Diario di bordo – Day 02

Rovesci d’acqua erano previsti per domenica sera, invece questa calda e per certi versi anomala estate , ci vede tranquilli e sereni, nel nostro ruolo di spettatori…. asciutti. Presentazioni dinamiche e divertenti, insieme alla direttrice del Festival Chiara  Valenti Omero, che tra l’altro introduce i piccoli ma gagliardi ed acutissimi protagonisti dello spazio artistico SWEETS- 4 kIDS.

Eccole, le immagini scorrono nette sullo schermo e sono di quelle da ricordare: AN AFTERTHOUGHT di Matteo Bernardini merita tutto il nostro consenso. Si tratta di una originale e poetica rilettura della favola di Peter Pan, che dalla vertigine di uno schema horror trasfonde in fiaba e metafora esistenziale.

Un amico storico ed affezionato non solo della nostra manifestazione, ma della scena artistica triestina tout-court, vale a dire Lorenzo Acquaviva, presente alla serata, è il… doppio protagonista di IO E ME STESSO di Diego Cenetiempo. Una storia surreale, ben interpretata e altrettanto diretta.

Arriva invece dalla Germania un cortometraggio al femminile, diretto da Katharina Blanken; siamo di fronte ad un racconto che necessita di antenne psicologiche ricettive, per comprendere a pieno tutte queste finestre popolate di varie umanità, diurna e notturna. Titolo del cortometraggio: KAMMERMUSIK – AUDIOVISUELLES GEBÄUDEKLANGPORTRAIT.

Sono veramente toccanti gli sguardi assetati di affetto, della piccola protagonista di SEMELE di Myrsini Aristidou: ella pretenderebbe dal padre un’attenzione ed un affetto forse impossibili, ma un incidente scioglierà un poco di quel gelo perenne.

Salutiamo con una risata multicolore lo spassoso camaleonte ingordo pensato da Tomer Eshed, che con la sua opera di animazione OUR WONDERFUL NATURE-THE COMMON CHAMELEON propone un curioso documentario faunistico.

Appartiene al nostro Massimo Ottoni il frammento bellico-musicale intitolato: LO STEINWAY; una riflessione sulla crudeltà della guerra contrapposta ad un antidoto armonico, vivamente poetico e sentito.

Di nuovo incomprensioni tra un padre ed una figlia, rimorsi e rimpianti senza scampo per il lavoro di animazione di Tal Kantor, che si avvale di un non comune virtuosismo a livello illustrativo.

Ognuno di noi è protagonista e a volte vittima del proprio scenario, ordito dal Destino più o meno in vena di facezie; ne sanno qualcosa gli strampalati protagonisti di DECORADO di Alberto Vazquez , sballottati in un’orbita grottesca.

Non sarebbe dispiaciuto ad un maestro di cattiveria cinematografica quale è Quentin Tarantino, il film THE LONG ISLAND WOLF di Julien Lasseur ; pepata satira dei moduli narrativi hard-boiled, conquista la palese approvazione del pubblico in sala.

Mentre una piacevolissima brezza cala su Piazza Verdi, eccoci a contemplare URBAN AUDIO SPECTRUM di Marina Schnider, di nuovo una maniera originale e inconsueta di parlare di materiali audiovisivi e sonori.

Sono indiscutibilmente carismatiche le pestifere vecchiette in pieno raptus tardo-erotico create da Brianne Nord Stewart per il suo BEAT AROUND THE BUSH, satira di costume sul diritto alla sessualità anche per gli over – settanta.

Sù come sia difficile nuotare attraverso le acque tempestose dell’adolescenza e della prima giovinezza, sembra sia già stato detto tutto, invece si tratta di una navigazione senza fine; ne sa qualcosa Valeria Sochyvets che con il suo KROV ipotizza un approdo originale.

Quanto meno eterogenea è la compagine umana inventata da  Hasan Can Dağlı per il suo SIYAH ÇEMBER, che tiene fede al vecchio motto di Sir  Arthur Conan Doyle: il mistero è la chiave di lettura per tradurre la realtà.

Le immagini sul grande schermo si congedano con i tre minuti di HATCHET di Jim Powers, dove un paesaggio innevato fa da sfondo ad una vicenda di grana quasi thrilling.

La nostra attenzione viene attirata dal bellissimo vestito viola pervinca di una giovane spettatrice,e con questo tripudio di colori e visioni vi diamo appuntamento a lunedì sera.

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                          Riccardo Visintin

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