Per Rade il successo è dopo la pioggia

Rade Serbedzija ha recitato nel film di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut (1999), in Mission Impossible II (2000) di John Woo, in Snatch (2000) di Guy Ritchie e nel film diretto da Clint Eastwood: Space Cowboys (2000)…

Rade Serbedzija
Per Rade il successo è dopo la pioggia

Jimmy Milanese (JM): Come hai ottenuto il ruolo in Eyes wide shut di Stanley Kubrick?

Rade Serbedzija (RS): Come molti altri attori al mondo, avrei voluto recitare in un film di Stanley Kubrick. Ho fatto il provino per la parte, Kubrick ha apprezzato e mi ha dato la parte. Dopo esserci incontrati sul set per la prima volta, abbiamo iniziato a girare. In realtà il copione prevedeva tre scene, ma una è stata tagliata: in questo modo, ho recitato in tre scene nell’arco di due mesi ed è stata veramente un’esperienza esaltante, mi sono davvero divertito. Non avevo la sensazione di stare sul set e basta, mi pareva piuttosto una specie di laboratorio di Stanley Kubrick. Era veramente strano! Quando si lavora con un uomo così grande e meraviglioso, si può affermare che manchino sempre le parole per spiegare e descrivere l’esperienza vissuta. In parole molto povere, potrei dire che è stata un’esperienza indimenticabile o la miglior cosa che abbia mai fatto in tutta la mia carriera… è vero, ma non è sufficiente a spiegare cosa ho provato. Stanley Kubrick era così speciale!

JM: Cosa ti ha trasformato da attore teatrale e scrittore in un attore professionista?

RS: Sì, sono un attore e direi che è anche il mio punto di forza! Mi piace pensare all’arte, se si possiede una relazione privilegiata con l’arte, si può provare a fare cose nuove, non solo recitare. Sono stato regista teatrale, dirigendo dodici spettacoli e ho anche lavorato in teatro. Ho pubblicato tre raccolte di poesia nella mia lingua (croato, ndr) e faccio anche il musicista, cantante, per l’esattezza. Domani teniamo infatti un concerto. Mio figlio suona la chitarra e fa anche il regista. Ho un figlio e quattro figlie, una di esse recita anche una piccola parte nel film di Orgnani.

JM: Secondo me, un attore nato per la parte che ha sostenuto è Alex: Malcom McDowell in Arancia meccanica. Nei tuoi lavori, il Bene ed il Male si presentano insieme?

RS: Sai, ci sono sempre i cattivi nei film di Stanley Kubrick… hai presente il Male in The shining? Forse anche il personaggio di Tom Cruise in Eyes wide shut è cattivo, chi lo sa! Adoro questo film e molte persone mi hanno detto che è il film più importante che abbiano mai visto. Ma molte altre mi hanno dichiarato che non è un buon film e si sono dette stupite che Stanley Kubrick abbia realizzato un film così brutto. Tra me e me, mi dicevo che nessuna di queste cose era vera, perché è uno dei film di Kubrick e lui era talmente grande, un così straordinario regista, che aveva il diritto di fare ciò che voleva! Non si può confrontare Eyes wide shut ad altri film, perché rappresentava uno dei suoi sogni! Dipende veramente dal fatto di piacere o no, ma, alla fine, penso che sia questione di quanto le persone vi si riconoscano. Ho visto tanti spettatori spaventati da ciò che avevano visto!

JM: Citando Stanley Kubrick… “Nei film non si tenta di fotografare la realtà, bensì l’immagine della realtà”. Lo pensi anche riguardo al film Ilaria Alpi, il più crudele dei giorni, ciò che veramente li ha portati alla morte è stato tralasciato o messo in secondo piano?

RS: È difficile confrontare questo film con un qualsiasi film di Stanley Kubrick… qualunque film è difficile da confrontare con un film di Stanley Kubrick! Il giovane regista Ferdinando Vicentini Orgnani ha diretto un bel film coraggioso. Narra la storia di due giovani giornalisti morti compiendo la loro missione, seguendo I propri pensieri e il motivo sottostante alla scelta della professione. Dobbiamo essere fieri di persone come Ilaria Alpi e Miran Hrovatin morti per la verità. Ovviamente è sempre difficile mostrarlo in un film, la loro storia era sicuramente molto più forte! Ma penso che Ferdinando abbia scelto un buon modo per farlo, mentre girava il film, sentivo che stava realizzando un documentario duro. Gli americani avrebbero fatto un film completamente diverso sullo stesso argomento, si sarebbero inventati fatti molto interessanti ecc.… Mi piace molto il modo in cui Ferdinando ha realizzato questo film, con l’intento di essere onesto e semplice e proprio per questo avevo la sensazione di lavorare in un vero documentario. Ora aspetto di vedere se avevo ragione!

JM: Per quanto riguarda il “director’s cut”, tu hai sostenuto il ruolo di Jiri nel film Prague Duet, un uomo buono che si innamora di una donna americana, il cui padre è responsabile di tante morti durante il nazismo. Sembra che tu reciti con un’intensità assolutamente naturale e ciò mi ha molto colpito. Sei stato fortemente coinvolto dalla parte?

RS: Adoro questa storia. Roger Simon ne ha scritto la sceneggiatura e lo ha diretto. Ricordo quando mi ha chiamato, ero a Praga e stavo girando The saint, mi disse quanto gli era piaciuta la mia interpretazione in Prima della pioggia, poi mi disse che stava scrivendo un copione per me. L’ho ricevuto e ne sono stato molto sorpreso ed impressionato, era veramente un buon copione, mi piacque proprio tanto. Mi ci sono riconosciuto immediatamente, per via della mia storia, della mia vita e dell’atroce guerra che ha devastato l’ex-Jugoslavia. Tutto il mio destino è stranamente simile a certe storie, quali Prague Duet e certe storie di guerra riguardanti profughi, un mondo terribile, fatto di nazionalismi come li vediamo adesso, come testimoni della nuova Guerra in Iraq, mentre povera gente muore sotto i nostri occhi. Ed è meglio che mi fermi ora o finirò per dire qualcosa contro l’America!

JM: In un’intervista precedente, hai detto che esistono somiglianze tra il ruolo in Miran Hrovatin ed il ruolo sostenuto in “Prima della pioggia”. Puoi dircene di più?

RS: Certo, sia Aleksanderdi Prima della pioggia che Miran Hrovatin sono personaggi coraggiosi in uno scenario di guerra. Aleksander viene ferito da qualche parte in Slovenia ed alla fine viene ucciso dai suoi parenti in Macedonia. Sì, presentano certe somiglianze, principalmente perché sono storie di coraggio, due personaggi forti e molto coraggiosi, Aleksander e Miran Hrovatin.

JM: Nel tuo tempo libero sei uno scrittore e scrivi anche libri di poesie. Quale ruolo negli oltre cinquanta film a cui hai partecipato rappresenta meglio il tuo lato poetico?

RS: A dire il vero ho partecipato a più di un centinaio di film e ho interpretato talmente tanti personaggi! Quando ero più giovane, interpretavo soprattutto ruoli eroistici nel mio paese, per la TV o per il cinema. Ma sono fiero di aver lavorato con uno dei maggiori registi jugoslavi, Zivojin Pavlovic. Ho recitato in cinque suoi film e mi sentivo come se fossi il suo soldato e lui il mio generale! In quel periodo, in Jugoslavia, durante il socialismo, eravamo liberi ed amavo il mio paese. Ma, talvolta, questo socialismo, questo comunismo non amavano i movimenti democratici, troppa libertà o critica nei nostri film. Zivojin Pavlovic era coraggioso ed intelligente, pronto a parlare dei mali del socialismo. È stato uno dei maggiori registi dell’onda nera nel cinema jugoslavo.

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Rade Serbedzija ha recitato nel film di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut (1999), in Mission Impossible II (2000) di John Woo, in Snatch (2000) di Guy Ritchie e nel film diretto da Clint Eastwood: Space Cowboys (2000). Nel complesso ha realizzato, dal 1980 ad oggi, quasi cento pellicole, tra cui: Il grande Joe, Mare Largo, Polish Wedding e Il santo. Serbedzija ha inoltre partecipato a oltre 40 film prodotti dai più grossi studio nelle repubbliche della ex-Yugoslavia ed ha vinto due volte il Premio Golden Arena come migliore attore al Festival di Pola. Tra le sue apparizioni internazionali ricordiamo: Broken English e Prima della pioggia, quest’ultimo conosciuto anche con il titolo inglese Before the Rain e premiato con il Leone d'Oro al Festival di Venezia 1994. Per il suo ruolo in questo film Serbedzija ha vinto il premio della critica come migliore attore. Oltre ad essere un attore di talento sia al cinema che al teatro Serbedzija ha inciso diversi album, ha partecipato a due documentari, Stanley and us (1999) e Nu stanici u Puli (2002), e nel 2002 è apparso in alcuni episodi delle serie Spooks e Autograph.

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