Diario di Bordo – Day 3

Domenica 3 luglio – Day 03

La realtà e i sogni. Due pianeti lontani che a volte s’incontrano, in quel particolare interregno chiamato Fatalità.

ShorTS International Film Festival 2016 offre l’occasione di conoscere entrambe le sponde esistenziali. Un viaggio lungo e intenso.

Un vento di quelli che non perdonano ci trasferisce di nuovo nei locali del Teatro Miela per una lunga serata di proiezioni.

Apre le danze il cortometraggio Divento Vento, workshop organizzato da Mestieri del Cinema, occasione ghiotta che permette ai giovani di conoscere le strutture interne del Cinema.

Si ride sinceramente di fronte ai fratelli allevatori di pulcini che sbandierano il loro vegetarianesimo e si confrontano in modo anche violento con i genitori. Succede in Boogaloo and Graham di Michael Lennox che sfrutta una gag ecologica per raccontare luci e ombre del mondo familiare.

Altrettanto divertente nella sua caustica irrisione dei problemi interraziali è il cortometraggio inglese Two Dosas di Sarmad Masud dove un giovane indiano si accorge della sua profonda adesione all’Occidente, e quindi anche i legami sentimentali con le straniere possono assumere connotati sarcastici; i ragazzi seduti davanti a noi scuotono le poltrone con risate sincere consacrando un pieno successo.

Proviene dal Brasile il racconto… fonetico pensato da Pedro Paulo De Andrade O melhor som do mundo.

Quasi una versione bambina di Gene Hackman nella conversazione di Francis Ford Coppola. Il piccolo protagonista si dedica anima e corpo ad una ricerca del tutto personale.

Semplicemente straordinaria la ragazza protagonista di Fernweh di Ena Sendijarevic, che s’inoltra nei grovigli interni della sua famiglia affidataria; un lavoro che contiene molte nuances inespresse a tutto vantaggio della fattura del medesimo.

Eccoci poi a sorridere affettuosamente delle vicende di Pia, creatura d’animazione dai rossi capelli intenta a scoprire innesti e disinnesti del cammino esistenziale: dirige il trio Job, Joris & Marieke, A single life.

Quando si gioca, ragazzi, tutto è possibile! Ve ne fornisce una prova lampante Christian Sulser con Scrabble, dove la metafora del gioco è in funzione di altri ben più profondi significati.

Sembrerebbe un dramma a tinte fosche, ma attenzione a non sottovalutare la sottile traccia narrativa ordita da Jaime Valdueza che con Burned si dimostra anche un pregevole direttore di interpreti.

Ecco poi la riscossa del galletto segnavento protagonista di Voltaire di Jan Snoekx che dopo un’esperienza… fulminante cambia completamente vita ed attitudini, quasi un salto di qualità nella categoria degli animali nobili.

The Girlfriend Experience di Mark Kunerth è di nuovo un percorso accidentato nei territori di Internet ed affini, dove la ricerca di una presenza umana femminile non sortisce gli effetti sperati. Divertimento assicurato!

Non mancheremo mai di ripetere come la prospettiva femminile, in termini cinematografici, riservi sempre delle sorprese e consenta visioni inedite e nuove direzioni: la regista finlandese Isabella Karhu lo dimostra amplamente con Pojat, dove oltrettutto la materia da descrivere è completamente attinente al mondo maschile.

Conclusione surreale quasi misteriosa, a suo modo affascinante con The Reflection of Power di Mihai Grecu dove la materia trattata sembra quasi centrifugata alla moviola in un percorso di immagini illogico e accattivante.

Temperatura esterna in netto calo e finalmente si può passeggiare corroborati dal fresco riflettendo sulle immagini già viste e su quelle da vedere!

Appuntamento a lunedì sera.

Riccardo Visintin

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