Ultimo giorno di riprese a Lignano per “La penna di Hemingway”

Sul set, allestito in un casone in laguna, l’incontro tra la concertista Christiane Filangieri, l’oste Sergio Rubini e l’anziano pescatore Cosimo Cinieri. Si gira con una tecnologia mai usata in Italia.

Si concluderanno stasera le riprese del cortometraggio “La penna di Hemingway”, del regista Renzo Carbonera, che per quattro giorni ha trasformato Lignano in un grande set cinematografico. Ieri all’osteria Sacheburache, nel centro della cittadina balneare friulana, si è girata la scena clou del corto, che vede l’incontro-scontro tra la protagonista, la fascinosa Christiane Filangieri, e un burbero oste lignanese, impersonato dal noto attore e regista Sergio Rubini. Oggi le riprese si sono spostate in laguna, in un casone sulla darsena lignanese, sullo sfondo di un cielo plumbeo. Sul set per l’ultimo giorno Sergio Rubini, Christiane Filangieri e, nel ruolo di un anziano pescatore, il settantaduenne Cosimo Cinieri, attore estremamente prolifico, che nella sua lunga carriera ha lavorato con registi quali Lucio Fulci, Fernando Arrabal, Massimo Troisi, Luigi Magni e Bernardo Bertolucci.

La Filangieri, nota per la fiction “Ho sposato uno sbirro” dove recita fianco a fianco con Flavio Insinna, nel corto è Claudia, giovane concertista che arriva a Lignano alla spasmodica ricerca di indizi su un passato avvolto dalle nebbie del mistero, che lega il nome del padre defunto a quello del noto scrittore Ernest Hemingway. A creare il legame tra i due è una penna perduta, appartenuta al premio nobel americano e poi trafugata per ragioni sconosciute. Trovare la penna diventa per Claudia una ragione di vita e qui entra in scena l’oste (Rubini), che potrebbe aiutarla nella sua ricerca, ma deve prima riuscire a fidarsi di lei. Rubini scherza sul ruolo insolito che si trova a interpretare: “Io, pugliese, non avrei mai pensato di recitare la parte di un oste friulano”, racconta, e il caso vuole che lo stesso pescatore lignanese Cinieri sia di origine pugliese. Per questo cortometraggio, che si avvale di un cast d’eccezione (oltre a Sergio Rubini, Christiane Filangieri, e Cosimo Cinieri, c’ è anche Francesco Barilli, che intepreta Ernest Hemingway),  viene utilizzata una tecnologia ancora sconosciuta in Italia, che negli Stati Uniti è stata sfruttata da Steven Soderbergh nel suo dittico su Che Guevara e da David Fincher nel film “The Social Network”, di prossima uscita in Italia. Si tratta di una Red con sensore aggiornato, messa a disposizione da Luca Immesi e dalla sua EsperimentoCinema, che consente di girare con una qualità pressoché uguale a quella di una pellicola in 35mm. Prodotto dall’Associazione Maremetraggio e da Sissi Entertainment, con il contributo del Comune di Lignano, della Friuli Venezia Giulia Film Commission e del Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, il corto “La penna di Hemingway” è tratto dall’omonimo racconto dello scrittore e giornalista Pietro Spirito, che ha collaborato anche alla sceneggiatura,  e ricostruisce la storica visita che il 15 aprile del 1954 Ernest Hemingway fece alla cittadina balneare friulana. Dalla vicenda storica poi si passa alla fiction. E qui si innesta la storia di Claudia e la sua ricerca della verità.

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