Oltre al talento, è stato il destino a portare Giulio Pranno sulla strada di Gabriele Salvatores. Il regista stava cercando il protagonista del suo film Tutto il mio folle amore, Vincent, un ragazzo autistico che conosce per la prima volta il padre e parte con lui per un viaggio attraverso i Balcani. Salvatores voleva “qualcuno che non avesse tecnica, e che invece avesse cuore”. E così, cercando nella lista degli aspiranti attori scartati al Centro Sperimentale di Cinematografia, chiamando un nome sì e uno no, si è imbattuto in un ragazzo talmente calato nel personaggio da non riuscire a fermarsi allo stop del regista durante il provino. Il cuore, dunque, c’era, e anche quell’impeto eccezionale col quale Giulio Pranno attraversa Tutto il mio folle amore come una fiammata. Un debutto eccezionale suggellato dal Premio Prospettiva di ShorTS International Film Festival, la consueta scommessa sul futuro dei giovani talenti del cinema italiano che ha già premiato con lungimiranza, nel passato, Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Michele Riondino, Matilda De Angelis, Daphne Scoccia, Sharon Caroccia e Francesco Di Napoli.

La passione per la recitazione di Giulio Pranno, nato a Roma nel 1998, nasce da lontano, all’età di 12 anni, quando inizia a frequentare il teatro e se ne innamora immediatamente. Interpreta Puck in Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare (che, per gli imponderabili intrecci del destino, è stato anche l’adattamento scelto da Salvatores per il suo primo lungometraggio, nel 1983) e capisce che fare l’attore è la sua strada. Dopo tre anni di teatro amatoriale e la storica scuola di Teatro Azione, dove si è formato anche Elio Germano, l’attore al quale si ispira di più, Giulio prova ed entrare al Centro Sperimentale, ma viene scartato. Il resto, appunto, è storia. Da un’occasione mancata nasce un debutto eccezionale, a fianco di Claudio Santamaria, Valeria Golino e Diego Abatantuono. Il suo Vincent, che ha costruito assorbendo di persona la vitalità contagiosa di Andrea Antonello, il protagonista reale al quale il film è ispirato, resterà uno dei personaggi più travolgenti e inaspettati del cinema di questo decennio. Il primo assaggio di un talento purissimo che non vediamo l’ora di ritrovare sul grande schermo.

Elisa Grando