Diario di bordo di sabato 27 giugno 2009

Sabato pomeriggio, cantava Claudio Baglioni: per lui era il fulcro temporale di un esasperato romanticismo, per noi il momento di un tuffo nel mondo giovane.
Ecco infatti al Maremetraggio Village arrivare i protagonisti della sezione Corallino: ragazzi greci ed italiani, tutti assieme appassionatamente.
Poi il sole batte in ritirata, tutto si risolve in pioggia, ma… niente paura, l’entourage di Maremetraggio, abituato ai capricci di giugno, sposta le proiezioni all’interno del teatro Miela.
Denuncia sociale (con tanto di riferimento ipse dixit al poeta Sandro Penna) per “Treni Strettamente Riservati” di Emanuele Scaringi, che punge ed insinua utilizzando il luogo che per antonomasia rappresenta la divisione tra classi: il treno; “Kater” della tedesca Tine Kluth è un delizioso lavoro d’animazione, con protagonista un felino adorabile alle prese con le sue nove vite e con l’amore.
Clericale, accompagnato dall’organo di J.S. Bach, “Lapsus” dell’argentino Juan Pablo Zaramella, propone una suora così curiosa da perdere prima la testa e poi altre parti del corpo: riuscirà a ricomporsi? Il pubblico in sala ride di cuore, inequivocabile segno di successo.
“Men At Work” di Fausto Caviglia è un sarcastico ritratto di due imbroglioni morali: entrambi al telefono, mitizzano esperienze lavorative ed appuntamenti, totale frutto della loro fantasia.
“L’Amore Non Esiste” di Massimiliano Camaiti, dove un menagramo anti-Cupido si accorge che quando scocca la scintilla l’unica chance è cedere.
Ancora animazione tutta da ridere per “Il Naturalista”, del quartetto Barbera-Lo Presti-Parodi-Tozzi, protagonista un amante della vita agreste che falcidia mezzo mondo animale prima di un capovolgimento delle cose ai suoi danni.
“Mother, Mine” della britannica Susan Everett è un terribile racconto di ricongiungimenti filiali, ma il tutto si trasforma in murdery tale: ambientazione e interpreti da dieci e lode.
“Whatever Turns You On” (Irlanda) ci mostra un giovane senzatetto e il suo impegno per guardarsi in santa pace un po’ di football alla tv: molta ironia e un monito intrinseco verso il rifiuto della diversità.
Co-produzione tra Germania e Cuba, “Nada, Regla, Nada!” è una favola acquatica sulla volontà di raggiungere i propri obiettivi; per la propria figlia, la donna protagonista, sarebbe (è) capace di attraversare gli oceani.
“18 Segundos” della coppia Zacharias – Mac Gregor, dal finale impressionante, gioca sulla poca attenzione di noi tutti ai ritmi del quotidiano.
Si arriva così a “Love”, di Cristian Solimeno (Inghilterra) uno dei lavori più crudi e visivamente forti tra quelli in cartellone quest’anno.
Si parla di amore, malattia, morte, il tutto in modo non convenzionale.
Ancora british wave per “Operator”, di Matthew Walker, onirica conversazione telefonica con qualcuno che sta molto più in alto. E’ ancora animazione di rango, dove l’avidità umana viene dipinta come la peggiore delle tragedie.
La vicina Slovenia ci offre il caloroso, dolce ritratto senile di “Vucko”, a firma Matevz Luzar. Molto partecipe, in merito, il pubblico presente.
“Bankenkrise” del duo Penzek-Frickey ironizza sulla contingente crisi economica, con gustoso senso del paradosso.
“A Bicycle Trip” dei nostri Veracini-Nambiar-Avoletta, ci riporta agli antesignani della droghe lisergiche e ai loro curiosi esperimenti.
“Ogni Giorno” di Francesco Felli, cortometraggio molto atteso, è accorato canto della terza età: un uomo perde la memoria e rivive quotidianamente il giorno in cui si dichiarò sentimentalmente; a dir poco superlativi Carlo Delle Piane e Stefania Sandrelli.
Conclusione in gran spolvero con “Oktapodi” (Francia) del sestetto Bocabeille-Xavier Chanioux-Delabarre-Marchand-Marmier-Mokhberi: una coppia di polipi vince con la forza dell’amore ogni pervicace attentato… umano.
Appuntamento a domenica sera.

Riccardo Visintin

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