvo. Chyenne, la ragazza, comincia un gioco a cui ben presto si unisce anche il corvo. Chi vincerà?

 

regia/director alexander meier
sceneggiatura /screenplay
alexander meier
fotografia/cinematographer
marco barberi
montaggio/editing
chris toph menzi, wim kolb
musica / music
balz bachmann
suono / sound
dolby digital sr
cast/cast
deleila piasko, henry
genere /genre
fiction
formato originale/original format
35 mm – color
durata/running time
4’ 48’’
anno di produzione/year of production
2004
paese di produzione/country of production
svizzera – swiss
produzione/production
fama film ag
distribuzione/distribution
filmcoopi

LOCARNO FILM FESTIVAL
Pardino d’Oro
BIOGRAFIA

È nato nel 1971 a Zurigo. Ha frequentato come stagista lo studio grafico di Ernst Hiestand + Partner AG. Ha fondato l’agenzia grafica Sign and Eels e ha lavorato come grafico freelance. Nel 2000 ha iniziato a lavorare come regista freelance, realizzando vari progetti. Dal 2001 insegna cinema e televisione alla F+F school Art & Media Design di Zurigo.

SINOSSI

In un prato tra due palazzi una ragazzina, sopraggiunge silenziosamente alle spalle di un corvo. Chyenne, la ragazza, comincia un gioco a cui ben presto si unisce anche il corvo. Chi vincerà?