“Diario di bordo” della sesta serata

Maremetraggio approda al cuore del cinema italiano vantando sulla propria scialuppa la presenza nobile del regista Francesco Maselli.

L’autore de ” I delfini” e di “Lettera aperta ad un giornale della sera” nume tutelare dell’impegno politico e sociale anni ’60 e ’70, è stato applaudito con affetto al suo arrivo in Giardino Pubblico.

Un’altra suggestiva notte di cinema sotto le stelle che è iniziata con le consuete ironie di Andro Merkù; eccellenti i tre cortometraggi in cartellone di cui adesso andiamo a relazionare.

In apertura ecco la Svezia di Joanes Stiarne Nilsson e Ola Simonsson che dicono la loro sull’alienazione del mondo impiegatizio: un protagonista dal volto curioso si accorge con orrore di ripetere ogni mattina i medesimi gesti e di vivere le stesse identiche situazioni, interlocuzioni verbali comprese.

Per fortuna c’è una festa all’Hotel Rienne dove durante una sorta di valzer delle candele qualcosa di magico sembra prendere vita….

Fantasia e sottile ironia sono i fiori all’occhiello di un lavoro ammantato di romanticismo.

Abbiamo poi visionato uno dei cortometraggi più attesi, “L’homme sans tete” dell’argentino Juan Solanas. Significativa mini fiaba sulla diversità, tenera nel proprio contenuto sociale, narra i tormenti di un individuo privo di testa che si accinge ad acquistarne una, prima di un appuntamento galante con una bellissima ragazza.

Numerosi i riferimenti cinefili di questo piccolo capolavoro, da un certo cinema dell’orrore gotico a “Cabaret” di Bob Fosse, il tutto in un’atmosfera retrò di irresistibile fascino.

Ancora cinema dei paesi nordici con il divertentissimo “De beste gar forst” di Hans Petter Molland: le terrificanti sabbie mobili di un ameno luogo di villeggiatura collinare inghiottono alcuni simpatici anziani ma loro non sembrano prendersela più di tanto.

Nella sezione Ippocampo, infine è stato proiettato il film di Gianluca Maria Tavarelli “Liberi”.

Forse una delle opere a lungometraggio più lucide viste finora, una disincantata e accorta descrizione del malessere giovanile con l’accento puntato sulle difficoltà di comunicazione tra genitori.

Riccardo Visintin

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