Diario di bordo 2 luglio

DI APPRODO IN APPRODO …
E la nave va, chiosava Federico Fellini nel 1983, in uno di quei suoi sogni bagnati di euforia bambina che rammentiamo con rimpianto.
La nave – inutile ometterne la presenza in città – più che andare è venuta in tutto il suo piacevole ingombro; la Favolosa ancora una volta dimostra che il mare è una scia infinita di attrazione e favola.

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Trieste vive un sabato pomeriggio di Luglio all’insegna del turismo e le presenze straniere si mescolano a quelle locali. Molto traffico e tanta colorata confusione, noi comunque con mezzi di fortuna raggiungiamo puntuali il Giardino Pubblico. Che bello vedere le storie ben recitate, gli attori aderenti ai ruoli, le battute che sgorgano spontanee come se non potessero essere diverse da quelle che sentiamo.
Pippo Mezzapesa già conosciuto in altre edizioni di Maremetraggio è consapevole di avere al suo artistico servizio due mostri sacri del teatro italiano quali Piera Degli Esposti e Cosimo Cinieri; la prima conosciutissima per la carriera divisa tra palcoscenico e cinema, il secondo artista prediletto per Carmelo Bene: come si può non centrare una storia con cotanta ricchezza recitativa? L’ALTRA META’ parla di amore e dolore nella cosiddetta quinta stagione, ma anche le foglie anziane brillano prima di cadere dall’albero.
Ancora cinematografia italiana giovane con TRE ORE di Annarita Zambrano, quasi una versione più drammatica del lontano “il Giovedì” di Dino Risi con Walter Chiari; lì un padre incontrava il figlioletto un solo giorno la settimana, qui la grana narrativa si fa plumbea: Rolando Ravello, condannato per omicidio, attraverso un sentiero irto di ostacoli prova ad imbastire un dialogo con la figlia. Emozione a piene mani.
Dalla Spagna proviene EL CORTEJO che in un contesto cimiteriale prova a raccontare un confronto  uomo-donna  dai connotati non del tutto espressi.
Verde ed oro sono i colori della bandiera brasiliana, ma le sfumature in bianco e nero, certi angoli che non si possono decriptare cromaticamente sono al centro del corto di animazione MEU MEDO di Murilo Hauser.
Dalla più vicina Croazia arriva invece TULUM di Dalibor Matanic, ancora una volta introspezione femminile attraverso una mediazione cinematografica senza esagerati calligrafismi.
Ecco poi uno dei piatti forti – ovviamente a parere di chi scrive – della serata; fantascienza allucinata e convulsa come solo chi ha il coraggio di uscire dai cancelli del consueto sa fare, YURI LENNONS’ LANDING ON ALPHA 46 di Anthony Vouardoux è una centrifuga visiva ruotante intorno ad un astronauta che uscito dall’astronave madre si ritrova in una sorta di Big-Bang spaziale; applausi convinti da parte del pubblico.
Ancora avanti con FARD della coppia Luis Briceno e David Alapont: narrativa d’animazione e d’anticipazione dove sagome stilizzate interagiscono in un labirinto apparentemente già sintonizzato; paese di produzione è la Francia, promuove il lavoro la Metronomic.
Seconda apparizione nella medesima serata per la superlativa Piera Degli Esposti: stavolta è la surreale cuoca alle soglie del ritiro, impegnata in un passaggio del testimone caricaturale e … saporito. Quando la protagonista apre le porte della sua credenza ove giace una collezione di delizie alimentari degne di Gualtiero Marchesi, gli spettatori non trattengono una collettiva risata: in epoca salutista, un omaggio convinto alla gourmandises. Tutto ciò in COME SI DEVE di Davide Minnella.
DAISY CUTTER di Enrique García e Rubén Salazar proviene dalla Spagna e si colloca in quella placenta di narrativa animata che non tutti sono in grado di concretizzare.
Ci allontaniamo decisamente dal mondo dei sogni per una claustrofobica, cattiva vicenda “al maschile”: in condizioni di estremo disagio fisico, gli uomini producono il peggio di loro stessi, quasi che l’adrenalina agisse in modo survoltato. Scene di pestaggi, di perdita di controllo, rese in modo aggressivo. Dirige l’australiano Ariel Kleiman, il cortometraggio è intitolato DEEPER THAN YESTERDAY.
Suggello della soireé la produzione tutta italiana di SOLO UN GIOCO di Elisa Amoruso, e come già detto in altri contesti il connotato narrativo femminile conserva sempre una percentuale di “non detto”.
Parallelamente nelle sale del teatro Miela è partita la sezione Ippocampo venerdì 1 Luglio con il lungometraggio di Emiliano Corapi SULLA STRADA DI CASA e stasera con DICIOTTANNI – IL MONDO AI MIEI PIEDI  di Elisabetta Rocchetti, che ricordiamo simpatica presenza gli anni scorsi a Maremetraggio e indimenticabile protagonista dell’ IMBALSAMATORE di Matteo Garrone.
Appuntamento a domenica sera per vivere un altra collettiva occasione di confronto cinematografico.
Riccardo Visintin

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