“Diario di bordo” della terza serata

Maremetraggio atto terzo. Nell’affollatissima arena estiva del giardino pubblico si è svolta una delle serate più interessanti sotto il profilo cinematografico. Ouverture “in crescendo” con “L’uomo più buono del mondo” di Edo Tagliavini, un talento poliedrico che senz’altro vedremo crescere.

Protagonista del cortometraggio è un giovane eletto appunto il più buono dell’universo, che per otto minuti si scapicolla da una parte all’altra della città per salvare l’umanità da una terribile bomba. Funambolico, caustico e fulminante nel finale, è un piccolo grande gioiello di comunicazione visiva.

Di tutt’altro genere e temperamento sono i quindici minuti del successivo corto “Regalo di Natale” scritto e diretto dal viareggino Daniele Del Plano. Opera intelligente ed autoironica fotografa molti luoghi comuni della meridionalità attraverso i tentativi con la telecamera di un anziano, Natale appunto. Deliziosi i protagonisti e il bric a brac del dialetto diventa gag linguistica. La trilogia dei mini film si è quindi avviata alla conclusione con una produzione anche finanziariamente imponente: “Rosso fango” del trentaduenne Paolo Ameli è difatti un tuffo storico nei paraggi della prima guerra mondiale, e l’assunto del film risiede nel vecchio proverbio ” se il naso di Cleopatra fosse stato più corto il corso della storia sarebbe stato diverso”.

Nella sezione Ippocampo poi per non tradire l’adagio “non c’è due senza tre” dopo “Al cuore si comanda” ed “Io no” un altro buonissimo lungometraggio italiano, “Prendimi e portami via” di Tonino Zangardi. Lo scottante tema della pellicola è il conflittuale rapporto di convivenza tra i proletari di un quartiere periferico romano e i nomadi di un campo rom. Vista attraverso gli occhi dei due bambini protagonisti, la storia è ricca di spunti di riflessione e condotta con dolorosa comprensione; menzione d’onore per la bellissima Valeria Golino e per un disperato “credibile” Rodolfo Laganà.

Nel corso della mattinata di lunedì 5 luglio inoltre, si è svolto al Savoia Excelsior l’incontro con Simona Izzo e Ricky e Gianmarco Tognazzi, coinvolti a vario titolo nel lungometraggio “Io no” .

Si è trattato di un’ occasione gradita per conoscere più da vicino questa “famiglia cinematografica” molto amata dal pubblico, anche per la sempre dimostrata disponibilità nei confronti del medesimo.

L’incontro si è protratto per quasi due ore, e se Simona Izzo ha rivelato il concreto desiderio di creare una Scuola di doppiaggio a Roma, Gianmarco Tognazzi ha sottolineato il rapporto umano instaurato con Trieste capoluogo sempre stimolato da fermenti culturali. Molte le domande sul film “Io no”, visto come un’opera dai risvolti autobiografici; Presente in sala l’attrice triestina Ariella Reggio, che proprio con Ricky Tognazzi ha recentemente girato un cortometraggio prodotto dall’Associazione Maremetraggio in occasione delle celebrazioni per il ritorno di Trieste all’Italia.

Poi risate, applausi ed autografi per tutti in un clima goliardico davvero poco formale. La mattina si è poi conclusa con l’intervento dei responsabili dell’Associazione umanitaria A.I.U.T.O. che da Torino stanno portando in giro per l’Italia un progetto importante di tutela e protezione nei confronti degli anziani. In questo senso la città di Trieste è apparsa come uno spazio idoneo ad iniziative di questo genere.

Appuntamento a martedì sera con i nuovi corti in programma ed il film “Il Natale rubato” di Pino Tordiglione.

Riccardo Visintin

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