LUCI E OMBRE, UN BILANCIO

[b]Pubblico in crescita continua per la rassegna di Maremetraggio e Alpe Adria Cinema, che si è conclusa martedì 11 novembre.[/b] Ventuno film europei, dieci appuntamenti serali, molti ospiti illustri e un pubblico sempre più numeroso, che nella serata conclusiva ha raggiunto le 300 presenze in sala al cinema Nazionale.
È un bilancio estremamente positivo quello della rassegna “Luci e Ombre”, l’iniziativa cinematografica realizzata a Trieste da Maremetraggio e Alpe Adria Cinema per “La fabbrica del cambiamento” per celebrare il trentennale della legge Basaglia, la rivoluzionaria riforma sulla salute mentale, nata a Trieste il 13 maggio 1978, che ha portato alla chiusura definitiva dei manicomi.
Inaugurata proprio il 13 maggio, “Luci e Ombre” ha portato al teatro Miela, al cinema Ariston e al Nazionale di Trieste, in due tranche successive, conclusesi l’11 novembre, film e documentari vecchi e nuovi, italiani e stranieri, inclusa un’anteprima nazionale, per ricordare come anche il cinema abbia saputo fornire un importante contributo alla riflessione sul disagio mentale.
È stata una panoramica estremamente variegata quella messa in campo nel corso della rassegna, che ha associato alle proiezioni cinematografiche gli incontri con i registi, gli attori e gli sceneggiatori dei film in programma.
Si è iniziato in primavera con un commovente film-capolavoro sulla follia come “Shine”, di Scott Hicks, per il quale Geoffry Rush ha vinto l’Oscar, per proseguire con una serie di film di vari registi italiani: Paolo Pisanelli, Amedeo Fago, Davide Del Degan, Marco Bellocchio, Nelo Risi. A chiudere la prima parte della rassegna, a fine giugno, sono stati invece un film kossovaro e due documentari rumeni, che hanno regalato al pubblico una visione più ampia sul problema del disagio mentale.
La sessione autunnale di “Luci e Ombre”, iniziata giovedì 16 ottobre e conclusasi martedì 11 novembre, ha ulteriormente allargato le prospettive della rassegna: si è partiti dal cinema contemporaneo dell’Europa orientale, per passare poi a una miniretrospettiva dedicata all’originalissimo regista italoamericano Peter del Monte. Il 30 ottobre è stata la volta del documentario “CIMAP! Cento italiani matti a Pechino”, di Giovanni Piperno, cui è seguito “Oppio, diario di una donna pazza”, film ungherese in anteprima nazionale. Serata riservata alla cinematografia italiana, invece, il 6 novembre, con la proiezione di due film che hanno già fatto storia: “Senza Pelle” e “Il grande cocomero”. L’ultimo appuntamento è stato infine dedicato al recentissimo film “Si può fare”, di Giulio Manfredonia, ispirato alla storia della cooperativa Noncello di Pordenone.
Grazie a “Luci e ombre”, il pubblico triestino ha potuto confrontarsi con i protagonisti dei film in rassegna: i registi italiani Giuliano Scabia, Amedeo Fago, Davide del Degan, Paolo Pisanelli, la regista rumena Alexandra Gulea, l’italoamericano Peter del Monte, Giovanni Piperno e Alessandro D’Alatri, la bravissima Anna Galiena, la triestina Ariella Reggio, i giovani interpreti Andrea Bosca e Pietro Ragusa e lo sceneggiatore Fabio Bonifacci si sono alternati in sala per raccontare genesi e lavorazione dei lungometraggi presentati, incluse le motivazioni che li hanno spinti a realizzare opere dedicate a una tematica così particolare e complessa come quella del disagio mentale.
Al pubblico la formula è indubbiamente piaciuta: dal primo all’ultimo appuntamento della rassegna il numero di persone che hanno assistito alle proiezioni è cresciuto di settimana in settimana in maniera esponenziale. Ai fedelissimi che hanno seguito la rassegna fin dall’inizio si sono aggiunte gradualmente sempre più persone, fino ad arrivare, nella serata di chiusura al Nazionale, dedicata alla proiezione della pellicola “Si può fare”, di Giulio Manfredonia, a una sala gremita, senza un posto a sedere libero.
Visto il particolare filo conduttore della rassegna e le delicate tematiche trattate, si tratta davvero di un risultato importante, che dimostra l’esistenza di un pubblico che gradisce le pellicole di qualità molto più vasto anche rispetto alle più rosee previsioni.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.