Diario di bordo 8 luglio

QUEL BAGNO DI SPUMA NELLA FONTANA DI TREVI…
Maremetraggio 2011 vive la sua fase più piena ed euforica, quella da gustare attimo per attimo.
Mentre l’Italia è sotto la morsa di un caldo a dire poco tropicale, puntuali come non mai siamo al Giardino Pubblico per la consueta serata di cortometraggi.

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Di bianco vestito, sorridente e simpatico, il giovane Andrea Bosca è arrivato a Trieste ed è proprio come ce lo aspettavamo: semplice e simpatico.
Inizio serata all’insegna di una memoria cinematografica collettiva a cui tutti siamo molto legati: “DOLCE VITA MAMBO!” di Antonello Sarno è un backstage ritrovato dallo squisito bianco e nero; ritroviamo Mastroianni, Anita Ekberg e Fellini al loro apogeo, tra un brindisi a via Veneto e qualche flash fotografico impertinente. Omaggio sentito e apprezzato.
L’autrice spagnola Cristina Molino vuole giocare con le mille possibilità della cinepresa e del montaggio; il suo “TE VAS?” immobilizza gli attori in pose quasi teatrali, ma sono azioni sceniche ingessate a tutto favore del cortometraggio, che oltrepassa la soglia del Reale.
Produce la Think Mol, ed è una gradevolissima proiezione.
“STANKA GOES HOME” di Maya Vitkova sventola bandiera bulgara, ed è una traversata attraverso le grigie scale di un condominio; la desolazione umana e il senso di impotenza possono acuirsi anche in situazioni di disagio quotidiano; un’altra ennesima dimostrazione di come il cinema “al femminile” riesca sempre a fornire una chiave di lettura alternativa.
“SZULETESNAP” di Sandor Csukas puntualizza quello sguardo a volte “spostato” dal baricentro consueto del mondo dell’infanzia che non tutti sono in grado di concretizzare.
Si tratta di un lavoro ungherese sempre condotto all’insegna del understatement.
Mentre, come simpatiche formiche cinefile, le presenze del backstage di Maremetraggio non perdono un frammento della serata, arriva la finale, fulminante visione del cortometraggio fuori concorso “VIVERE UNA FAVOLA” di Alice Tomassini.
A parere di chi scrive è un lavoro di ineguagliabile delicatezza, un ritratto di bambina sola o comunque in area di solitudine perenne, dalla straziante veridicità; complimenti sinceri ad un’autrice che salta a piè pari ogni trappola di déjà vu o peggio ancora di retorica, per offrirci una meteora di immagini sul mondo dei piccoli che non dimenticheremo.
La presenza del già citato Andrea Bosca permette la proiezione successiva ai corti del lungometraggio “AMORE, BUGIE E CALCETTO” di Luca Lucini, dove il talento ancora embrionale di questo giovane interprete appare comunque presente.
Esiste tutta una nuova corrente del cinema italiano che può contare su presenze nuove ed incentivate ad una maturazione artistica; come sempre Maremetraggio permette un proseguimento interpersonale delle visioni appena assimilate mediante gli incontri aperti al pubblico.
Sede preposta quest’anno, come già relazionato nei giorni scorsi, è l’Hotel Savoia Excelsior Palace dove Andrea Bosca lui meme sabato mattina sarà a colloquio.
Tra le presenze non ancora citate di Maremetraggio 2011 ci ha colpito per umanità e semplicità l’americano Mark Shilling: critico cinematografico, esperto di arti visive specialmente di area nipponica, si è subito ambientato tra le personalità italiane del nostro festival.
Last but not least, chi ama lo sport e quel senso quasi poetico dell’agonismo, avrà apprezzato venerdì sera il film “TATANKA” di Giuseppe Gagliardi: altro nome nostrano da tenere d’occhio.
Appuntamento a sabato, stavolta già dalla mattina per i succitati incontri all’Hotel Savoia e per gustare le eccitanti cerimonie di premiazione.
Tutta materia del prossimo diario di bordo, che non mancheremo di arricchire con le ultime avventure vissute.

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